4. Temporale in Biblioteca

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Hermione si svegliò presto quella mattina, per un motivo molto semplice. Si era scatenato un temporale con i fiocchi, e lei ne aveva una terribile paura. Era una cosa stupida, lo sapeva bene. Ma era più forte di lei, a ogni tuono si irrigidiva. L'autunno era iniziato definitivamente, così come il mese di Ottobre. Scese per fare colazione e la Sala Grande era semivuota. Lanciò un'occhiata furtiva al soffitto, che ruggiva e tuonava arrabbiato. Ma perchè tutti non ci facevano neanche caso? Perchè erano tutti così tranquilli? Che cosa fastidiosa, pensò la Grifondoro. "Siamo mattutine, eh Herm!" Esclamò Ginny, sedendosi affianco all'amica. Hermione grugnì una risposta incomprensibile, che scatenò una risata incontrollabile nella rossa. "Adoro questa tua paura per il temporale, mi mette di buon'umore! Dovresti vedere la tua faccia.." "Grazie Ginny, sei proprio la mia migliore amica.." La fulminò Hermione. "Dopo pranzo mi devi aiutare eh, non ci sono scuse.. Lo sai che di Trasfigurazione non ci capisco niente e.." S'intromise Ron riferito ad Hermione, sedendosi e dimenticandosi anche di salutare tanto aveva fame. "No Ron, oggi non posso.." Lo interruppe subito l'amica. "Te l'ho detto ieri, devo fare quella pozione per Piton con.." "Con Potter!" Concluse con aria sognante Calì Patil. "Che fortuna che hai.. beata te! Io sono finita con Tiger.. Quel viscido!" Finse di vomitare e tutti sorrisero. Già, che fortuna, pensò Hermione. Proprio una fortuna sfacciata! Avrebbe volentieri fatto a cambio con Tiger, almeno lui sarebbe stato zitto o avrebbe dormito tutto il tempo. Scosse la testa e si diresse con i suoi amici alla lezione di Incantesimi, con i libri in mano. "Vorrei proprio capire il perchè continuiamo a seguire queste lezioni intuili.." Disse Harry sbadigliando mentre lui e Draco uscivano dai sottorranei, diretti alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure. "Perchè, in teoria, non dovresti dare nell'occhio tu.. Genio!" Gli rifilò una gomitata nelle costole. Harry era troppo assonnato per rispondere, e proseguirono. "Potter, proprio te cercavo.." Li fermò una voce calma e fredda, che conoscevano molto bene. Harry si girò, guardando il suo interlocutore con noncuranza. "Si, Severus?" "Professor Piton! Qui dentro per voi io sono il professor Piton!" Abbaiò in risposta l'insegnante. Harry alzò gli occhi al cielo e attese, con le braccia conserte. "Volevo solo assicurarmi che tu e la signorina Granger lavoraste davvero insieme.. Non vorrai dare troppo nell'occhio, vero?" L'ultima frase la disse in un sussurro. Harry alzò le sopracciglia, sorpreso. "Mi scusi?! Le importa se faccio o no una pozioncina con una mezzosangue?" Disse, con sufficienza. "Tu qui sei uno studente, che tu lo voglia o no! E fai quello che i professori ti dicono.. Erano questi gli ordini del Signore Oscuro, come ben ricordi. Non fare lo stupido, Harry!" Piton conluse la frase e senza attendere risposta, si congedò. "Si preoccupa se faccio i compiti con la Granger, quel leccaculo parassita!" Sbottò Harry continuando a camminare verso la lezione, alla quale ormai sarebbero arrivati sicuramente in ritardo. "Però se ci pensa non ha tutti i torti, fratello.. Meno dai nell'occhio, meglio è!" Disse Draco. Harry non rispose, per la sua la questione era finita li. Non gli era mai piaciuto prendere ordini, solo il Signore Oscure poteva ovviamente farlo. Entrarono nell'aula di Difesa, e gli vennero tolti 10 punti a entrambi per il ritardo. Come se a loro importasse. Appena finito il