Albus Silente camminava lentamente. L'idea di andare nell'Ufficio Misteri del Ministero della Magia gli era venuta svegliandosi di colpo la notte prima, e le aveva dato retta. Infondo, non aveva nulla da perdere. Camminava tra tutte quelle migliaia e migliaia di profezie, senza neanche sapere cosa stesse cercando veramente. Però, forse, dentro una di quelle profezie si nascondeva il segreto che non lo faceva dormire la notte? Si celava l'anello mancante che da anni e anni gli impediva di arrivare a una conclusione? Forse era solo pazzo. Forse esagerava, come gli aveva ripetuto tante volte Remus. Eppure, quell'Harry Potter non la raccontava giusta, Silente era più che sicuro che nascondesse un segreto. Un segreto che, probabilmente, neanche Harry stesso sapeva. Mentre i suoi pensieri trottavano rumorosi, si bloccò alla vista di un piccolo bigliettino scolorito. Si avvicinò, fece più luce con la sua bacchetta. Il cuore sussultò. Non poteva essere, non poteva averla trovata sul serio. Su una profezia che sembrava più piccola di tutte le altre pendeva un bigliettino ingiallito dal tempo e impolverato con su scritto Harry Potter. Mentre l'ascoltava, mille flash gli illuminarono la mente. Era tutto confuso, tutto incerto. Non capiva. Aveva bisogno di tempo, aveva bisogno di ragionare da solo. Harry Potter era convinto di averle provate tutte, ma si sbagliava di grosso. Il peggiore dei pericoli, il peggiore dei mali e quella cosa che una volta che ce l'hai non te ne liberi più si era impadronita completamente di lui. La gelosia. Stava pranzando e non riusciva a prestare attenzione su ciò che Draco gli stava dicendo, perchè i suoi occhi continuavano a capitare per puro caso sulle mani di Ronald Weasley che finivano, sempre sicuramente per puro caso, sulle cosce di Hermione Granger. Harry piegò la forchetta, per puro caso. Draco guardò verso Hermione, e capì. Diede una pacca sulle spalle di Harry, che fece finta di niente. Malfoy sapeva, ne era certo. E con lui non avrebbe potuto negare. "Harry.." Si avvicinò Blaise. "Mi hanno dato questa per te." Harry prese incuriosito il rotolo di pergamena che gli porse Zabini, lo srotolò e lesse. Harry,ti aspetto nel mio ufficio subito dopo pranzo. Parola d'ordine: Gelato alla Vaniglia. Albus Silente. Harry aggrottò la fronte, lo fece leggere a Draco senza farsi vedere. "Che significa?" Gli chiese il biondo. "Non ne ho idea.. Ma vado subito a scoprirlo." Harry si alzò e si diresse verso l'ufficio del preside. Questa volta non aveva combinato niente, ne era certo. E allora cosa voleva Silente da lui? Arrivato al grande gargoyle di pietra disse, sentendosi un perfetto idiota. "Gelato alla Vaniglia." Le scale a chiocciola apparvero all'istante. Harry cominciò a salire, impaziente. Bussò. "Vieni." Rispose la voce calda di Silente, sapeva già che era lui. Harry entrò, e con immensa sorpresa vide Remus Lupin seduto di fronte al preside. Pensare che qualche settimana prima aveva cercato di ucciderlo gli fece salire un brivido lungo la schiena. Lupin lo guardò, praticamente a bocca aperta. Che ha da guardare così? "Prego, Harry. Accomodati." Si sedette al fianco di Lupin, senza indugiare. "Dobbiamo farti alcune domande, Harry, e ti chiediamo gentilmente la completa onestà." Harry rabbrividì, questa volta di paura. Avevano scoperto chi era realmente? Lo stavano per rinchiudere ad Azkaban? Si decise che non poteva fare altro che acconsentire alla richiesta del preside. Annuì, e Silente cominciò. "Molto bene.. Possiamo sapere il giorno del tuo compleanno?" Harry era incredulo. Volevano sapere quando compiva gli anno? Si sentiva lo sguardo di Lupin fastidiosamente addosso. "Il 31 luglio.." Rispose sinceramente. I Malfoy gli avevano sempre detto che era la sua data di nascita, e lui non vedeva perchè avrebbero dovuto mentire. Silente sembrava soddisfatto della domanda. "Bene.. Sappiamo che i tuoi genitori sono morti, è terribile. Sai come sono morti?" Harry lo sapeva benissimo, ma doveva mentire. "Sono morti in un incidente stradale. I miei genitori avevano usanze Babbane, sa. Sono stato cresciuto dai Malfoy, che sono miei lontani cugini." Questa volta Silente non sembrava avergli creduto, perchè lo fissava con quegli occhi azzurro cielo. Si sentiva violato. "Sei sicuro, Harry? Noi abbiamo informazioni diverse su James e Lily Potter.." Su chi? "I miei genitori non si chiamavano così.." Harry si rese conto solo in quel momento, dopo più di 17 anni di vita, che non aveva la minima idea di come si chiamassero i suoi genitori per nome, tantomeno per cognome. Silente sembrò non prestargli attenzione. "Noi sappiamo che James e Lily Potter sono stati assassinati, la notte del 31 ottobre di 16 anni fa, da due Babbani." Harry trasalì. Non era possibile. Come faceva quell'uomo a sapere così tanto? Voldemort gli aveva sempre detto che nessuno sapeva della morte dei suoi genitori. Nessuno, tranne lui che lo aveva tratto in salvo e aveva fatto sparire ogni prova per evitare che lo cercassero per l'uccisione di quei due Babbani. Proprio mentre Harry ragionava sulle informazioni che lo avevano accompagnato per tutta la vita, si rese conto di quanto erano deboli e poco convincenti. Non riuscì a parlare. Lupin non smetteva di fissarlo. "Tuttavia.." Continuò il preside. "Noi non abbiamo mai creduto alla colpevolezza di quei due Babbani.." Harry cominciò ad avere il fiato corto. Voleva andare via, non voleva sentire altro. "Abbiamo sempre creduto che si celava qualcun altro dietro a quel terribile omicidio dei due poveri coniugi Potter.. Ma perchè ucciderli? Perchè.." Silente si era alzato, anche Harry si alzò. Finalmente Lupin prese la parola. "Già, perchè ucciderli? Una coppia di sposini, senza figli.." Remus mise in mano ad Harry una foto di James e Lily. Harry la guardò, rendendosi conto di quanto aveva cominciato a sudare. Un uomo uguale identico a lui teneva sotto braccio una donna bellissima, con gli occhi verde smeraldo. Rimise la foto sulla scrivania. "Io,, devo andare.." Disse, con la voce roca. "Erano membri dell'Ordine della Fenice, sai? Proprio come me.. Ho sempre pensato che Voldemort li avesse uccisi per questo motivo." Lupin guardò Harry dritto negli occhi, che udendo il nome del suo padrone si agitò. "Lei osa pronunciare il suo nome.." Sibilò Harry, disgustato. "Si, noi osiamo dire il suo nome.. Forse è per questo che ci teme così tanto." Intervenne Silente. Harry si voltò e se andò via correndo. Senza fermarsi uscì dal castello, si buttò nel campo da Quidditch. Montò sulla sua scopa e volò via, lontano, dove avrebbe potuto urlare e respirare. Tutto quello che aveva sentito non poteva essere vero. Avevano scoperto che era un mangiamorte, avevano scoperto il piano del Signore Oscuro e stavano solo cercando di manomettergli la mente. Si, era così. Ma quella foto.. James e Lily. Era una foto falsa? Creata a immagine e somiglianza di Harry stesso? Mille pensieri gli galoppavano in mente, e nessuno gli sembrava portarlo alla soluzione. Lui sapeva chi era, il suo Signore non gli avrebbe mai mentito. E, soprattutto, non avrebbe mai ucciso i suoi genitori. Che senso aveva poi crescerlo e addestrarlo? No, non aveva alcun senso. "E' un mangiamorte, Remus. E uno bello vicino a Voldemort, se proprio vuoi saperlo." Disse Silente sedendosi alla sua scrivania. "Che cosa? No, non è possibile. E' solo un ragazzo." "Ma dalle grandi capacità! Ora ne sono più che certo, Remus. Il ragazzo che è appena uscito da quella porta era il figlio di James e Lily ed è l'unico in grado di uccidere Lord Voldemort in persona. Per questo l'ha preso con se, per questo ha deciso di non ucciderlo.. ora Harry è devoto al suo Signore, e presumo che sia in questa scuola per uccidere me e per prenderne possesso." Quando Silente concluse, Lupin era sconcertato. "Ci hanno manomesso la mente.. Vero? Per farci dimenticare di Harry." Sussurrò schifato Remus. "Temo proprio di si." Hermione stava pattugliando il corridoio del settimo piano, aveva deciso di stare li così sarebbe stata sicura di non trovare nessuno dei suoi compagni Prefetti. Si sedette per terra appoggiandosi al muro, cominciò a giocare con la sua bacchetta. Non aveva alcuna intenzione di stare in giro a controllare cose che non sarebbero mai successe, così aveva deciso di aspettare li la fine del suo turno. "Però la vita è ingiusta.. Un bocconcino