Quando l'istinto chiama

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Convincere il padre era stata un impresa impossibile. Non voleva permetterle di andare in discoteca come tutti gli altri ragazzi normali. Rosemary le aveva lasciato il suo numero e cosí la chiamó dicendole che non poteva venire per via di suo padre. La biondina trovó una soluzione alquanto illegale e tutti sanno che non è bene disobbedire ai genitori. "Stasera sta pronta che ti vengo a prendere". Sophie aveva avuto un dubbio, un ripensamento e lo aveva espresso:"Sinceramente non so. Adesso che ci penso mio padre ha delle buone ragioni per impedirmi cioe e...".
"Quali sarebbero Sophie?".
"Io...non lo so". Nessuno le aveva spiegato niente. Il branco, o meglio l'alfa, le diceva di non fare una cosa e lei ubbidiva. E suo padre era daccordo con l'alfa. Ma adesso Louis era lontano e dato che nessuno le spiegava niente si sarebbe arrangiata.
"Ok ci saró". Disse infine.
"Brava, fatti carina". Rosemary le aveva risposto con malizia.
Dopo cena Sophie si era finta offesa e si era chiusa in camera a chiave. Il padre aveva cercato di chiamarla ma lei non ne voleva sapere. Fece finta di andare a dormire ma aprí l'armadio e ne estrasse l'abito piú bello che aveva e se lo mise. Si truccó da discoteca dopo aver guardato un video tutorial su you tube perché non sapeva niente di questi eventi. Si guardó allo specchio. Si trovava splendida. Poco dopo sentí bussare alla finestra. Rosemary le fece segno di uscire e cosí lei fece. Si avviarono al buio per un centinaio di metri dove c'era una porsche bianca ad attenderli. Alla guida c'era un ragazzo biondo che somigliava un sacco a Rose. "Ti presento mio fratello". Disse la ragazza. Il biondo rivolse un cenno a Sophie:"Mi chiamo Paul". "Io sono Sophie".
"Dietro ci sono Luisa e Sebastian, sono miei cugini del terzo anno". Disse Rosemary indicando i due compagni dietro, nei sedili posteriori.
"Oh, una novellina". Ridacchió Luisa nella sua chioma nera. Aveva un fisico magro, troppo per Sophie. Al suo fiancó il ragazzo guardó in alto:"Luisa non possiamo dimenticare la tua scalata alla popolarità a scuola ma questo potrebbe non essere abbastanza per sentirti superiore ad una nuova studentessa".
"Come se ci fossero tante novità a FolkVille". Ridacchió lei. A Sophie stava cominciando ad irritare.Cercó di mantenere la calma mentre l'amica la invitava a prendere posto in macchina.
"Stasera l'entrata è gratis per tutti, non è meraviglioso?". Esclamó Rose quando arrivarono. Paul era alto e atletico, gli occhi color ghiaccio come la sorella. Luisa aveva gli occhi neri e da come si muoveva Sophie intuí la sua altezzosità. Sebastian invece sembrava piú riservato, alto, fisico atletico, occhi verdi e capelli ricciuti e neri. I lineamenti del volto erano belli.
La musica era troppo alta per le sue orecchie. Quando entró non potè fare a meno di tapparsi le orecchie con le mani. "Non sei mai stata in discoteca? " . Le urló Rose.
"No". La ragazza rise:"Togli quelle mani e balla, è bellissimo. Inizialmente Sophie era un po' incerta ma poi si lasció andare e si scatenó.La musica, la gente... "Prendiamoci da bere". Propose Luisa.
Il barman offrí uno shottino gratis ma non lo bevve.Non era mai stata un'amante dell'alcol. L'uomo insisteva ma non ne volle sapere. "Non ti va uno shottino?". Fece Luisa.
Sophie si sentiva a disagio. "Non hai sete?". "Un po' ma l'acqua puó bastare, avete una bottiglia? ". Un ragazzo con la cresta verde si avvicinó a Sophie:"Un po' d'acqua bellezza?". "Grazie che gentile". Disse Sophie e sorseggió metà bottiglietta. "Ora ti va di ballare?". Le chiese il ragazzo. "Si, io sono cosí felice". Sophie si lasció trascinare dallo sconosciuto e perse i compagni. All'inizio ballarono scatenati, Sophie aveva il cervello annebbiato ma era felice. "Ti porto in un bel posto ok?". La intimó il ragazzo. "Ok". Fece lei ridendo. Incominció a sentire una forte andrenalina, come quando c'era la luna piena."Ho voglia di correre, mi porti nel bosco?". "Cosa?". Il ragazzo era perplesso. "Daccordo". Ma era una trappola. Uscirono sul retro della discoteca."Ma io voglio ballare". Esclamó Sophie facendo qualche gesto da ubriaca. Il ragazzo tentó di baciarla ma lei lo bloccó:"Che cosa sei tu? Ahahaha hai fratelli?".
"Sono un ragazzo misterioso". Sorrise lui.
"Ah". Fece lei:"Ti piacciono gli animali. Io...". Lui premette le sue labbra sulle sue. Lei si staccó di scatto, una rabbia mista a intontimento. Ringhió e lo spinse via. "Bellezza". Ribadí lui cercando di riavvicinarsi.
"Ah no". Disse Sophie accovacciandosi in posizione ferina.
E poi, mezza intontita fece una cosa fuori controllo che stupí e spaventó il ragazzo. Un ululato le usci dalle labbra. Un grande ululato si diffuse. "Ma che...". Il ragazzo la prese per le spalle. Lei si sedette in un momento di lucidità. "Stai lontano da me". Urló. In quel momento spuntarono Sebastian e Paul. Il biondo ringhió:"Sta lontano da lei, brutta bestia". E gli si scaraventarono addosso. "Passami l'aconito Sebastian". Disse Paul tenendo il tipo intrappolato contro il muro. "Merda, non l'ho portato". Paul tiró un pugno e il ragazzo svenne. Sophie rise:"Adesso fa le nanne, a che ti serve lo strozzalupo Ahahaha? ". Paul si caricó il ragazzo in spalle e scomparve mentre Sebastian si avvicinava a Sophie."Stai bene? Ti ha ferito?". "No ,ma mi ha fatto arrabbiare...e...ho sonno...è stato un cattivo ragazzo...mi ha baciata...Ahahaha...che stronzo...".
"Ti ha spaventata?".
"No...peró voglio dormire". Sophie si sentiva confusa. Era stata drogata. Sebastian la aiutó ad alzarsi."Ti accompagno a casa ok? Riesci a camminare?".
"Gira tutto Ahahaha, perché gira tutto? Che buffo Ahahaha". Sebastian la aiutó a camminare?". Paul chiamó il padre.:"Papà, ne ho trovato uno.Vieni a prendere i ragazzi che te lo porto a casa".
"Certo, ottimo lavoro, sarai un grande cacciatore".

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