pranzo, Hermione prese i suoi libri e salutando gli amici si diresse in biblioteca. Sarebbe venuto? No, sicuramente no. Anche se la pozione era nettamente difficile, ce l'avrebbe fatta da sola. Si mise a sedere in un tavolo isolato, quasi nascosto, così da poter lavorare indisturbata fino alla fine. Harry diede un'occhiata all'ora, la biblioteca chiudeva dopo mezzora. L'avrebbe trovata ancora li dentro a lavorare da sola? Sperava di no, ma decise comunque di provare. Almeno poteva dire di averci provato a non dare troppo nell'occhio. Lasciò la finestra da dove stava guardando il temporale che infuriava per dirigersi alla biblioteca. Se c'era una cosa che davvero adorava erano i temporali, stava ore a guardarli fin da quando era piccolo. Con le mani in tasca, percorse i corridoi con lentezza, dicendosi che ogni minuti in più che passava era una probabilità in meno di incontrare la Granger. Entrò in biblioteca e Madame Pince subito lo bloccò "Spiacente, ragazzo, ma ormai siamo quasi in chiusura." Harry sorrise cercando di apparire per lo meno gentile. "Non si preoccupi, devo solo prendere una cosa e esco immediatamente.. Non si accorgerà neanche che sono entrato!" La superò, sentendola borbottare. Cominciò ad attraversare a grandi passi tutta la zona, non vedendo l'ora di uscire, e ogni piccolo corridoio che passava esultava non vedendola. Ma proprio nell'ultimo remoto angolo di quella stramaledetta biblioteca la vide, tutta indaffarata a scrivere e a leggere, praticamente contemporaneamente. Aveva le maniche della camicetta tirate su, si era levata il maglioncino della divisa e si era raccolta i morbidi capelli lunghi in uno chignon disordinato. Harry sbuffò troppo rumorosamente, perchè Hermione alzò gli occhi su di lui. Lo guardò con sguardo arrabbiato, e Harry non potè non accorgersi che la rendeva maledettamente sexy. Scosse la testa cacciando quell'assurdo pensiero. "Sei venuto per accertarti che faccio il lavoro anche per te, Potter?" Hermione si rimise a scrivere mentre parlava. Harry sorrise canzonatorio e si sedette di fronte a lei. "Sapevi che non sarei venuto, ma ti sei messa qui in biblioteca lo stesso.. perchè?" Incrociò le braccia sul petto e inclinò la testa, studiandola. Lei alzò di nuovo lo sguardo e sollevò le sopracciglia, guardandolo dritto negli occhi. "Dove pensavi che avrei trovato il materiale per cominciare le basi della pozione, se non qui? E poi.." Stavolta sorrise lei in modo provocatorio "Mi pare che sei venuto alla fine.." Abbassò lo sguardo e riprese ad ignorarlo. Harry sorrise compiaciuto della sua risposta, per lo meno la mezzosangue aveva la battuta pronta. E, per altro, sembrava l'unica ragazza con la quale Harry avesse parlato che non avesse cominciato a imbarazzarsi da morire. Si passò una mano tra i ribelli capelli corvini e stiracchiò le braccia sopra la testa. "Be, posso esserti d'aiuto o sei così saputella da finirla davvero da sola?" Hermione stava per rispondere quando un tuono decisamente forte squarciò l'aria. Sussultò vistosamente e arrossì, notando che Harry se n'era accorto. Il moro rise divertito "Non avere paura, piccola, ti proteggo io dai tuoni cattivi cattivi.." La prese in giro, ma Hermione parve ignorarlo perchè invece rispose: "Visto che te la tiri da morire, magari puoi aiutarmi a trovare questo.." E indicò un ingrediente che Harry non aveva mai visto ne sentito. "Non lo trovo da nessuna parte, ho cercato ovunque e.." "Non hai cercato li però, vero?" Disse Harry indicando una porta proprio di fronte a loro. Hermione si volse, e tornò subito a guardare il ragazzo assumendo di nuovo quell'irresistibile aria da So-Tutto-Io. "Certo che no, quella è la zona proibita agli studenti!" "Wow, sei proprio una studentessa modello.." Harry prese il libro dove Hermione gli aveva indicato quello strano ingrediente e si alzò dirigendosi verso la porta proibita. "Alohomora" Sussurrò, e la serratura scattò all'istante. "Allora, vieni o ti devo mandare un invito ufficiale?" Si spazientì Harry. "Io veramente.. non.." Balbettò Hermione in difficoltà. "Va be, come vuoi.." Harry entrò e in quello stesso istante un altro tuono rombò potente. Hermione si alzò di scatto e lo seguì "Va bene va bene vengo!" Squittì spaventata. Si chiusero la porta alla spalle e cominciarono a cercare. Madame Pince, dall'altra parte della biblioteca, cominciò a mandare via tutti gli studenti. Dopo un rapido controllo che tutti fossero davvero usciti, sigillò la porta uscendo. Strano, pensò, qual ragazzo aveva ragione.. Non si era minimamente accorta che se n'era andato subito. "Oh, accidenti.. Harry, Harry vieni a vedere!" Sussurrò Hermione. Harry si voltò, non sapendo se la sensazione che sentiva era per averla sentita dire per la prima volta il suo nome o per la curiosità di ciò che le avrebbe mostrato. Arrivò da lei. "Guarda!" Disse sorridendo. Harry prese quel libro in mano e lesse ad alta voce. "Come preparare un Distillato di Morte Vivente passo per passo" Concludendo tornò a guardare Hermione, che era raggiante. "Con questo non potremo sbagliare niente!" Glielo riprese dalle mani, e uscirono in silenzio dall'area proibita. Mentre Hermione radunava la sua roba, continuava a parlare, più a se stessa che con Harry. "Se solo lo avessi trovato prima! Accidenti, non ho concluso niente.. Tutto il pomeriggio sprecato.." Si avviarono insieme verso l'uscita, Harry sempre in silenzio. "Se ti va, ci possiamo vedere dopodomani, che intanto è sabato, e sicuramente in un paio d'ore massimo riusciremo a farla.." Harry aggrottò le sopracciglia. "Ti metti a fare una pozione di sabato? Niente di più divertente Granger.." "Lo dicevo perchè almeno siamo liberi entrambi, Potter." I tempi dell'Harry erano già belli che finiti. Il moro sorrise scuotendo la testa. "Facciamo che ci riaggiorniamo e vediamo.." Concluse. Hermione si fermò di botto, e sbiancò. Harry la guardò con uno sguardo mezzo divertito e mezzo preoccupato. "Che diavolo ti prende adesso?" Era sicuro che non c'era stato nessun tuono. Hermione guardò subito l'orologio, e urlò "Siamo rimasti chiusi dentro!! Come ho potuto essere così stupida!! Ero così presa dalla ricerca che non ho controllato l'ora! Mio dio, e adesso?? Non oso immaginare come la prenderà la McGranitt, che punizione mi darà.." Harry si avvicinò alla porta, e si rese conto che Hermione aveva ragione. Erano rimasti chiusi dentro. No va be dai, quello era veramente il colmo. Non poteva essere successo a lui! Chiuso in una biblioteca con una mezzosangue in preda al panico e con la paura del temporale. Pensò per un momento a come Draco lo avrebbe preso in giro, ma poi cominciò subito a tentare ogni cosa per aprire la porta. "Sprechi tempo, è incantato! Solo i professori possono aprire le porte, o Gaza!" Squittì Hermione, ancora più agitata. Harry Potter, l'allievo prediletto di Lord Voldemort battuto da una stupida porta di una stramaledetta biblioteca dentro un'inutile scuola. Perfetto. Era li da un mese, non osava immaginare cosa sarebbe successo a Natale! Hermione continuava imperterrita a farsi forza da sola. "Ma qualcuno ovviamente noterà la mia assenza, e manderanno qualcuno a cercarmi.. Si, per forza! Dev'essere così.." "Non