Il giorno seguente Sophie fu presa dai sensi di colpa per aver baciato Sebastian. Ok, si erano limitati ad un bacio passionale, non erano andati oltre, ma lei sentiva troppo il peso di quella situazione e percepiva fisicamente i primi influssi della luna piena in avvicinamento. Era davvero perplessa, confusa.Rosemary l'aveva invitata ad andare in un locale alla sera ma lei aveva rifiutato dicendo di non stare bene. Era scomparsa di casa per un po'. Si era rifugiata in un bosco, non bello come quello di casa sua ma pur sempre lontano dalla città. Si era messa a correre per smaltire la tensione. Doveva fare il possibile per evitare i suoi vicini e Sebastian. Non voleva in alcun modo cedere alla sua natura.E nonostante volesse loro bene ne aveva paura. Troppa. Tornando a casa per pranzo una triste sorpresa l'attese. Sebastian era sul vialetto di casa con un pacchettino regalo. Le sorrise, mentre si avvicinava. Sophie ricambió perché nonostante tutto, in fin dei conti, era felice di vederlo.
"Ho un regalino per te". Disse lui porgendo il dono a lei. Sophie lo accolse tra le mani stupita. "Non dovevi Sebastian io...".
"Sophie quello che è successo tra noi non era una casualità, io davvero provo qualcosa per te". Lei si fece seria e addolorata. "Mi dispiace ma stiamo correndo troppo". Le venne quasi da piangere a dire quelle parole. Porse al ragazzo il pacchetto e cercó di spingerlo via per passare. Ci mise troppa forza. Lui cadde. Sophie si rese conto di ció che aveva fatto. "Sei forte".Commentó lui. "Saresti davvero un 'ottima cacciatrice".
Lei si inventó una scusa:"Eri messo in una posizione facile da abbattere. Dovresti saperlo che non ci vuole chissà che forza per far cadere una persona in quella posizione. È pura fisica". Lui parve crederle. "Dammi un'altra possibilità, vorrei poterti conoscere meglio". Lei ci pensó un momento. "Daccordo". Disse infine. "Domani sera". E se ne andó. "Sophie". La chiamò lui ma lei non si voltó con il volto rigato di lacrime nascenti. Si chiuse in camera e scoppió di nuovo in pianto. Dopo pranzo si decise a leggere un libro, di quelli che si era portata. Tranquillo, romantico, la travolse per un po' tra le sue pagine incantate. Il pomeriggio passó e venne la sera.
Sophie era affacciata alla finestra e guardava la luna crescente mentre le lacrime riprendevano ad imperlarle gli occhi. Poi dun tratto il telefono squilló. Lo prese e se lo portó all'orecchio.
"Pronto".
"Sophie sono Phil".
"Phil". La ragazza esclamó al colmo della gioia.
"Come stai piccola?".
"Bene". Mentí lei. "Voi?". E sentí una forte malinconia dei suoi fratelli nel dirlo. "Sophie non sei al sicuro a Folkville". Lei sapeva di non essere al sicuro ma non conosceva le ragioni di Phil. "Si lo so, dimmi per quale motivo".
"Tu lo sai? Sai dei cacciatori?".
"Oh certo". Fece Sophie.
"Sono i miei vicini di casa, dei tipi affabili con discutibili gusti di caccia e una cantina segreta con armi di sterminio e pezzi di lupi uccisi".
"Stai scherzando?". Phil lo disse pensando che la piú piccola del branco stesse dando di matto.
"No Phil, la mia unica amica qui è figlia di questi cacciatori di cui voi non mi avete mai parlato. Perché Phil?". La voce di Sophie velava disperazione ed incertezza.
"Sophie, noi volevamo protegerti e...".
"E ho paura Phil, tanta".
"Ascolta, sono arrivati anche da noi, nei nostri boschi. Noi sappiamo
riconoscerli. Loro dicono di essere un gruppo di guardie forestali speciali ma noi conosciamo la loro vera identità. Nel bosco abbiamo trovato una loro auto. L'insegna diceva che erano di questa cittadina, di Folkville".
Sophie esplose:"Loro ci odiano, ci danno la caccia, danno la caccia a noi licantropi perché credono che siamo tutti uguali ma non è cosí". Si bloccó di colpo. "Ho sentito dei passi Phil,chiamami piú tardi ok?". Sophie aveva sentito qualcuno avvicinarsi. "Sophie". Replicó lui ma la ragazza riagganció.
Dalla finestra comparvero Paul e Rosemary. Saltarono la finestra ed entrarono nella stanza. Solo allora Sophie si rese conto di aver parlato troppo forte. Fu Paul a parlare:"Volevamo vedere come stavi per poterti invitare nuovamente a venire con noi ma a quanto pare dovrai seguirci senza replicare o Rosemary chiamerà gli altri e faremo del male anche a tuo padre. Abbiamo diverse domande da farti, Sophie". Rosemary aveva le mani conserte mentre Paul sentenziava e quando aveva accennato al cellulare lei lo aveva tirato fuori con rilutanza. I suoi occhi ardevano assassini, da cacciatore. Paul aveva lo stesso sguardo di ghiaccio. La ragazza si sentí cedere le gambe mentre cadeva al suolo pensando al padre e ai suoi fratelli. Cadde sul pavimento, le sue gambe cedettero, era li, di fronte a loro. IN TRAPPOLA.
STAI LEGGENDO
Occhi verdi
Hombres Lobo#La copertina è stata fatta da Felicyta Ciccarone# Sophie cambia città. Le mancano gli amici che vede come la sua famiglia, il bosco e tutto ció che le è lontano. Ma ha una paura, che la Luna Piena sveli il suo piú grande segreto.