Rosemary

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Sophie era piú che consapevole che l'animale avvistato non era dei suoi, quando si trasformava le dimensioni rimanevano invariate circa. Lesse comunque l'articolo con un certo interesse sorseggiando del the con i biscotti. Quando ebbe finito suo padre la raggiunse e aprí il frigo. , Sempre mattutina la mia Sophie". Esclamó. La ragazza sorrise. Erano le 5.50 del mattino.
"Io esco un po' daccordo?". Chiese la ragazza.
L'uomo, ancora intontito dal sonno le rispose:"Ma dove la trovi tutta questa energia?".
"Mmm...". Fece Sophie:"Forse l'ho presa dalla mamma". Detto questo fece un occhiolino al padre e saetó fuori di casa. Non parlavano spesso di Carmen da quando era venuta a mancare. David la amava davvero.Non aveva mai raccontato la verità della sua scomparsa alla figlia. Non voleva sconvolgere il suo mondo. La ragazza era cosí ingenua da non essere tenuta a conoscere certe questioni che la riguardavano molto da vicino.
Sophie superó il vialetto di casa e...tornó indietro. Spalancó la porta di casa e al padre quasi non venne un colpo."Papi, posso chiederti una cosa?". Il suo sguardo innocente diceva tutto.
Il supermercato era ancora chiuso cosí la ragazza si infiló in un bar con i soldi che le aveva lasciato David. Voleva comprarsi uno spuntino da consumare a metà mattina. Era un'adolescente perennemente affamata dopotutto. Il bar era affollato di giovani di ritorno da una serata in discoteca. Sophie lo capí dall'abigliamento generale e dalle facce stralunate. Si diresse al bancone e chiese tre pizzette, dopodichè se ne uscí soddisfatta. Si sentiva osservata dagli altri ragazzi ma la cosa non poteva minimamente interessarle. Ritornó verso casa. Sul vialetto scorse una creatura meravigliosa. Si trattava di una ragazza poco piú alta di lei, con una splendida chioma bionda ad incorniciarle il viso bianco e le labbra a cuore. "Ciao". La salutó allegramente la ragazza."Io sono Rosemary e sono la tua vicina di casa". Indicó una casa rosa vicino alla sua. "Ciao io mi chiamo Sophie".
"Vedo che non sono l'unica mattutina qui". Aggiunse Rosemary con un sorrisetto malizioso. "Anche i tuoi ti costringono ad alzarti presto e ad andare a correre?".
Rosemary era abbastanza divertita all'idea di non essere l'unica ragazza di Folkville ad essere costretta a svegliarsi presto in estate. Sophie sorrise divertita:"In realtà è mio padre che solitamente si alza dopo di me".
Rosemary strabuzzó gli occhi:"Quindi lo fai di tua spontaneità? "."Si". Rosemary era molto interessata a Sophie e la riempí di domande fino a casa. "Domani sera vieni in discoteca con me?". Le propose.
"Bella idea". Esclamó Sophie.
Solo piú tardi si ricordó che la discoteca era un luogo tabú per i licantropi.

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