Decisioni

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"Paul, è tutta colpa tua se il laboratorio è rimasto aperto. Perché non lo hai chiuso?". Il volto dell'uomo era una sagoma di disprezzo. Paul abbassó lo sguardo con vergogna. L'uomo riprese:"Sono profondamente deluso Paul, credevo che avessi raggiunto una buona maturità a 18 anni ma mi sbagliavo. Ti confisco l'auto per una settimana".
"Mi dispiace padre, simili errori nella vita di un cacciatore non sono ammissibili".
"Ma ora il problema è un altro". Riprese il padre:"La ragazza ha visto tutto, cosa facciamo? ".
"Puó mantenere il segreto, me ne assumo ogni responsabilità".
"Molto bene Paul, ti lascio questo incarico". Detto questo i due tornarono in sala dove li attendevano gli altri. Sophie aveva paura, voleva tornare dai suoi fratelli. Aveva già capito tutto ma non credeva che i cacciatori esistessero davvero. Era sconvolta. "Hey". Ammicó Paul. "Vuoi parlare con me un momento? ". La guidó in un salottino e la invitó ad accomodarsi. "Tutta la verità, voglio sapere tutta la verità". Sophie era stata molto schieta. "Ok ma devi promettermi che manterrai il segreto".
"Certo".
"Siamo cacciatori di licantropi".
"Voi siete matti".
"Esistono davvero. Ieri sera il ragazzo ha tirato un ululato. Si capiva che non era umano. Sono mostri Sophie. Noi combattiamo contro di loro".
"Voglio crederti". Sophie si fece coraggio, non sapevano di lei dopotutto. Poteva mantenere il segreto.
"Mi credi davvero? ".
"Si ma cosa farete al ragazzo?".
Paul non voleva spaventarla.
"Aspettiamo la luna piena perché lui ha smentito sul fatto di essere un licantropo e dobbiamo confermare la nostra teoria". A Sophie venne tanta paura. Aveva appena due settimane. Una volta scoperto che il ragazzo non era un lupo sarebbero arrivati a lei, ne era certa. Si sentiva spacciata. "Questo pomeriggio ti faró parlare con Sebastian che sa essere molto piú diplomatico di me.In ogni caso non temere.Qui sei al sicuro". Sorrise ma per Sophie fu poco rassicurante.

Sebastian la portó in un luogo tranquillo poco fuori città, in riva ad un laghetto. "Cosa ti turba di piú?". Le chiese.
Lei cadde dalle nuvole."È una faccenda nuova e...".
Sebastian sorrise,Sophie lo trovava molto affascinante. "Ti piacerebbe diventare una di noi Sophie?".
"No". Rispose secca lei:"Io non sono un assassina".
"Quindi noi siamo gli assassini? Loro sbranano la gente,noi salviamo le persone". Adesso era Sebastian che si stava innervosendo.
"Sebastian io non conosco il vostro mondo, vorrei ma...".
"Puoi, se ti unisci a noi". Sorrise di nuovo. Un sorriso contaggioso. Sophie non potè fare a meno di commentare con un sorriso grande:"Da quanto sei in attività tu?".
"Da quando avevo 12 anni".
"Caspita". La ragazza provó a mettersi nei suoi panni. Doveva essere molto fiero di se.
"All'inizio non è stato semplice, non sono mai riuscito ad ucciderne uno. Per quanto ci dicano che non sono umani ogni volta che ne ho avuto l'occasione ho scorso la paura del lupo divenuto preda di noi cacciatori. Non vedevo oltre la bestia un mostro ma ho anche provato pietà per loro. Come mai secondo te?".
Sophie ne fu molto sollevata.
"Sei un animo sensibile, non devi farlo per forza se non vuoi".
"Ma io devo, per l'orgoglio della mia famiglia".
"E basta con queste cazzate sull'orgoglio". Disse Sophie con fermezza."Basta Sebastian".
"Hai ragione ma non posso fare altro nella vita, i miei me lo impedirebbero".
"Cosa vorresti fare?".
"È un'idea stupida".
"No non lo è".
"Vorrei diventare un pianista professionista.Sto studiando, mi è stato detto che ho talento ma i miei non mi permetteranno mai di entrare in conservatorio".
Sophie allora gli disse:"Aspetta la maggiore età e allora potrai fare ció che vuoi".
"Per un cacciatore non è cosí semplice".

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