Non ricordo.
Dicevo, non ricordo proprio. Tanto tempo è ormai passato da quando le scosse sono scomparse.Un dolore pesante e nauseante mi riempiva e opprimeva, portandomi sempre più giù.
Non c'era equilibrio, non lo trovavo.
Attorno a me tutto girava e io vedevo milioni di luci lontane.Una, accecante, mi accarezzava di continuo, attraendomi verso di sé, verso il suo calore d'oblio.
L'altra, più fredda e distaccata, mi riportava in me di tanto in tanto.Non sapevo che fare, a quale delle due abbandonarmi, così decisi di lasciarmi sopraffare da quel senso di oppressione che mi spingeva in basso.
La luce grande e forte mi richiamò a se e io obbedii: non potevo fare altrimenti, la mia volontà era annullata.
La luce bianca e fioca mi strattonò dall'altra parte, gelosa di non potermi avere.Supplicai la loro bontà, scosso da tremiti convulsi e loro parvero udire la mia protesta.
D'un tratto non vidi più né una, né l' altra luce, e mi spaventai profondamente. Non era mai successo...
Mi sentii libero di muovermi, libero dal peso che mi opprimeva. Ero solo, ma più leggero... Com'era possibile?
Dopo poco tempo le due luci, la grande e la piccola, ricomparvero, più vicine tra loro. Seppi che poco prima si erano guardate, racchiudendo la loro forza in un abbraccio che a me non era stato possibile vedere.Dedicato a tutti i bambini che vivono in questa situazione.
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Perle del giorno
RandomUna raccolta di brevi constatazioni - o riflessioni che dir si voglia - originate dalla mia mente bacata. Esclusivamente per divertirvi o irritarvi (non ce n'è bisogno, lo so, ma non resisto).