18. Parola d'eremita

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Tratto dal diario di un eremita furente:

Monte Nero Fumo

Oggi ho il dente particolarmente amaro. Gli altri giorni può essere acido o dolce a seconda dell' estro (anche agrodolce, una variante rarissima ma da non perdere)... raramente mi è capitato il piccante. La battuta salace? Magari avercela sempre pronta! Sai in quanti bei casi mi salverebbe?

Ad ogni modo, ho il dente amaro. No, non come il caffè. "Il caffè non è amaro, è senza zucchero" disse il Michelangelo del rinvigorente elisir e io non oso contraddirlo.

Amaro come cosa allora? Come la bile che mi ribolle dentro.

Mai nessuno che sappia farsi i fatti propri? È così difficile?
E poi vengo giudicato per quello che non sono in base a dicerie di gente che non mi conosce se non di vista.
E il bello è che la gente si accontenta di quattro parole e non mi viene a cercare per chiedermene ragione, per verificare.
Una cosa chiedo: abbiate l'onestà di presentarvi di persona se mi volete conoscere, altrimenti conoscerete solo chi vi parla di me, non me. Abbiate il buon senso di soppesare le parole. La gente dice solo metà o un quarto della verità, e mai tutta in una frase. Dovrete raccoglierla a frammenti.
E poi sono io il primo a giudicarvi.
Il mio cammino spirituale è ancora lungo, la mia mente e il mio cuore ancora troppo deboli, la mia mano troppo stanca...

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