Capitolo 6

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Capitolo 6: litigio

"Dai Niall, non essere triste" gli accarezzo la testa mentre lui è disteso per terra abbracciato al gatto, ovviamente morto.

"Ma tu non puoi capire. Eravamo come alcool e ghiaccio, pane e nutella, biscotto e latte. La mia vita è vuota senza di lui" ora invece continua ad abbracciarlo mentre rotola sul pavimento.

Quali problemi mentali lo affliggono?

"Pensa che ora è in posto migliore"

Mi osserva prima di continuare a disperarsi

"Cos'è successo qua?" una voce irrompe alle mie spalle e uso tutto la mia forza di volontà per non irlare

"Miao è morto fulminato" rispondo facendo spallucce e questa mia indifferenza renda la disperazione di Niall ancora più rumorosa

"Non hai un cuore!" mi urla contro ed io ripeto l'azione di prima per poi iniziare a salire le scale saltellando.

Ancora non mi spiego come possa un ragazzo come lui fare scenate del genere per un gatto.
Neanche fosse stato Garfield.

Entro in camera mia e prendo il pc fra le mie braccia e mi siedo sul letto rimbalzando sul materasso.
Apro tumblr e carico sul mio profilo le ultime foto che ho scattato in orfanotrofio.

Nel caso in cui vi stesse chiedendo come io possa avere i capelli rosa, piercings, un telefono, un computer e altro vi spiego semplicemente che ogni anno per Natale e il compleanno tutti noi avevamo la possibilità di richiedere qualsiasi cosa, però doveva essere approvata in base all'età.
L'approvazione per tingermi i capelli l'ho avuta per il mio quindicesimo compleanno, mentre i piercing dal sedicesimo.

Dopo aver caricato tutte le immagini ho intenzione di guardare dei video stupidi su YouTube, ma vengo interrotta dalla porta che si spalanca con forza rivelando un Niall abbastanza incazzato

"Tu!" mi punta l'indice contro ed avanza verso di me chiudendo la porta dietro di lui con un piede

"Io" rispondo spostando il pc di fianco a me e chiudendo lo schermo

"Hai la minima idea di che cosa hai fatto?!" si ferma attaccato al bordo del letto con gli occhi infuocati.

Sinceramente preferivo il Niall disperato di prima.

"No" scandisco bene le due lettere tenendo gli occhi leggermente spalancati.

Se ha intenzione di scaricarmi tutta la colpa della morte di Miao è totalmente fuori strada. Io l'ho semplicemente fatto svenire e lui dopo averlo rianimato l'ha abbrustolito attaccato alla lampada, quindi la colpa è sua.

E poi, che razza di nome è Miao?

"Hai ucciso il mio gatto"

Ohohoh vuoi la guerra allora, eh?

Ora ti stendo io per bene.

"Allora, per prima cosa ti faccio presente che sei stato tu quello che ha avuto la brillante idea di farlo volare in aria, non mia. E poi neanche mi avevi detto che in questa casa girava un gatto, se avessi avuto la decenza di avvisarmi sarei stata più attenta!" mi alzo dal materasso e mi piazzo davanti a lui con le braccia incrociate guardandolo con aria di sfida.

"Ma che cazzo era un fottuta palla di pelo bianca sul divano nero! Come hai fatto e non vederlo?!"

"Di certo quando mi siedo da qualche parte non guardo se ci sono animali, soprattutto se non vengo avvertita della loro presenza in casa!"

Voglio picchiarlo.

Voglio picchiarlo.

Voglio picchiarlo.

"Sai che ti dico? Vaffanculo!"

Con questo esce sbattendo al porta.

No, ma fai pure.

Mi ributto sul letto sospirando.

NIALL'S POW

"Te lo giuro, Liam. Ha continuato a scaricare la colpa su di me! E viviamo insieme da neanche un giorno! Non oso immaginare fra due mesi!

Avevo chiamato Liam per definire i dettagli per sabato, poi non so come sono finito a raccontargli di tutta la discussione che ho appena avuto con Chanel.

Dio per poco non le strappavo tutti i capelli che ha in testa dalla rabbia.

"Beh Niall, era già mezzo morto di suo. Forse lo hai aiutato" ridacchia ed io ruoto gli occhi consapevole che non può vedermi

"Liam, puoi essere serio?"

"Si, scusa. Comunque forse è stato solo oggi un giorno particolare" percepisco il movimento delle sue spalle, un tipico di Liam quando spiega qualcosa o dice la sua opinione.

"Sinceramente vorrei non aver spicciato parola dentro a quel dannato ufficio. A quest'ora sarei calmo, con il mio gatto ancora vivo e con una poppante di neanche due anni che vive in camera sua e che non sa neanche scendere le scale!" dopo queste parole sento un tonfo dietro la porta e poi dei passi veloci e un rumore di qualcosa che viene sbattuto.

Oh merda

"Cos'è stato?" la voce di Liam rompe il silenzio formatosi in stanza dato che è in vivavoce e mi affretto a rispondergli.

"Penso che mentre stavo dicendo le cose sulla bambina, Chanel sia passata qua davanti e abbia sentito tutto. Vado a vedere se ho ragione e in caso a sistemare ciò che ho appena combinato"

Sospiro e sento che anche lui fa lo stesso

"Voi due distruggerete casa entro il giorno in cui me la presenterai, ossia sabato. Comunque buona fortuna e ci vediamo domani" ci salutiamo ed io sono sicuro che questa sia una delle classiche "giornate no".

Prima di uscire dalla mia camera butto il telefono sul letto dove rimbalza per poi cadere a terra.

C'hai la mamma puttana, allora.

Quando apro la porta per uscire noto per terra un vassoio con dentro dei biscotti che un tempo avrebbero dovuto formare la frase "Scusa per il gatto", ma ora è tutto un miscuglio.

Chanel è stata qui.

Lentamente mi avvicino alla porta di camera sua per prepararmi alla sua per prepararmi alla sua aggressione. Il lato positivo è che possiamo urlare quanto vogliamo siccome mia madre è tornata a lavoro, era passata solo per prendere la cena.

Prendo un respiro profondo prima di bussare leggermente, ma non ottengo risposta.
Dunque picchietto un po' più forte, ma lei è decisa ad ignorarmi.

"Chanel, posso entr-" non faccio in tempo a finire la frase che un suo urlo mi blocca

"NO!

Sospiro nuovamente prima di parlare

"Per favore, almeno lasciami spiegare"

"Ti ho detto di no. Ed ora levati dalle palle"

Che la forza sia con me.

Adopted [n.h]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora