Affannata, col fiato pesante, mi risveglio di soprassalto. Un sogno, un brutto sogno, devo convincermi che si è trattato solo di un incubo, niente di più, niente di meno. Ma sembra tutto così reale che non riesco a smettere di tremare. Correvo senza sosta come quando cerchi disperatamente di scappare da qualcosa, ma avevo le gambe pesanti, il buio circondava i rami degli alberi troppo fitti per sperare di vedere un pezzo di cielo, non c'era un fine: gli alberi e i cespugli si alternavano sempre uguali. Poi però è successo qualcosa di sorprendente in mezzo a quel bosco. Ero inciampata, avevo chiuso gli occhi e all'improvviso sentivo l'aria fresca accarezzare il mio viso e ogni singola parte del mio corpo. Dopo averli riaperti e spalancati mi ero resa conto che sotto di me c'era il vuoto e dalla cima di quell'albero potevo finalmente osservare quel cielo meraviglioso, tormentato da mille piccole nuvole bianche. Poi era apparso Francesco, luminoso, forte e aveva invaso tutto. Tutto, con il suo arrivo, era scomparso piano fino a che, al mio tocco, non era scomparso anche lui.Vuota, mi sento vuota dentro e anche se so che si tratta solo del frutto del mio inconscio questo sogno mi fa tremare, ancora. Lui era scomparso. Rabbrividisco. Esco fuori dal balcone e inizio ad osservare il cielo, lo stesso cielo che mi ha portata a credere in qualcosa di più grande, che mi da una speranza, lo stesso cielo, quello in cui sono racchiusi i sogni della gente, e anche il mio di sogno. Si, perché è lì che c'era lui in principio; col passare del tempo comincerò ad odiarlo questo cielo. Se non avessi mai visto quella stella non sarebbe successo niente di tutto questo.
Continuo a fissare quell'eternità colorata del freddo del celeste sfumante nel blu coperta da un piumone caldo. È quasi l'alba. Torno dentro e mi siedo. Ma che cosa sto dicendo? Non avrei mai conosciuto Francesco, non avrei mai saputo questa storia degli Eletti, forse avrei sofferto di meno, considerato quanto ancora dovrò farlo, ma niente è equiparabile a tutto quello che ho vissuto e che sto vivendo. Io sono felice al suo fianco. È poi così tanto sbagliato? È così sbagliato da dover dimenticare tutto? Dimenticare i suoi gesti, le sue mani, i suoi occhi, il suo sorriso, tutto? Dimenticare i brividi, le paure, i trepidi del cuore?
Evidentemente si. Forse è sbagliato amare così, in questo modo sconsiderato.
"Sei lo sbaglio più bello."
Le sue parole riaffiorano come i fiori in primavera. È vero forse è sbagliato, ma è bello. È bello così com'è: con la paura sempre addosso e quella smania di sentirmi sua, di averlo al fianco quel tanto che basta da imprimerlo nella memoria anche se inutilmente. Quella cosa talmente forte da risucchiare tutto e da sfidare il cielo, noi siamo questo, siamo così. E mi chiedo come possa una persona così bella aver affrontato la morte. Chissà, magari nella sua vita precedente ha avuto mille cose per cui essere felice, oppure mille motivi per non esserlo. Magari una persona come lui starebbe solo cercando un pretesto per andare avanti.
Magari lui cerca solo di rivendicare il suo passato. Forse sta solo aspettando una seconda occasione. E se la sua seconda occasione fossimo noi? Io non ho intenzione di rinunciare a tutto questo. Non permetterò che la paura mi inchioda i piedi al suolo e non mi faccia muovere. Questo non succederà. Io devo trovare la forza per sfidare queste dannate leggi, devo trovare un modo per convincere tutto l'Universo che non esiste niente di più puro che non sia questo amore.
Un amore in grado di raggirare il mondo, un amore in grado di spostare l'Equatore, un amore così potente da poter polverizzare tutto con un solo soffio. Lui ha superato la morte e ne è uscito bellissimo. Io devo superare questo, devo scavalcare questo muro così alto e ne uscirò, forse. Sono disposta a tutto, ma arriverò fino in fondo a questa storia. Farò in modo che anche le stelle si pentano di aver permesso a un angelo, un meraviglioso angelo, di arrivare sulla Terra, nella mia città, nella mia scuola. Il nostro amore farà invidia anche a Lucifero e a Dio, che ci guarderanno sbigottiti agli antipodi del mondo. Uno dal basso e uno dall'alto. E tutti, tutti capiranno che nel mezzo c'è qualcosa di ancora più grande, qualcosa che nemmeno loro potrebbero evitare. Un vortice di passioni, disincanti, sentimenti che non cambieranno mai, per nessuna ragione al mondo.
Sorrido. Se l'amore tra gli uomini è forte, quanto potrebbe esserlo quello tra un umano e un semi-angelo? Non servono risposte, non servono parole. Sono tutte dentro al mio cuore. Sono tutte racchiuse negli angoli remoti della mia intimità, come quei segreti inconfessabili ma che tutti infondo conoscono.
Una luce entra dalla finestra. Socchiudo gli occhi, quasi accecata da quella specie di raggio di sole. È come nel mio sogno. La luce invade ogni spazio, ogni angolo, ogni spigolo di questa stanza.
Francesco è più bello che mai, gli occhi dorati brillano come mai prima d'ora. Percepisco la sua felicità, mi viene incontro a braccia aperte e io non posso far altre che sprofondare nel suo addome.
-Mi sei mancato-sussurro.
-Anche tu. Ti stavo pensando.- prende il mio viso tra le mani.
-E cosa pensavi in particolare?- domando curiosa.
-Che possiamo farcela.-risponde soddisfatto.
-A fare cosa?
-Superare tutto questo- si allontana da me e sento un brivido di freddo- fare in modo che non succeda nulla di quanto sia previsto.
-Credi che sia possibile?- mi siedo sul letto.
-Andrò a parlare con i superiori, di nuovo. Chiara io devo convincerli. Io non posso perderti.
-Tu non mi perderai mai, puoi starne certo- lo guardo sorridendo.
-Vorrei che avessi ragione.- percepisco un pizzico di amarezza tra le sue parole.
-È così. Non c'è altro da dire. Tu sai che io ti...
-Shh- si avvicina mettendomi un dito sulle labbra- non devi dirlo.
-Perché?- domando togliendo il suo dito dalla mia bocca.
-Sai già perché.
-Non so quante volte ancora dovrò ripetertelo. Non pensare che dimenticarti vorrà dire smettere di amarti. Io e te siamo destinati a stare insieme- sorrido- e staremo insieme. L'hai detto tu no? Farai qualunque cosa per far si che ciò accada. E io ti credo, mi fido di noi.
-Vuoi venire con me?- domanda baciandomi sulla fronte.
-Dove mi porti?
-In un posto dove sarà più facile raccontarti di me.
-Non mi importa sapere del tuo passato, se non vuoi dirmelo.
-No, ho bisogno di dirtelo. D'altronde staremo insieme per il resto della vita, no?
STAI LEGGENDO
Tra il cielo e il mare.
Fantasy-Davvero non capisci? La tua curiosità ha rovinato tutto, tutto quello che c'era di bello tra me e te, ora siamo condannati per sempre. -Condannati? -Per l'eternità- un brivido mi percuote. -Non mi importa- ribatto decisa. -No?- sembra sorpreso. -Co...