Chapter 13 || I'm Not Eleanor

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Scesi giù verso la mia camera, era dalla sera prima che non ci mettevo piede e non immaginavo il casino che ci fosse. Entrai nella mia camera e come immaginavo c'era casino però il casino comprendeva solo una parte della stanza, quella parte era il mio letto che era pieno di vestiti familiari.
Mi avvicinai per vedere meglio e notai che erano tutti i miei vestiti, così arrabbiata per aver toccato le mie cose, aprii l'armadio e notai che c'erano altri vestiti che ovviamente non erano miei ma della gallina con le ali. Ero arrabbiata, non poteva gettare le mie cose come le piaceva fare.
-Ho tolto un po' di roba inutile.- la sentii dietro di me.
Calma Lucy, calma.
-Roba inutile?-domandai stranita.
Aveva un sorriso sulla faccia che non mi piaceva, metteva inquietudine e mi faceva sentire in soggezione.
Si avvicinò lentamente a me, mentre io indietreggiai di due passi.
-Cara mia, non hai capito proprio nulla. Ora io vivo qua, e questa è diventata la mia camera quindi tu puoi anche fare i bagagli e trasferiti dal tuo fratellino, siamo intesi?- disse le ultime due parole urlando.
Non risposi ero terrorizzata alla figura di Elly, sembrava avercela con me per non so quale motivo. Non le avevo fatto nulla e quella arrabbiata dovevo essere io dato che si stava prendendo tutto, mancava solo Louis all'appello e aveva completato.
-Ah, spero che tu e Louis non abbiate nessun tipo di relazione.-
Era arrivata a Louis, me lo sarei aspettato.
-Gallina senza penne. A te non deve interessare se io e Louis abbiamo una relazione o meno, tu non mi fai paura ok? Quindi ora lasciami in pace che devo uscire.- le urlai anche se dal mio tono poteva leggersi la paura.
-Sarà meglio per te che non ci sia nulla, Louis sarà mio.- si girò e uscì dalla stanza.
Louis sarà mio.
Quella frase continuava a girare nella mia mente, mi sedetti sul letto e quasi mi sentivo mancare, non poteva portarmi via l'unica cosa di bello che avevo. Non glielo avrei permesso.
Alcune lacrime iniziarono a solcare il mio volto, ora avevo paura.
***
Ero in macchina con Louis ma non facevo altro che pensare alle parole di Elly, non poteva dire sul serio.
Non potevo lasciarmi portar via il mio Louis, era l'unica cosa bella della mia. La mia infanzia non è stata una delle migliori, con me avevo solo Harry e basta, avevo perso mia madre, mio padre era stato sempre assente e gli unici due uomini presenti erano Louis e Harry e non potevo permettere che me li portassero via.
-Piccola, che hai?-
I miei pensieri furono interrotti dalla voce di Louis, che aveva notato che ero assente.
-Nulla.- sorrisi, un sorriso finto.
-Non mentirmi.- guardava sempre la strada, mantra io guardavo il suo profilo perfetto.
-Niente, pensavo a quanto io fossi fortunata ad averti.- ora ero sincera.
-Io sono fortunato ad avere te. Ti va di raccontarmi del sogno che hai fatto?-
Mi sentii morire, non glielo volevo dire era troppo imbarazzante e brutto, dovevo rimuoverlo dalla mia mente.
-No, non lo ricordo.- dissi a bassa voce.
Vidi la macchina accostare vicino ad una villetta color pesco, era moderna e molto carina. Louis spense il motore dell'auto e si girò verso di me, guardai i suoi occhi dolci.
-Me ne parlerai prima o poi, ora scendi siamo arrivati.- sorrise.
Un sorriso stupendo, era perfetto come lui.
Scesi dall'auto prendendo la borsa dove avevo i vestiti che avrei dovuto indossare per andare a casa di Isabelle, mi avvicinai a Louis era felice nel vedere questa casa ma allo stesso tempo triste, sentivo che anche questa casa era legata al suo passato. Non parlò, mi prese per mano e ci avvicinammo alla porta d'entrata. Mise le chiavi nella serratura e dopo due giri apri la porta, entrammo e la cosa che notai subito fu l'arredamento moderno della casa, era di color nero e rosso, molto bello.
-Vieni andiamo in camera così sistemi i vestiti.- annuii e lo seguii lungo il corridoio centrale della casa.
Arrivammo nella stanza da letto era enorme e bellissima, aveva il letto matrimoniale al centro, di fianco al letto c'erano due comodino di color nero che riprendevano lo stile del salotto e davanti al letto c'era un tappeto rosso. Sul lato sinistro della camera si apriva un armadio di colore nero con le maniglie rosse, anch'esso moderno.
-Lou, è bellissima.-
-Grazie, puoi posare i vestiti nell'armadio.- disse stendendosi sul letto.
Io aprii l'armadio e notai che era già pieno di vestiti quasi tutti femminili, probabilmente erano di Eleanor. Sistemai i vestiti e mi girai verso di Louis che mi guardava incantando, forse avevo qualcosa fuori posto.
-Ho qualcosa in faccia?- chiesi aggiustando i capelli.
-No. Ti guardo perché sei perfetta, vieni qua.- disse facendomi spazio vicino a lui.
Improvvisamente mi frenai perché avevo paura di quello che avevo sognato, ma poi con calma mi stesi di fianco a lui.
Portai la testa sul suo petto e lui col braccio mi avvolse le spalle stringendomi. Mi diede vari baci nei capelli, era dolcissimo e bellissimo; con un gesto alzò il mio volto costringendomi a guardare i suoi occhi profondi, ma fu solo un attimo perché poi mi ritrovai le sue labbra sulle mie che si muovevano dolcemente. Chiese l'accesso e gli fu consentito e anche li ci furono altri baci pieni di passione, si poggiò sopra di me mantenendosi per i gomiti, stavo bene ero felice. Portò la sua mano sul mia fianco e mi strinse forte a se, io ero sua, con l'altra mano, invece, giocava con i miei capelli. Io portai le mai nei suoi capelli e lo attirai ancora di più a me per baciarlo con foga.
Sentii che la sua mano iniziò ad alzare pian piano la mia maglia, e fu li che mi bloccai avevo paura. Paura di una sua reazione.
Si staccò da me per prendere fiato, cosa che feci anch'io.
-È la tua prima volta?- domandò guardandomi dolcemente.
-Si.- dissi in imbarazzo.
-Io ho voglia, però posso anche aspettare.- disse accarezzando la guancia.
-Louis, io voglio.- dissi convinta, il sogno non doveva bloccarmi.
-Sicura?- chiese preoccupato.
-Si.- ero convinta.
Lo sentii sfilare la mia maglia e lanciarla in qualche angolo della stanza, poi con le labbra passò a baciare il mio collo, gemevo ogni volta che sentivo i suoi denti a contatto con la mia pelle, mi piaceva.
Presi l'orso della sua maglietta e anche questa raggiunse la mia in qualche angolo della stanza.
Sentii le sue mani passare sul mio jeans, lo sbottonò e anche quello magicamente svanì, lui continuava a baciarmi ogni singolo pezzo di pelle.
Levai anche i suoi Jeans, ora eravamo in intimo; Louis iniziò a giocare col gancio del reggiseno fino a quando non lo levò. Ora ero in imbarazzo non ero mai stata così con un ragazzo, ero a disagio.
-Tranquilla, non ti farò male.- disse lui iniziando a baciare i miei seni, mentre giocava con l'elastico dei miei slip.
Anche quell'indumento fu tolto, ero completamente nuda, Louis con le mani iniziò a stuzzicare la mia intimità facendomi gemere, e mentre faceva questi movimenti io gli graffiavo la schiena a causa del piacere che stavo provando. Dopo poco venni, fu il mio primo orgasmo, a quel punto lui levò la mano e io cercai di iniziare a respirare regolarmente.
Si alzò dal letto e si avvicinò al comodino, dove c'era una foto di lui e Eleanor era davvero bella, prese il profilattico lo vidi abbassarsi i boxer e infilarselo.
Si posizionò nuovamente su di me e mi guardò intensamente, si avvicinò a me.
-Dimmi se ti faccio male.- io annuii.
Iniziò a baciarmi con foga, in poco tempo entrò in me inizialmente era dolore che subito dopo si trasformò in piacere. Usciva e entrava molto delicatamente, io emettevo gemiti di piacere. Dopo poco esausto si stese di fianco a me, l'unica cosa che si sentiva nella stanza erano i nostri sospiri affannati.
***
Erano le 5:30 del pomeriggio e io e Louis eravamo abbracciati a letto, era stato tutto così perfetto.
Lui mi carezzava la spalla mentre io avevo la testa sul suo petto.
-Lou, in questa casa abitavate tu ed Eleanor?- chiesi con voce bassa.
Sospirò
-Si, il nostro sogno era quello di sposarci e venire a stare qui.- disse con voce spezzata. -è quello che spero che un giorno possa accadere con noi due.- disse lui baciandomi i capelli.
Non aveva mai amato nessuno come amava lei, ed io non ero Eleanor.

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