Sono seduta sul divano a casa di Fanny, lei è al telefono e Francesco è davanti a me sulla sedia che mi fissa. Il silenzio piomba. Come unico rumore il ticchettio dei tacchi di Fanny che cammina avanti e indietro per la stanza.-Ascolta Ronald ho bisogno che tu verifichi questa cosa. È di totale importanza per la mia missione.- sembra ormai stanca, la conversazione va avanti da più di mezz'ora e pare che questo Ronald non capisca un bel niente.
-Si lo so che è pericoloso, ma ormai il danno è fatto, non ti costa nulla verificare i tabulati di entrata e di uscita. È l'unico modo che ho per andare avanti nella mia missione.
Mi devi semplicemente dire i nomi degli Eletti che ieri erano nel Magazzino durante la scomparsa dell'elenco, d'accordo? Bene, aspetto un tuo messaggio.- spegne il cellulare e prende un bicchiere d'acqua- volete?- domanda poi. Faccio cenno di no con la testa e Francesco mi imita.
-Allora? Sei riuscita a convincerlo?- domando unendo le mani in segno di preghiera.
-Si, ha detto che mi farà sapere nel pomeriggio.
-Bene.- Francesco prende parola- Spero questo basti a dimostrare che io non c'entro niente. Per aver rubato la lista sarei dovuto entrare ed uscire, giusto? Il che non è possibile.
-Esatto, o per lo meno dovresti essere presente nel magazzino durante l'orario in cui la lista è scomparsa, cosa che non è, visto che eri con Chiara in spiaggia.
-Spero che questo ci aiuti a capire qualcosa, non ne posso più. Vorrei solo avere le idee più chiare.- mi alzo dal divano e mi avvicino al balcone- tutto questo mi mette un'angoscia addosso che non so, fa paura.
-Non c'è nulla di cui aver paura tesoro- Fanny prende la mia mano e ci guarda entrambi- fidatevi di me, scopriremo chi vuole incastrarvi.
Aspettiamo qualche oretta, poi il cellulare di Fanny squilla e il mio cuore comincia a battere forte, fortissimo.
-Ecco l'allegato, sarà meglio stamparlo- collega il cellulare al computer e inizia a digitare qualcosa, poi un foglio appare da sotto la stampante, una lista non molto lunga di nomi. Fanny la prende in mano, vedo i suoi occhi scorrere lungo il foglio, quando a un certo punto si spalancano.
-Che succede?- domando in preda al panico. Francesco mi cinge i fianchi, gli stringo le mani più forte che posso.
-Chiara, tuo padre come si chiamava?- mi si avvicina porgendomi il foglio.
-Francesco- rispondo con tutto il fiato che mi è rimasto. Leggo il foglio, veloce, arrivo al punto.
FRANCESCO PELLI, (46 ANNI IN VITA, 7 MESI DA ELETTO).
-Non è possibile. Non può essere.- la voce mi esce rotta, Francesco prende il foglio dalle mie mani e lo appoggia sul tavolo mettendosi le mani tra i capelli.
Io mi siedo sul divano sconvolta, Fanny mi si avvicina e si siede accanto a me.-Tuo padre è un eletto.- sussurra poi.
-L'avevo capito, ma non pensavo potesse essere lui il ladro.- una lacrima mi riga il viso.
-Chi ha detto che è stato lui?- Francesco mi prende le mani.
-Andiamo, è l'unico che avrebbe una buona ragione per farlo, oltre te. Non voleva che scoprissi la verità.- guardo Fanny in cerca del suo consenso.
-Non lo so Chiara, ci sono anche altri nomi su quella lista.
-Si ma nessuno più di lui ha una motivazione valida.- mi metto una mano sul petto- voglio parlare con lui.
-Chiara tu non puoi entrare nel Magazzino- interviene Francesco alzando gli occhi al cielo. Fanny mi guarda, invece, scuotendo il capo.
-È inutile che fate quelle facce, non cambierò idea, parlerò con lui. Devo sapere la verità, devo sapere se è stato lui a rubare l'elenco.
-E chi ti ci porta al Magazzino?- Fanny mi sorride come se mi avesse incastrata.
-Voi.- rispondo senza esitare. Mi alzo, prendo la giacca e me ne vado, sbattendo la porta. E non mi importa se faranno di tutto per impedirmelo, io scoprirò la verità.
***
Busso al campanello di casa, mamma mi apre sorridendo:- Finalmente sei arrivata! C'è una sorpresina per te.
Entro incuriosita e vedo Rebecca sbucare dal divano:-Sorpresa!- urla abbracciandomi, io ricambio l'abbraccio e ci sediamo.
-Si può sapere che ci fai qui?- domando poi.
-Non mi chiami mai, non sei più la stessa da quando stai appresso a quel pesce morto di Francesco- apro la bocca nel sentire quelle parole- così ho pensato di farti tornare io la voglio di ricominciare a fare qualche cosa pazza, come quando ti ho conosciuta.
-Beh, ti ringrazio per le belle parole che hai detto sul mio ragazzo e che cosa hai preparato per questa seduta che mi farà tornare pazza?
-Ho chiesto a tua madre di lasciarci la cucina, stasera la cena la prepariamo noi!- urla eccitata.
-Ma che problemi hai?- domando ridendo- io non so cucinare.-Nemmeno io- risponde facendomi l'occhiolino- ecco la cosa pazza.
-Hai intenzione di avvelenare mia madre?- la spingo via, lei scoppia a ridere.
-No, certo che no, voglio solo passare del tempo insieme alla mia migliore amica- non l'avevo mai sentito dire da lei. Migliore amica. Che strano. Non ne avevo mai avuta una prima e sono felice che sia lei, che sia Rebecca.
-Ti voglio bene- dico tirandola a me.
-Anche io, tantissimo- mi abbraccia forte, dopo di che mi prende per mano e mi porta in cucina.
Appena finisce la cena Rebecca se ne va, dicendo che suo padre si sarebbe arrabbiato se si fosse fermata ancora per molto. Il cibo non era poi così tanto male come mi aspettavo, pensavo peggio. Appena finisco di sparecchiare mi siedo sulla tavola fissando mamma che lava i piatti.
-Mamma- dico tutto d'un fiato.
-Si?- si volta a guardarmi per un attimo.
-Perché mi hai nascosto la verità?- domando abbassando la testa.
-Di cosa stai parlando? Non ti capisco.- prende lo straccio da cucina e comincia ad asciugare i patti.
-Sai benissimo di cosa sto parlando, di papà.
Perché non mi hai detto che è un Eletto?- la sento immobilizzarsi, non si muove più e respira a fatica.
-Io...n-non...tu come fai a saperlo?- sento la sua voce spezzarsi parola dopo parola.
-Lo so e basta, non importa come. Perché non mi hai detto la verità?
-Perché era un segreto.
-Un segreto del quale tu eri a conoscenza però.
-È una storia lunga Chiara, non è il caso che tu la venga a conoscere.
-No mamma, ti stai sbagliando. Io devo sapere la verità, me lo merito. Ho sofferto per tutti questi mesi pensando che papà fosse morto, e invece vengo a scoprire che lui mi è sempre stato vicino, nel Magazzino delle Stelle, credi che io non abbia il diritto a una spiegazione?- le do una pacca sulla spalla ridendo ironicamente- Guardami in faccia quando ti parlo!- alzo la voce.
-Non alzare la voce con me ragazzina. Non sono io a doverti dare delle spiegazioni, piuttosto tuo padre.
-Ti faccio solo una domanda, rispondimi con sincerità. Tutti hanno accesso al Magazzino delle Stelle?- domando allontanandomi da lei.
-Se riesci a superare le guardie si- non mi guarda mentre lo dice e questo mi intristisce. Salgo in camera mia e mi stendo sul letto pensierosa.
-Lo so che mi stai ascoltando. Ora che ho scoperto tutto ci faremo due chiacchiere io e te papà, ci vedremo presto, molto presto- sussurro.
Chiudo gli occhi e mi addormento all'istante. Un sogno, o forse un incubo si fa già parte integrante dei miei pensieri.
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Tra il cielo e il mare.
Fantasy-Davvero non capisci? La tua curiosità ha rovinato tutto, tutto quello che c'era di bello tra me e te, ora siamo condannati per sempre. -Condannati? -Per l'eternità- un brivido mi percuote. -Non mi importa- ribatto decisa. -No?- sembra sorpreso. -Co...