contare su di me invece, non credo che nessuno si chiederà della mia assenza.. Io non sto quasi mai in mezzo alla gente, quindi credo che ormai tutti lo diano per scontato che non ci sono." Disse con noncuranza Harry mentre si guardava intorno nella disperata ricerca di una via d'uscita. "Che bellezza, con tutte le persone con cui potevo rimanere chiusa mi è capitato un sociopatico! Alla grande." Disse Hermione allargando le braccia e buttandosi su una sedia. "Se invece che continuare il tuo interessantissimo soliloquio mi aiutassi a cercare un modo per uscire.." Disse Harry, cominciando a spazientirsi. "Non mi hai sentito prima?! Non c'è modo di uscire da soli! Io adesso mi metto qui, bella tranquilla, e aspetto che i miei amici mandino qualcuno a cercarmi. Così potrai uscire anche tu." Accavallò le gambe e incrociò le braccia, sollevando il mento soddisfatta del suo piano. "Come sei magnanima, grazie!" Harry si inchinò prendendola in giro. Ma lui non si sedette, continuò a guardarsi intorno deciso e sicuro che avrebbe trovato un modo. Dopo una buona mezzora dove aveva girato a vuoto, si arrese. Si sedette per terra, con una gamba piegata e l'altra stesa. Si levò il maglioncino e si sbottonò leggermente la camicia. Appoggiò la testa al muro e provò a rilassarsi, o per lo meno a non pensare alla situazione assurda in cui era immerso. Passò un'altra mezzora in cui non si rivolsero neanche una parola. Ad ogni tuono Hermione sussultava, si torturava le mani, chiudeva gli occhi. Cominciò anche ad avere freddo, perchè Harry notò che si sfregava spesso le braccia. Dopo altro tempo, riempito solo dal rumore della pioggia che batteva incessante sui vetri, Hermione appoggiando la testa sul tavolo disse "Avranno finito di mangiare adesso, sicuramente arriveranno a breve.." "Lo sai cosa penso io?" Chiese Harry alzandosi, non era più comodo nel duro pavimento. "Che penseranno che sei rimasta a studiare nella tua Sala Comune, e non vedendoti dopo penseranno che dormi già.." Continuò, massaggiandosi le parti doloranti e addormentate delle gambe e del sedere. "Credi davvero che penseranno che sei rimasta chiusa in biblioteca? Non credo che pensino che sei così idiota.." Rise da solo, rendendosi conto che in realtà erano due perfetti idioti sul serio. Hermione sorrise, ma solo per un attimo. Odiava dirlo, ma probabilmente Potter aveva ragione. I suoi amici non avrebbero mai pensato male, avrebbero semplicemente pensato che dormisse già. Sbuffò sonoramente rimettendo le braccia incrociate sul petto. Un altro tuono, un altro sussulto. "Oh insomma, basta adesso!! Sono solo tuoni per la miseria.. Come possono spaventarti a sto modo?? Tu puoi urlare molto più forte di loro! Guarda" Aspettò un altro tuono sotto lo sguardo sbalordito di Hermione, che non tardò ad arrivare. Appena esplose nell'aria Harry urlò contro il cielo con tutta la forza che aveva. Era una sensazione bellissima, e lui lo sapeva bene. Lo aveva sempre fatto, tutte le volte che aveva avuto bisogno di sfogarsi. Non aveva mai pianto, mai. Il suo unico sfogo lo aveva con i temporali, perchè poteva urlare insieme a loro. Per questo li adorava tanto. Hermione lo guardava come se fosse pazzo, con la bocca mezza aperta. "Tu non stai molto bene comunque.." disse piano inclinando la testa. "Avanti, vieni qui in piedi! Giuro che se non ti fa sentire meglio ti lascio li seduta come una scema a sussultare ad ogni tuono.." Le offrì la mano, mettendo su un sorriso sghembo e alzando un sopracciglio, creando nell'insieme uno sguardo furbo e un po' ribelle. Hermione lo guardò, scacciando subito dalla