Carmen Bloodness

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Il padre di Sophie non si aspettava di ricevere notizie cosí pesanti,non poteva credere che la sua bambina avesse dovuto sopportare tanto e che nemmeno la potesse vedere. Per ordine di Louis i contatti dovevano rimanere ristretti,meno si sentivano e meglio sarebbe stato. In cuor suo il pover uomo soffriva. La sua vita era stata sconvolta da quel mondo magico e oscuro,di lotta e sangue. La sua povera bambina un tempo aveva una madre,una donna meraviglisa sotto tutti i punti di vista. Ma ora,ora non c'era piú,la bestia che era in lei aveva contribuito ad annientarla. Al sol pensiero un forte rammarico e una rabbia incontrollata pervadevano il vedovo. Dopo la chiamata di Louis,dopo aver udito la voce della figlia sconvolta,aveva scaraventato violentemente una tazza a terra,si era lasciato andare au una sedia ed era scoppiato in pianto. Ma per la sua piccola avrebbe dato la vita e desiderava vederla o almeno sapere che stava bene. Ad un certo punto della sera,verso il tardo,si trovava davanti alla tv,distrandosi a guardare la partita quando un battito furente di mani si abbattè gagliardo sulla porta. David andó ad aprire . Ma prima prendette un grosso fucile che teneva nascosto sotto delle assi del pavimento della cucina. Il perchè di tale cosa stava nel fatto che l'uomo era molto premuroso e si preoccupava molto per la sua piccola famiglia. Si sentiva in dovere di proteggerla.
Aprí piano la porta,il fucile carico. Sobbalzó. Un alto ragazzo biondo,dall'aria aristocratica e malconcia al contempo lo fissava.
"Lei deve aiutarmi". Disse Paul prima di svenire. David lo portó in casa e lo adagió sul divano. Quel ragazzo aveva qualcosa che non andava.

"Senti Louis caro,intervengo sempre io quando avete un problema,lascia fare a me". Carmen parlava con rilutanza,con quell'accento vagamente spagnolo che ne faceva intuire le origini.
"Non se ne parla,fai sempre quel che devi fare,stavolta peró non è alla tua portata". Rispose il lupo freddamente,dall'altra parte della cornetta.
"Mi hai chiamata per dirmi come stavano le cose e che non avevi piú bisogno di me ma io affermo il contrario".
"Oh,Carmen...".
Non sottovalutarmi Louis Tomrider,sono una strega abbastanza scaltra da raggirare una mente umana".
"Anche quella di un cacciatore?". La voce di Luois trapelava preoccupazione.
"Non sottovalutarmi". Sibiló lei accerba. Se Sophie avesse avuto bisogno di aiuto durante la permanenza nella nuova città avrebbe dovuto chiedere a lei,la persona misteriosa della lettera. Ovviamente avrebbe dovuto aspettare una luna,come prova di fiducia e competenza al branco. Nella lettera tutto questo c'era,anche se scritto in maniera assai misteriosa. Sophie avrebbe appreso tutto con calma.
"Dobbiamo vederci e parlarne a quattrocchi". Esordí lui.
"Non serve,io entro in azione,non mi fermerete".
"Sei una testarda".Ringhió l'alfa spaccando la cornetta.
"Louis sei troppo stressato". Fece Anita posandoli le mani sulle spalle:"Sei troppo teso". Gli sussurró con voce suadente. Lui si staccó bruscamente alla sua presa.
"Non toccarmi". Ringhió.
Poi notó che la ragazza indossava un abitino attilato che metteva in evidenza le sue forme perfette e armoniose. Ma non si lasció distrarre e uscí all'aperto per sbollirsi. Sophie stava con Sebastian. Erano entrambi sdraiati sullo stesso letto a guardarsi. Lui si era ripromesso di non toccarla piú finchè non fosse stata lei a dargli il segnale. La amava da impazzire e la avrebbe aspettata anche per sempre. Sophie era ancora un po' timida,era piccola e non era ancora pronta. Peró amava le coccole che le riservava l'amato,quelle carezze di fuoco che le mandavano i brividi.
"Ti amo". Sussurró lui dolcemente. La ragazza si lasció cullare da quelle parole mentre lui la attirava a se,imprigionandola in un abbraccio.

"Ah Prince". Sospiró la giovane strega accarezzando il gatto nero che si strisciava su đi lei. "Questi lupi mannari vogliono farmi impazzire". Il felino rispose con delle fusa. Carmen si tolse un riccio rosso dal viso:"Cacciatori,brutto affare". Stava meditando su una strategia per far dimenticare alla famiglia di Rosemary quanto fosse accaduto. Peró l'ideale,con gente del genere,era modificarne i ricordi. Ĺouis era stato abbastanza dettagliato in merito all'accaduto ma non richiedeva i servigi della rossa. Si preoccupava per troppe cose,come se fosse responsabile del mondo.
Ma Carmen veniva dalla nobile famiglia dei Bloodness,tra le streghe piú forti degli stati uniti. Non si lasciava scoraggiare tanto facilmente.
"Avró bisogno di aiuto peró". Concluse ad alta voce,con Prince tra le braccia. Lasció il gatto su un cuscinetto di seta dorata e si diresse a prendere un grosso grimorio. Lo consultó velocemente. Per l'incantesimo che aveva in mente necessitava di collaborazione da parte di alcune sue conoscenze.Non era un impresa facile ma lei ce la avrebbe fatta. Dopotutto era Carmen Bloodness.

Salve ragazzi,
Innanzitutto grazie per le letture:) Vi voglio bene♡.
Poi...
Davvero,aspetto i vostri commenti percuí fatevi coraggio e fatemi sapere se l'andamento della storia vi piace:). Io mi auguro di si:).
Un grande bacione,la vostra Lola;*♡

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