del genere doveva proprio nascere mezzosangue?!" Tiger e Goyle spuntarono da un corridoio li affianco, e sorpresero Hermione li seduta. La sua oasi di pace era durate fin troppo tempo. Si alzò, sistemandosi i jeans. "Tornate nei vostri dormitori, o sarò costretta a togliere punti alla vostra Casa.." "Però sai cosa pensavo, Goyle? Che secondo me se ne approfittiamo adesso nessuno lo saprà.." Tiger sorrise malizioso ed entrambi cominciarono ad avvicinarsi ad Hermione. Alzò la bacchetta tremando. "Lasciatemi stare, schifosi!" "Expelliarmus!" Goyle la disarmò e lanciò la sua bacchetta lontano. "Ora stai zitta, se ti fai sentire ti faremo tanto male che dovrai implorarci." mentre Tiger le teneva le braccia e le tappava la bocca, Goyle cominciò a sbottonarle la camicetta. "Shhh, ferma.. vedrai che ti piacerà.." Non fece in tempo a finire la frase che si sentì tirare da dietro con una tale violenza che venne scaraventato contro il muro. "Potter, ma che caz.." Tiger era sbalordito, e la sua espressione venne subito distorta da un pungo secco sulla faccia. Harry si mise davanti ad Hermione con una rabbia che lo faceva tremare. "Andate via, o giuro su Dio che vi uccido adesso." Gli puntava la bacchetta contro. Se la diedero a gambe levate senza aggiungere altro. "Stai bene? Che ti hanno fatto?" Harry aveva un aspetto orribile, sembrava non dormisse da giorni. Quando si avvicinò a lei, Hermione si scostò. "Sto bene, sto bene.." Si risistemò, ancora scossa dai brividi per lo spavento che si era presa. Ma non si sarebbe messa a piangere davanti a lui, no. "Vorrei sapere cosa ci fai da sola a quest'ora, non capisci cosa ti avrebbero fatto se.." "Si da il caso che io sia un Prefetto! E voi Serpeverde non dovreste girovagare per il castello a quest'ora." Le tremavano le mani, Harry se ne accorse. Non era il caso di farla stare peggio. "Tranquilla, è tutto finito.." Cercò di tranquillizzarla. "Lasciami in pace, non ho alcun bisogno di te. Per quello che ne so, stavano cercando di vincere una scommessa pure loro." Sentiva le lacrime premere, ma le ricacciò immediatamente indietro. Harry annuì, si passò una mano tra i capelli che erano più disordinati del solito. Tutto il giorno sulla scopa a disperarsi non gli aveva fatto poi granchè bene. "Che hai fatto al collo?" Harry non si era neanche reso conto di avere un taglio sul collo, fatto chissà come. Si toccò e sentì la ferita, gli bruciava. "Non lo so, forse.. Non lo so." Hermione prese un fazzoletto e tamponò il sangue. "Dovresti andare da Madama Chips, così almeno.." "E' solo uno stupido taglio.." Sussurrò lui, che al tocco delle sue mani sentì sparire ogni paura e frustrazione. Avvicinò la sua fronte alla sua, e appoggiandola chiuse gli occhi. "Non era vero.. la scommessa.." Disse in modo impercettibile. "Lo so.." Rispose lei, chiudendo gli occhi. "Siamo due mondi diversi. Devo tenerti lontana da me.. Ron Weasley, lui è giusto per te." "Ciò che è giusto non sempre è ciò che vogliamo." Lo guardò, obbligandolo a guardarla a sua volta. "Non mi importa chi sei.. Tu sei Harry, solo Harry per me." Fecero l'amore in silenzio, nascosti nel buio della Torre di Astronomia, nascosti da una consapevolezza più grande di loro. Nascosti, perchè alla luce del sole era proibito stare per due come loro. Fecero l'amore, maledicendo il destino e il fatto di essere le persone sbagliate al momento sbagliato. Fecero l'amore, chiamandosi per nome e aggrappandosi alla mano dell'altro. Fecero l'amore, come se fosse l'ultima volta. Harry l'amò così profondamente e così forte, che cominciò a tremare. Adesso sapeva come si chiamava la sensazione che albergava prepotentemente in lui da mesi ormai, lo sapeva. Probabilmente, lo aveva sempre saputo. "Shhh.. Sono qui, sono qui.." Sussurrò Hermione al suo orecchio per cercare di calmarlo. "Perdonami, se puoi.. Perdonami Hermione.. Sono innamorato di te."
STAI LEGGENDO
Il primo Mangiamorte
Random-Lord Voldemort, quella famosa notte di Halloween, prese una scelta differente: prendere Harry con se, crescerlo ed educarlo insieme ai Mangiamorte per poterlo poi usare a suo favore in futuro, per farlo diventare il suo Primo Mangiamorte. Cosa succ...