mente quel pensiero che gli urlava nelle orecchie quando davvero fosse bello Harry Potter, e gli prese la mano alzandosi. Una scossa. Una scossa molto più forte di tutti i tuoni e di tutti i temporali messi insieme attraversò sia Harry che Hermione nello stesso istante in cui le loro mani si incontrarono, per la prima volta. Se la lasciarono immediatamente, facendo finta di niente. "Ok.. Allora.. Sei pronta? Devi liberarti eh, urla a più non posso! Ecco, sta per arrivare.." Una luce forte avvisò l'arrivo di un bel tuono potente. Squarciò completamente l'aria, e Hermione sussultando per l'ennesima volta emise un flebile ed imbarazzante urlo. "Ma che cos'era?! Andiamo, fai pena!!" Harry rise scuotendo la testa. Hermione mise su un broncio infastidito. "Non sono capace a urlare in quel modo, è da barbari e poi è.." "Andiamo!" Incalzò Harry "Lasciati andare! Qui dentro non ci può sentire nessuno! Insieme, dai.." Un altro lampo, ed ecco il ruggito potente del tuono di nuovo. Harry si mise dietro ad Hermione, sfiorandola appena con il suo corpo. La sovrastava sia di altezza che di fisico. E urlarono. Urlarono insieme, sempre più forte. Sempre di più. Hermione alla fine del suo grido rise a crepapelle girandosi verso Harry. "Hai ragione! Hai ragione, funziona davvero!" E rise anche Harry, ma questa volta sinceramente divertito. E continuarono ancora per un po', finchè le loro corde vocali implorarono pietà. Ancora sorridendo, si allontanarono l'uno dall'altra, quasi come colpevoli. Harry si rimise appoggiato al muro, tornando nel suo silenzio e nella sua seria freddezza. Se Draco avesse visto che stava bellamente ridendo con una dei loro nemici naturali, che avrebbe pensato? E il Signore Oscuro? Questa parte l'avrebbe tenuta per se. Hermione aveva lo sguardo rivolto altrove, e cercava di portare i pensieri altrettanto altrove. Ma era difficile non pensare al tocco della sua mano, a quegli occhi verdi e così glaciali che le avevano penetrato l'anima per un attimo. Pochi secondi dopo, sentirono la porta spalancarsi e le voci della professoressa McGranitt e di Ron Weasley li raggiungero subito. Si alzarono e si diressero verso l'uscita. "Si, professoressa, le dico che sono sicuro che Hermione è qui.." Disse Ron. E un attimo dopo Hermione gli corse incontro gettandogli le braccia al collo. "Sapevo saresti venuto, lo sapevo!" Ron sorrise e le accarezzò la schiena premuroso. Ma il sorrise gli si spense subito guardando chi altro era spuntato. "Tu..??" Cominciò, ma Hermione lo interruppe. "E' stata colpa mia, professoressa. Stavamo facendo una ricerca per la pozione che ci ha assegnato il professor Piton e ci è scappata l'ora." Abbassò lo sguardo mortificata, e la McGranitt parlò. "Molto bene, 30 punti in meno ad entrambi.. Che non succeda mai più! Tornate immediatamente ai dormitori adesso."Harry, prima ancora che finisse, era già uscito dalla biblioteca senza degnare nessuno di uno sguardo. Nemmeno a lei. Lei. La mezzosangue. Svoltò verso i sotterranei, deciso a dimenticare in fretta quell'assurda serata. Ron e Hermione stavano tornando alla loro Sala Comune, mentre la ragazza spiegava l'accaduto. Aveva omesso tutti i particolari. "Non ci siamo neanche rivolti la parola, è stata una noia incredibile.. Che fortuna che sei venuto a cercarmi, grazie!" Ron le sorrise e insieme superarono il ritratto della Signora Grassa. Hermione si mise di corsa a letto, doveva dormire. Doveva togliersi dalla mente quei maledetti smeraldi. Chiuse gli occhi. Un tuono. Ma questa volta Hermione non sussultò.

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