~Chapter 8~ Waiting in silence

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Dopo l'accaduto dell'altro giorno, ho deciso di evitare qualsiasi conversazione sulla bambina.
Solo per un po', finchè non si saranno calmate le acque.
Daró a Matt il tempo di ristabilirsi.
È giá passata una settimana da quando Dean ci ha riferito quelle informazioni, ma ancora Matt, sembra non essersi ripreso.

Questa mattina papá ci ha svegliati molto presto, era molto euforico, emozionato come un bambino. Non ci ha detto il motivo, ma ha praticamente buttato giù dal letto tutta la famiglia.

- Allora...probabilmente, vi starete chiedendo perché vi ho svegliati cosí presto questa mattina - dice papà interrompendo la colazione

- Mi sembra il minimo che tu possa fare caro - dice la mamma sbadigliando.

- Sì, infatti. Il regista Stew che si era offerto di darvi una parte nella sua nuova serie, ci ha convocati per un provino oggi pomeriggio! -

- Oh ma questo è fantastico! - esclama Patricia entusiasta.

- Oggi non me la sento papá...- dice Matt con aria depressa

- Io invece penso che sia un'ottima notizia. Potremo distrarci entrambi un po'- dico sorridendo

Soprattutto Matt, gli farà bene smettere di pensare alla bambina per un po'.
E ormai non abbiamo più motivo di ripartire se lei si trova qui.

Dopo la colazione, Matt si ritira in camera sua e io rimango sola in salotto con mia madre a guardare la televisione.
Dopo un'ora che non sento segni di vita dalla stanza di Matt, decido di andare a controllare. Apro la porta della sua stanza e lo ritrovo ad occhi chiusi, sdraiato sul tappeto.

- Matt, ma che fai sul pavimento? -

Sta facendo finta di dormire...non mi risponde, ma tanto non mi frega.
Vuole che me ne vada credendolo addormentato.
Mi sembra ovvio, non ha voglia di parlare.
D'altronde, nemmeno io ne ho.
Ho solo voglia di abbracciarlo e sentire il suo calore in questo momento.

Mi avvicino a Matt e mi sdraio accanto a lui.

Il suo odore è sempre stato cosí piacevole...
Ho davvero bisogno di Matt adesso. Non puó lasciarsi andare cosí.
Lui è la mia forza, la mia colonna portante, il mio rifugio...
É sempre stato il mio punto di riferimento, lo è stato sin da quando eravamo bambini.
E in questo momento ho bisogno che rimanga lucido più di ogni altra cosa.

Mi avvicino sempre di piú al suo corpo cercando di scatenare in lui qualche reazione.

Matt tiene ancora gli occhi chiusi, ma sa bene che sono qui.

La prima cosa che mi viene in mente di fare è baciarlo.

Le sue labbra screpolate, che toccano le mie perfettamente lisce e morbide... È come sentire spine di rose sulle mie labbra. Un dolore sopportabile, avvolgente, piacevole alla fine.
Sì, perchè è ció che ha sempre caratterizzato i nostri baci, ció che li rende speciali.

E mentre lo sto baciando, finalmente le sue labbra cominciano a muoversi in sintonia con le mie. E nello stesso istante mi prende la mano e la stringe, sorridendo leggermente e riaprendo gli occhi.
N

on mi dice nulla, mi tiene stretta a lui, con la mia testa sul suo petto e le nostre mani intrecciate, continuo a sentire il battito del suo cuore.

Piú che fratelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora