Dirlo a Kyle e Kole si rivelò piu facile di quello che pensava Holt. Si fece un milione di complessi, cercando di trovare il momento giusto per dirglielo che puntualmente non arrivava mai. Un giorno Kyle era furioso con un professore per un brutto voto, un altro Kole aveva litigato con Melanie finendo con lo scatenare una guerra di sfuriate al telefono, il giorno dopo era Hope stessa ad avercela con lui per qualche scherzo che si combinavano nell'ora di architettura e un altro ancora Kyle e Kole non c'erano. Alla fine, visto che mancavano poco piu di tre giorni alla partenza, aveva semplicemente preso coraggio nell'ora di pranzo e l'aveva fatto. -I miei genitori hanno una casa sul lago, ad un paio d'ore da qui. Io e Gage ci chiedevamo se vi andasse di venire a stare li con noi, per le vacanze diciamo- Gli amici si guardarono sorpresi dalla richiesta ma allo stesso tempo invogliati. -Tu che ne pensi?- Fecero guardando verso Hope. La ragazza sorrise -Io ho gia detto di si- Effettivamente non aveva dubitato nemmeno un secondo. Quella vacanza sarebbe stata perfetta. -Ma l'hai detto a Temper?- Chiese Kole preoccupato riferendosi alla madre della ragazza. -Certo. Gliel'ho detto la settimana scorsa. È entusiasta all'idea- Rispose pensando a quell'interminabile telefonata. Sua madre le stava prosciugando il conto. Si sentivano una volta a settimana per circa un paio d'ore e la sua bolletta stava aumentando esageratamente. -Io ci sto- Disse Kole allegro -Non sono mai stato in una casa sul lago-. Kyle si torturò un attimo le mani poi sorrise a sua volta. -E va bene. Andata- Disse battendo il cinque al ragazzo. -Dobbiamo portare qualcosa?- Chiese disponibile. Holt scosse la testa. -Basta che portiate un borsone con i vestiti. Al resto pensiamo io e Gage- Fece battendo il pugno sul tavolo allegro. E se il ragazzo non aveva trovato problemi con i due amici, li aveva certamente trovati con Camel, che non perdeva tempo nel lanciare frecciatine a Hope, e con il Coach Burton, che aveva messo sotto la squadra esageratamente. Erano passate tre settimane dal ballo, non due, come aveva detto alla madre, in cui erano aumentati i compiti e i progetti, tanto da sovrastarlo. Non aveva quasi piu tempo per pensare alla ragazza che gli rubava il cuore, per via dello studio e degli allenamenti. Anche lei era molto turbata da quel cumulo assurdo di test in classe e corse extra. Hope ormai non aveva piu nemmeno il tempo per se, tanto che quando fù l'ultimo giorno di scuola tutti e cinque esultarono, abbandonando il loro esaurimento fra le mura scolatiche. -Non ci credo che abbiamo finito. Finalmente- Fece Gage mentre camminavano tranquilli verso casa. Holt mise un braccio attorno alle spalle di Hope ed uno attorno a quelle di Kole, che oltre a trovarsi vicino a lui era anche stato molto utile per aiutarlo in storia. -Domani vacanza amici! Pensate solo a questo- Disse ispirando il tipico odore di pioggia di Windsor. -Io devo ancora fare la borsa- Disse la ragazza allegramente mentre saltellava e osservava la gonna andare su e giu assieme a lei. -Anche io- Disse Kyle alzando la mano. -La partenza a che ora?- Chiese Kole mentre prendeva il telefono per rispondere ad un messaggio. -Dopo pranzo, all'una circa. Ci vorranno due ore e per le tre saremo sicuramente li- Rispose il guidatore di fiducia, Gage. -Quando arrivano i vostri genitori invece? Domandò Hope curiosa. Holt si grattò il capo -Probabilmente martedì sera, sul tardi. Avremo tre giorni liberi quindi- Concluse Holt allora. Procedettero verso casa, mentre ognuno pensava alle cose da fare prima di partire. Kyle pensava ai giochi da portare. Dalla tombola, classico immancabile, alla play vera e propria, il suo giocattolo preferito. Kole doveva andare da Melanie per salutarla e doveva prepararle il regalo di natale. Gage invece doveva prendere il cibo per tutte le vacanze e le birre soprattutto. Holt era incentrato su come poter andare a correre nel bosco la mattina per non interrompere l'allenamento e infine Hope era preoccupata perche non sapeva che vestiti portare. Quando arrivarono davanti gli appartamenti si separarono diretti ogniuno alle proprie faccende come casalinghe disperate. -Io mi cambio e vado da Melanie- Disse Kole fuggendo per le scale dispertamente. Kyle guardò Hope allegro, -Partitina a COD?- Le chiese curioso. Hope guardò prima la televisione poi lui. Era una vita che non giocavano effettivamente. -Online?- Fece come per sfidarlo. Kyle annuì accettando la sfida. Saltarono sul divano come due esaltati nerd e accesero la console pronti per la partita. Joystick in mano, stomaco vuoto, sorriso divertito. Era questo che adoravano della loro amicizia. Ad entrambi piacevano le stesse cose e adoravano farle assieme. Specialmente se si trattava di Play Station e giochi sparatutto online. Caricarono la partita e iniziarono a giocare gasati, come se stessero combattendo davvero. -Allora, Jess, da dove salta fuori questa ragazza Ky non me ne avevi mai parlato- Fece lei mentre aggirava due della squadra apposta e gli sparava. Due centri. -Cos'e invece tutta questa improvvisa curiosita Hopy?- Domandò lui con la voce smielata. -Non sarai mica gelosa- Ripeté ridendo. -No, solo curiosa. Mi hai detto che andavi al ballo con lei, ma non sapevo nemmeno vi conosceste. Insomma, tu fai il geloso con tutta quella storia di Holt, fammi prendere le mie parti quando esce così d'improvviso una cheerleader canadese- Lui sorrise mentre mentre faceva un headshoot perfetto senza aver il cecchino. -Mi ha chiesto lei di andare al ballo. Penso il giorno prima, si esatto- Fisse pensandoci -Non ci conosciamo nemmeno effettivamente ma mi sono divertito- Disse allegro. Hope prese il coltello per il corpo a corpo e annuì. -Meglio così-. Continuarono a giocare finche non fu ora di cena e dopo si protesero oltre le undici senza problemi. Alla fine Hope andò a dormire esausta, mentre Kyle continuava imperterrito a divertirsi dicendo che voleva aspettare Kole. -Notte Hopy- Disse lui mentre la ragazza si dirigeva nella sua stanza -Notte Ky- Rispose lei sbadigliando. Andò in camera e chiuse la porta prima di buttarsi sul letto con un tanfo. Era distrutta. Kyle era un osso duro alla Play. Si sistemò sotto le coperte con calma mentre pensava alla partenza del giorno dopo. Doveva ancora fare la borsa e preparare le sue cose. Sarebbe stato freddo? Sicuramente. Percorse con la mente tutti i suoi vestiti per cercare di portarsi avanti col lavoro. Le serviva sicuramente la giacca da scii, quella che le aveva regalato suo padre prima della partenza, inoltre servivano un cappello, una sciarpa, la tuta da sport, e un sacco di maglioni. Mentre la sua mente vagava fra calzini e collant si addormentò col pallino fisso di Al, che le riprteva che doveva allenarsi anche se andava in vacanza con Holt e i suoi amici e soprattutto che doveva migliorare la resistenza.
-La mia borsa?- Chiese la ragazza andando i camera degli amici. Loro dormivano beatamente e sicuramente non l'avevano nemmeno sentita. Sbuffò gia stanca di prima mattina poi vide l'oggetto della sua ricerca sulla scrivania di Kole stracolmo di racchette per Lacrosse. Prese il borsone,che pesava una tonnellata, e si avvicinò piano al letto dell'amico per rovesciergli in testa tutto il contenuto. -Ehy!- Fece lui svegliandosi arrabbiato. -Impari- Fu la sua risposta mentre usciva dalla camera. Si precipitò all'armadio e riempi il borsone in meno di dieci minuti. Prese lo zaino della scuola, dove infilò il blocco da disegno, dell matite colorate per svolgere i compiti di Architettura e vi mise anche la macchina fotografica, non era mai presto per un po di scatti per il club di fotografia. Dopo un paio d'ore si svegliarono anche Kyle e Kole tutti e tre assieme raccolsero le loro cose e pranzarono attendendo la fatidica ora di pertenza. Quando il campanello suonò saltarono in piedi e si diressero alla porta eccitati. Holt era di fronte a loro in jeans e camicia e sorrideva mentre portava sulle spalle un pesante borsone nero. -Pronti?-
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Quasi Diversi ● Quasi Uguali (#Wattys2015)
Chick-LitNEW! "Era questo che facevano sempre loro due. Si osservavano. Passavano il tempo a scrutarsi e a guardarsi, senza dirsi l'un l'altro quello che pensavano veramente. Era un gioco che facevano da sempre, senza pensarci, dal primo momento in cui si e...