Capitolo 24

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-Chiara svegliati!- la voce rude di Francesco mi fischia nelle orecchie.

Per un attimo ho l'impressione di stare sognando ma immediatamente qualcuno mi toglie le coperte da dosso e questo mi fa ripensare.

-Lasciami in pace- sussurro girandomi su un fianco.

-Hai trenta secondi per prepararti, Fanny è giù con tua madre, ti aspetto con loro di sotto.- esce e chiude la porta, mi alzo e mi siedo sul letto strofinandomi gli occhi con le mani.
Guardo l'orologio, sono quasi le otto.

Apro l'armadio, prendo un jeans e rabbrividisco nell'indossarlo. Metto un maglione azzurrino e scendo le scale spaventata e sorpresa allo stesso tempo.

-Buongiorno- Fanny mi sorride e per un attimo mi sento quasi al sicuro, mi volto verso Francesco e nei suoi occhi riconosco l'arrabbiatura per il litigio di ieri notte.

-Cosa ci fate qui?- domando sbadigliando.

-Andiamo a fare una passeggiata- risponde Fanny prendendomi per mano- ho già parlato con tua madre. Oggi niente scuola.

-E dove avremmo intenzione di andare?- mi avvicino alla porta per mettere le scarpe. Ne prendo un paio dalla scarpiera e me le infilo velocemente.

-All'orizzonte.- sussulto alle sue parole spalancando gli occhi.

-Adesso?- domando con il fiatone, sento il petto fare su e giù ininterrottamente.

-Considerato che volevi andarci alle tre di ieri notte.- guardo Francesco e cerco i suoi occhi ma non li trovo, rimane a testa bassa a fissare il pavimento. Mia madre è seduta sul divano con in mano una tazza di caffè e finge, probabilmente, di non aver nulla a che fare con questa faccenda.

-Beh, allora andiamo- sospiro e apro la porta- ciao mamma.

Lei alza la tazza fumante in segno di saluto e Fanny chiude la porta dietro di sé.

-Ti accompagno solo perché me lo ha chiesto lei- Francesco mi supera e indica Fanny con la testa. Mi fermo di botto e gli afferro il braccio.

-Sei ancora arrabbiato per quella cosa?- domando inconsapevole.

-Certo che lo sono. Credi di superare così facilmente la questione?

-Pensavo che la notte ti avrebbe portato consiglio e avresti capito che...

-Cosa? Cosa dovevo capire?- mi interrompe bruscamente- che sei troppo occupata a pensare a te stessa e al tuo passato da dimenticare terribilmente il futuro e quello che stiamo per affrontare?

Le sue parole mi uccidono, del tutto. Mancano pochi mesi alla fine di tutto questo e mi sembra davvero troppo poco per vivere con lui. Ma non posso far finta di niente, che mio padre non sia un Eletto, che non abbia rubato l'elenco, che mia madre non abbia pianto ieri notte senza un motivo. Non posso fingere che tutto vada bene. Perché niente va bene. Non mi rendo conto di piangere finche non sento sulle guance il bruciore delle lacrime. Mi asciugo velocemente gli occhi e spingo Francesco all'indietro.

-Tu non sai niente della mia vita!- dico tutto d'un fiato- tu non capisci cosa vuol dire guardarsi indietro, alle spalle, e non vedere altro che il buio. Quello che ho sempre creduto mio padre nasconde un segreto ben più grande, è un Eletto, un angelo, una stella o come vogliamo dire. E mi è palesemente crollato il mondo addosso quando quella lista mi diceva che lui è tra i possibili ladri dell'elenco. Come pensi mi sia sentita?- lo spingo di nuovo e lui inciampa su un sasso appoggiandosi al palo.

-Ragazzi piantatela!- Fanny mi sembrava scomparsa in quel momento, gli occhi mi bruciano talmente forti che mi sento infuocata addirittura. Francesco è immobile davanti a me, respira a fatica e non so come rimediare a tutto questo casino.

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