Capitolo 18

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*da correggere*


Capitolo 18: termometro


Il tempo di finire di ridere che sentiamo il rumore di chiavi provenire da fuori

"Oh cazzo" sussurriamo insieme prima che con un rapido movimento io scenda da sopra di lui e lui si siede accanto a me.

Assumo una faccia sofferente anche se non so se è convincente o no

"Ragazzi siamo a casa!" Sento la voce di mia madre dall'ingresso prima di sentire il rumore dei suoi tacchi rimbombare sul parquet

"Oh Niall non mi aspettavo di trovarti qua. Cos'è successo a Chanel?" Si affaccia al divano con un espressione un po' preoccupata

"Nulla di che mamma. Della leggera influenza" la tranquillizza Niall.

Leggera?

Oh davvero?

La febbre a 39 tu la chiami leggera?

Quando tu l'avrai a 41 dirò che è bassa!

"Capisco. Le hai dato qualcosa?"

"Della semplice tachipirina. Volevo aspettare il vostro ritorno prima di darle dell'altro"

Sul volto della donna si dipinge un'espressione premurosa ed orgogliosa. Evidentemente dev'essere fiera delle attenzioni che mi sta dando e della sua calma prima di somministrarmi degli altri medicinali

"Bravo, hai fatto bene. Comunque prima di darle qualcosa aspettiamo dopo pranzo. Se la febbre è uguale o più alta vedrò cosa fare, se no la lasciami riposare. Adesso a quant'è?" Entrambi ci guardiamo, in effetti è da un po' che non la provo. Solo che fra il suo "discorso" e la mia dormita non ci abbiamo neanche pensato

"Ah dire il vero è da un po' che non la proviamo" ci giustifico e la donna annuisce prima di estrarre dalla borsa un termometro.

Non farò domande sul perchè se lo porti dietro.

Sporgo la mano per prenderlo, ma con mio grande stupore lo passa a lui.

Ha capito vero che quella ammalata qua non sono io e non lui

"Scusa, ma ogni volta vuole che sia io a mettere il termometro a posto" mi sussurra prima di girarsi e appoggiarsi al divano con un ginocchio in modo di avermi direttamente davanti.

Il mio corpo si irrigidisce immediatamente quando una sua mano mi sfiora di poco la pelle per alzarmi leggermente la maglietta e infilarci sotto l'altra per posizionare il termometro.

Okey.

Lui forse sará abituato a mettere le mani nelle magliette delle ragazze.

Ma io no.

Le sue dita calde in questo momento sembrano gelide a contatto con il mio corpo incandescente.

Ma quanto tempo ci mette?!

Dopo qualche secondo estrae la mano ed io rilascio un sospiro che non sapevo di star trattenendo

"Bene. Mentre il tempo passa io inizio a preparare il pranzo. Vostro padre arriverà a breve, si è fermato un attimo a parlare con il signor Tomlinson"

Sento il corpo del biondo irrigidirsi accanto al mio e mi volto con un'aria interrogativa

"Oh okey" e con questo entrambi vanno in cucina lasciandomi da sola.

No ma grazie.

Rimango a fissare il soffitto e involontariamente penso alla reazione che ha avuto il mio corpo sotto il tocco di Niall. Magari è a causa delle nostre temperature corporee totalmente differenti.

Senza accorgermene il biondo è nuovamente affianco a me che mi sposta un'altra volta la maglietta. 

Come prima le sue dita fredde sfiorano la mie pelle prima di estrarre lentamente il termometro da sotto il mio braccio e osserva la temperatura

"Mh..." lo scuote prima di appoggiarlo sul tavolino e sorridermi

"La febbre non si è abbassata, ma meglio questo ad un aumento"

Annuisco prima di vederlo scomparire di nuovo in cucina da dove riappare con un piatto fumante in mano.

Mi alzo a sedere e nel frattempo nostro padre entra in salotto

"Hey cos'ha la rosa?"

Oh davvero?

Rosa?

"Febbre" fa il biondo prima di sedersi vicino a me con il piatto sulle gambe.

Immerge il cucchiaio prima di tirarlo su e far cadere il liquido in eccesso.

Non sta per fare quello che penso vero?

"Apri la bocca"

Spalanco gli occhi dall'incredulitá. Devo spiegarli la differenza fra una "leggera febbre" e una nonnina

"Ho detto di aprire la bocca, non gli occhi" ridacchia prima di avvicinarmi il cucchiaio e premerlo sulle mie labbre obbligandomi a socchiuderle

"Sai vero che sono grande e vaccinata per poter mangiare da sola?" Dev'essersi totalmente bevuto il cervello, oppure gli ho attaccato la febbre

"Lo so. Ma almeno ti faccio mangiare quanto pare a me quindi zitte e mangia"

Dopo svariati minuti di mie lamente e sue sgridate finisco l'intero piatto e sento la pancia esplodere.

Appena guarirò gliela farò pagare

"Ragazzi noi torniamo a lavoro. Ci vediamo sta sera e Niall il tuo pranzo è in cucina insieme alle siringhe"

Siringhe?

"Okey grazie ciao"

Io mi limito solamente a fare un piccole cenno con la mano. CONTINUA SOTTO

Elimina commentoone_band_five_angels"Ora, mia cara, vado a mangiare pure io e tu mi farai compagnia" sottolinea il tu prima di sollevarmi di peso

"Niall! Mi fa male la testa!" Esclamo ma lui borbotta un "rompi palle" e riceve uno schiaffo sul petto.

Mi porta in cucina e mi fa sedere sul bancone mentre lui si siede sullo sgabello iniziando a mangiare come un morto di fame.

Ed è uno stecco.

Fanculo. 

Adopted [n.h]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora