35. Ed è guerra

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Che cosa stiamo facendo?

In questo momento, cosa facciamo? Viviamo la nostra vita benedetta. Altri vivono un inferno sulla terra e sotto il cielo. Non sanno dove guardare, chi chiamare. Tutto è pianto e confusione.

I bambini. Gli occhi spenti dei bambini.

Non è un mondo in cui vivere dove, appena sollevi le palpebre, vedi polvere e sangue; dove respiri l'uomo disumano che ti violenta tra occhi consenzienti; dove sei abbandonato da persone che cambiano canale perché si annoiano.

Divide et impera disse un Cesare conquistatore.
Ma oggi il nuovo latino è l'inglese, per cui è meglio dire divide and be great again.

Vorrei ricordare che la caduta dell'Impero fu silenziosa e, nonostante i numerosi cambi di governi e popoli, la storia non fece che perpetuarsi nei secoli. Rimasero le persone e i figli di queste persone. Con i loro ideali.

Che ideali abbiamo? Non lo sappiamo?

Less is more vale per qualsiasi cosa. Bene, apri bene gli orecchi anche per questo: la ricchezza del mondo si ha quando la Terra è una e le menti sono tante. Se si ragiona con una sola testa sopra tanti Paesi, lì si che c'è povertà.
Te la traduco in slogan, che mi costa?

One world, lots of minds: that's richness. One mind on lots of worlds and you lose everything.

E, se non ci capiamo, esiste sempre una terza persona disposta a tradurre. Che la pazienza e la buona volontà la salvino e la preservino.

One love, one kind. That's humanity.
L'umanità è una, non ha genere perché è semplicemente amore.
E ora fatti i conti in tasca e guarda se sei in attivo.

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