Capitolo 17

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Alzo gli occhi al cielo e le nuvole coprono il sole, nello stesso modo in cui quelle speranze hanno coperto il mio cuore, nello stesso modo in cui quegli occhi acidi hanno coperto i miei desideri, nello stesso modo in cui lui ha coperto la mia vita.

Tutto vola via, come quei fogli che qualche ragazzaccio ha buttato sulla spiaggia, come i miei sogni che si infrangono, i miei desideri che si annullano, come quelle speranze vane che mi hanno illusa. Ripenso alle sue parole. Tra di noi non c'è e non ci sarà mai niente. Ma come fa a non capire? Come fa a nascondere quello che prova? È che io non ci riesco. È che forse imparare mi farebbe bene, mi aiuterebbe a superare tutto questo dolore. Ma io non ce la faccio ad abbandonare tutto questo, è come se abbandonassi anche lui, e non voglio.

Ho bisogno di rischiare e di difendere quello che sento, questo amore, questa cosa così pura e semplice che c'è tra di noi, e non so se combatterò inutilmente ma non voglio avere rimpianti. Mi sono sempre sentita imperfetta, sbagliata, mai al posto giusto ed ora che finalmente tutto sembrava tornare al suo posto qualcosa tra me e lui si è rotto, quel filo invisibile che ci legava si è spezzato ed io non so più cosa fare.

Ho cercato in tutti i modi di farlo ragionare. Perché? Perché si deve sempre rendere la vita più difficile di quello che è? Ognuno di noi dovrebbe lasciare correre il proprio orgoglio. Dovremmo ascoltare il cuore e non pensare tanto alle conseguenze. Ma forse per lui questo è troppo complicato. O forse non lo so. So solo che quello che provo per lui cresce ogni giorno di più, e ogni giorno aspetto una sua carezza. Basterebbe solo questo, un piccolo gesto e tutto tornerebbe alla normalità.

Mi tolgo le scarpe, sfioro la sabbia con le dita, è fresca e morbida. Faccio scivolare via i pantaloni e rimango in intimo. Nessuno mi vede. Sono sola, sola in questo mondo deserto di felicità. Mi avvicino all'acqua. Rabbrividisco. Potrebbe diventare presto ghiaccio, è fredda ma continuo a camminare verso l'orizzonte come se potessi in qualche modo raggiungere Francesco, oramai troppo lontano da me. Mi immergo nell'acqua, ogni singola goccia di mare mi entra nei polmoni e mi gela l'anima.

Riemergo prendendo fiato, sospiro e chiudo gli occhi lasciandomi andare al dolce movimento della corrente marina. Prendo l'aria che come un risucchio mi riempie, ecco, questo è l'effetto che mi fa Francesco, è come restare sott'acqua al gelo senza speranza, circondata dal buio, con intorno solo il silenzio, solo il vuoto, come se fossi racchiusa in una bolla da cui non poter uscire e poi respirare di nuovo, riprendere vita, lui rompe la bolla e fa uscire la parte di me migliore. Mi immagino accanto a lui in questo momento, sul divano a leggere un libro, mi immagino di passeggiare insieme mangiando un gelato, rabbrividisco, il freddo comincia a farsi sentire, ma nessun brivido è paragonabile a quello che mi percorre la schiena ripensando a come sarebbe bello avercelo vicino, ora.

Chiudo ancora gli occhi.

-Non mi abbandonare- sussurro- mai, per nessuna ragione al mondo.

Non mi risponde, mi da solo un dolcissimo bacio stampando le sue labbra sulle mie che si incastrano alla perfezione, come se fossero state create proprio per unirle.

-Promettimelo!- esclamo.

-Lo sai, una volta mi hanno detto che un bacio sulla bocca è il miglior giuramento che si possa fare- gli sorrido, perdendomi nel suo sguardo.

Mi avvicino e lo bacio, poi guardandolo gli dico:- anche questo era un giuramento.

-E cosa mi hai giurato?- domanda confuso.

-Che ti amerò per sempre.- soddisfatta mi alzo e gli tendo la mano, lui me la prende e per un attimo un colpo al cuore si impossessa di me, la sua presa fredda e gelida mi fa rabbrividire però mi basta guardarlo negli occhi per ricominciare a sudare.

***

-Sono qui, sono qui con te mia piccola principessa, non devi avere paura. La paura è solo un'illusione e ogni volta che tu ti sentirai sopraffatta da essa, ricordati che io ci sono, che non ti ho abbandonata, che se solo tu mi chiamerai io ti risponderò. Non ti arrendere, ascolta il tuo cuore. - mi sveglio di soprassalto scossa da un brivido, riconoscerei quella voce fra mille e nell'attimo in cui la riconosco un senso di panico mi pervade.

-Papà? Papà sei tu? Dove sei?- incomincio a soffocare tra quelle parole a cui risponde solo l'eco del silenzio. Soffoco. Soffoco e piango.

Forse la mia è solo fantasia ma io quella voce l'ho sentita, e non mi importa se sia vera o no, mi ha dato coraggio e forza. Papà mi ha parlato, ha parlato a me e mi ha chiamato 'principessa', proprio come faceva un tempo, quando ero più piccola e mi portava per casa sulle sue spalle. Lui era il mio destriero ed io la sua principessa.

Ricordo che mi piaceva giocare a quel gioco, mi sembrava quasi di volare. E ricordo che poi mi buttava sul divano e mi faceva il solletico e io respiravo quasi a fatica. Erano belli quei giorni, e fa male sapere che non torneranno mai più. Ma io quella voce l'ho sentita e questo mi da la forza per andare avanti. Da quando è morto ho sempre desiderato vederlo almeno una volta nei miei sogni, volevo che mi dicesse qualcosa, perché quella sera non ebbi nemmeno il tempo per salutarlo.

Ma io ero la sua principessa e non so perché, ma ho sempre pensato che avrei dovuto fare qualcosa per lui, ma non ho fatto in tempo nemmeno a dirgli che gli volevo bene, nemmeno a dirgli addio.

E magari lui ora è qui, da qualche parte, nascosto negli angoli più remoti, ma magari è qui e mi sta ascoltando e voglio dirglielo, voglio dirglielo che io non mi arrendo, che combatterò fino alla fine, fino all'ultimo, voglio dirgli che combatterò per lui, per quell'amore che non gli ho mai dimostrato e che ora ho la possibilità di dimostrare a Francesco.

E io quella voce l'ho sentita, sul serio, per davvero. Ho sentito il suono dolce e melodioso delle sue parole. E non mi arrendo papà, te lo giuro, non mi arrendo.

Tra il cielo e il mare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora