17. Sostituzione = riduzione

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Viviamo in un mondo in cui la parola regna sovrana. Telegiornali, talk show, libri...
Parole, così tante, così vuote. Ebbene sì: non c'è più nulla nella parola che sia par(ab)ola. Tutto sta là e non c'è niente.

Forse è per questo che si parla tanto per dire o che si rimane zitti davanti allo schermo. Perché il silenzio appare come l'eco di un significato che non riusciamo più a esprimere o che vorremmo rivelare, ma non sappiamo più come fare.

Forse è per questo che i ragazzini disimparano l'italiano, una lingua che in fondo non ci è mai appartenuta. E forse è per questo che usano nuovi termini, per comprendere la complessità della realtà in un "ma, cioè...", in un "tranquillo", in uno smile.

Che il destino della lingua sia la sua morte? Non penso sarà così drastico l'esito, ma della perdita di una grande fetta di vocaboli non c'è da dubitare. Sostituiti da...? 

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