Capitolo 10

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Fuori scuola Reby mi salta addosso cingendomi il collo con le braccia. Dice che ha conosciuto un tipo, ieri sera, e ne parla quasi come se ne fosse già innamorata.

-E tu cosa hai fatto ieri sera?- domanda entrando in classe. Francesco è dietro di me e sorride, lo guardo per un attimo.

-Io?- fingo disinteresse- niente di che.

-E tu vuoi farla bere a me?- appoggia la borsa sul banco, poi mi da una leggera spinta- sappiamo tutti delle tue sere durante il weekend.

-Stai scherzando?- scoppio a ridere. Francesco si avvicina, mi prende per i fianchi, ma io lascio immediatamente la presa, non voglio che qualcuno pensi male.

-Ho deciso che frequenterò la Dance Academy, è ufficiale.- esclamo nella speranza di cambiare discorso.

-Congratulazioni- Francesco mi da un bacio sulla guancia. Spero di non essere diventata troppo rossa.

-Oddio che bello! Sono felicissima per te- Reby mi abbraccia scuotendomi a destra e a sinistra.- Spero tu l'abbia fatto per la danza e non per quel ragazzo, come si chiamava? Ah, Edoardo.

-Che ti salta in mente?- ribatto immediatamente- ovvio che l'ho fatto per la danza.

-Se lo dici tu...- se la ride troppo, mi sta prendendo in giro perché ha capito che ho una cotta per Francesco. Chiamala cotta, poi.- Quando cominci?

-Oggi vado a consegnare il modulo di iscrizione. Spero di cominciare tra pochi giorni.- sono eccitata all'idea di ricominciare a ballare, ma in qualche parte di me, quest'idea mi terrorizza, mi rende più fragile. Ho paura di non essere abbastanza, di sbagliare, di non essere più portata per questo genere di cose.

Mi volto e guardo Francesco, lui ricambia il mio sguardo e mi sorride, e quel sorriso, beh, quel sorriso è di certo la cosa migliore che riesce a fare.

Una linea incurvata che fa brillare il mondo. Il mio mondo. E non c'è di niente di meglio in questo momento, niente in grado di superare tutto questo, assolutamente nulla. Ripenso a quel desiderio. Io e lui, insieme, per sempre. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Ma ci riuscirò, devo riuscirci, per lui, per me, per entrambi. Ce la farò, lo giuro.

Dopo scuola raggiungo Francesco al parco, abbiamo deciso di vederci qui, in modo che nessuno possa sospettare qualcosa, che poi non ho ancora capito bene perché qualcuno dovrebbe sospettare di noi. Siamo solo amici, voglio dire.

-Scusa per il ritardo, Reby voleva sapere a tutti i costi della serata di ieri.- gli do un bacio sulla guancia.

-Cosa ti sei inventata? Dimmi un po'- ride.

-Le ho detto che ero andata da mia nonna che è molto anziana e malata per farle un po' di compagnia. Ti pare una scusa credibile?- affondo il viso sul suo petto. Lo sento sussultare, sta ridendo.

-Non so se è più divertente il fatto che hai inventato una storia o piuttosto che hai reso tua nonna anziana e malata.- mi accarezza il viso, una marea di brividi mi percuote l'anima. La sua pelle sembra bruciare, emana un calore pazzesco. Ma rimango dove sono. Questo è il mio posto. Accanto a lui.

-Tu mi provochi tanto, lo sai?- rimane in silenzio a fissarmi- insomma, la tua pelle brucia, poi brilli, compari all'improvviso. Che cosa vuoi? Vuoi che scopra da sola la verità?- la voce mi trema, sento il sangue salire al cervello. Francesco si stacca da me e si alza, è in piedi di spalle.

-Se te lo dico, non ci rivedremo mai più.- sussulto, ma lui continua- se è questo che vuoi, allora te lo dirò. Ti dirò tutta la verità.

Scatto in piedi:- No, non farlo. D'accordo. Come vuoi tu- mi avvicino a lui sorridendo amareggiata. L'idea di perderlo mi rende pazza, mi fa sentire completamente vuota. Ancora di più.

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