Note calde come l'argento

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L'auto di Sebastian era posteggiata davanti a casa di Sophie. Lei uscí con solo una borsa dopo aver salutato il padre.Si decise a non pensare alla situazione, alla questione del cacciatore. Avrebbe vissuto l'oggi. La casa di Sebastian era una graziosa villetta poco fuori città. Le fece strada attraverso le numerose stanze fino alla sua. Sophie vi rimase stupita. Era una comune stanza da teenager con qualche poster e il pallone della squadra preferita. In un angolo c'era una pianola. "Che casa enorme". Commentó la ragazza. Lui sorrise. Si sedette alla pianola. Sophie si abbandonó alle note. Seguiva le sue dita sulla tastiera. Che incanto. Percepiva l'energia di quella composizione. Stava eseguendo Faurè Pavane in versione per pianoforte. L'emozione la colse forte, impetuosa. Quelle note erano dolci come caramelle e affilate come coltelli d'argento. Sebastian agli occhi di Sophie era cosí. Si sentiva in pericolo vicino a lui. Sapeva di non essere al sicuro, sapeva che stava rischiando, che quel sogno sarebbe finito. Sarebbe finito in cinque giorni. Con la luna piena. Quando la melodia finí ci fu un momento di intenso silenzio. Poi Sebastian si giró a guardarla. "Ma come fai?". Le domandó. Lei parve perplessa."A fare cosa?".
"Sei cosí dolce, ho saputo di cosa ti ha parlato Rose. Hai visto delle cose che per una persona "normale" sono atroci".
"Ho la mente molto aperta".
"È spettacolare". Commentó lui.
"Davvero? ".
"Certo". Sorrise. Quel sorrise la fece arrossire e lui se ne accorse. Le accarezzó una guancia. Il resto venne spontaneo. Lui si avvicinó a lei con dolcezza. Lei lo assecondó andandogli incontro con il viso. I loro corpi vicini si emozionarono. Sophie ebbe un momento di esitazione ma poi il sentimento ebbe il sopravvento. Si lasció trasportare dal suo bacio sulle labbra mentre la stringeva a se per i fianchi. La sbattè contro il muro mandandole i brividi alla schiena. Il bacio divenne selvaggio, ognuno dei due cercava di raggiungere l'altro, di divorarlo in una danza di passione intensa. Lei toccò la schiena di lui. Sentí i muscoli delle sue braccia da cacciatore. Avrebbe voluto morderli il collo. Si trattenne. L'istinto animale non doveva prendere il sopravvento. Sebastian la trovava incantevole. Era una creatura cosí particolare, diversa. Per un momento ,alla festa ,aveva pensato che fosse come lui. Ma si sbagliava. Eppure. Lei era incredibile, lo sapeva, diversa dalle altre ragazze e speciale. Quando si staccarono l'uno dall'altro lei lo guardó con gli occhi lucidi. Dentro la sua testa risuonavano dei pensieri a cui non dava ascolto.
Hai baciato il tuo nemico"traditrice della tua razza. Sei nei guai . Quando scoprirà cosa sei desidererà solo ucciderti. Per lui non sei umana. Per lui sei un mostro. Scappa, torna al branco.

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