Passano i giorni.. altri incubi.. era una giornata molto fredda..
Andai a scuola.. non avevo voglia di parlare con nessuno.
Anche se non volevo i miei amici riuscivano sempre farmi ridere.. tranne Lukas.. che quel giorno mi diede ai nervi.
Non so che mi prendeva ma in quel momento gli sarei saltato addosso.. non avevo mai ottenuto una giusta vendetta.. era quasi passato un anno da quando i miei si erano separati. Avevo bisogno di sfogo.
Tornai a casa avevo rabbia..
Il mostro.. lo sentivo. Mi parlava.
Mi diceva di fare cose brutte..
Io cercavo di sopprimerlo.. ero da solo in casa. La rabbia mi stava divorando. Sfogo! Mi allenai. Allenarsi e un po di musica è un ottimo sfogo.
No niente da fare. Mi guardavo allo specchio.. quello non ero io..
A breve sarebbe venuta mia sorella.
Lei sarebbe riuscita a coprire parte del mio vuoto.. mi mancava.. eccome se mi mancava.Ogni tanto in questi momenti di nostalgia e solitudine... vado a guardare le foto che abbiamo fatto tanto tempo fa, quando tutto era più bello...
Quando eravamo sempre assieme, sorellina mia, guarda quanto eri piccolina.
PIccola ma con un cuore Immenso, già immenso... Immenso come il bene che ti voglio... Immensa come la mancanza che sento.. Cosa darei per averti ogni giorno con me..
Ricorda che ti penso sempre..
Sai? A volte mi capita di sognarti, e quando poi mi sveglio.. e mi ritrovo da solo senza quella vocina dolce che ti ritrovi.. mi sveglio senza di te in questa casa piena di ricordi... Ricordi che mi uccidono.. Perchè non posso riviverli più.
Io non so stare senza di te.. non riesco a vederti una due volte a settimana... Ho bisogno di vederti sempre..
Da quando non ti ho più con me, il mio cuore si è spento.. è diventato freddo e vuoto.. quel vuoto che riuscivi solo tu a riempirmi con la tua sola presenza.. con la tua felicità che si è spenta quando non siamo più assieme come prima..
Lo so che forse vedermi cosi ti fa stare male... ma ho bisogno di farti capire che mi manchi davvero tanto Sorellina mia..
Erano questi i pensieri che mi vagavano per la testa.. e piangevo.
Mi guardai nuovamente allo specchio. Eccomi ero io quello. Adesso mi riconosco. Improvvisamente squilla il citofono.. mio padre e mia sorella. Asciugai le lacrime e andai ad aprire..
Eccola. Un tappetto di 10 mi abbracciò ridendo.. Sei un dolce angioletto.
Passai il tempo con lei.
Finché non arriva una telefonata.
Era mia madre che chiamava mio padre.
La sarebbe venuta a prendere a momenti.
Sarebbe venuta sicuramente col suo fidanzato.. Seby.
Forse è arrivato il momento?
È questo il giorno della vendetta?
Non me lo farò scappare.
Mi vestì velocemente.. Sapevo la strada che avrebbe preso. Conoscevo la macchina. Mi incamminai..
Fuori era già buio e faceva molto freddo.
Avevo con me le chiavi.. sistemate come un tirapugni tra le dita.. Anelli.
Una catena in tasca.. Attesi dietro un angolo buio il suo arrivo.
Dopo una mezz'ora ecco la macchina. La seguì come un ombra.
Si fermò poco prima di casa mia.
Mia madre scese, lui spense la macchina. Si diedero un bacio.. aspettai che si allontanasse mia madre.
Mi avvicinai allo sportello del guidatore.
《Uh guarda un po chi c'è? Ciao bastardo!》
Lui mi guardò disorientato.
Un violento calcio sullo sportello.
Un secondo molto più volento ammaccò parte del fianco dell'auto.
《David calmati..!》
Mi accorsi che qualcuno da dietro scese dall'auto.
Col pugno in cui tenevo le chiavi gli graffiai tutta la fiancata.
Finalmente scese anche lui.
Il passeggero di dietro era Lukas.
Ero fuori di testa.. in tasca avevo un coltellino.. provarono entrambi a calmarmi. Non ascoltavo le loro parole. Guardavo lui. Seby. Fisso negli occhi. I miei occhi ardevano di rabbia.
Lukas si frapponeva tra me e suo padre.
Cosa fare?
Improvvisamente da dietro sentì delle voci. Mia madre e mia sorella!
Lukas vedendole gli andò in contro per spiegare cosa era successo.
Adesso io e seby eravamo faccia a faccia.
《David ascoltami..》
Mi mise una mano sulla spalla.
Sferrai un pugno con la mano dove avevo l'anello.
Un altro ancora. Urla da dietro.
Sentì dei passi avvicinarsi dietro di me.
Lukas stava per sferrare un attacco.
Schivai io suo pugno colpendolo allo stomaco. Cadde per terra. Lo riempì di calci. Mia madre mi afferrò per un braccio. Seby mi si avventrò contro. Un altra raffica di pugni. Sangue nelle mani. Lukas urlava dalla rabbia.
Mia madre appresso a lui. Il mio compito li era finito. Era ora di andare.
Mia sorella venne con me.
Ma mia madre la richiamò e Tornò indietro ricambiandomi uno sguardo triste.
A casa mio padre mi chiese cosa fosse successo. Dopo avergli raccontato tutto mi abbracciò.. solo lui sapeva cosa provavo.
Rischiai di essere denunciato.. dalla propria madre. Non avevo paura. Non avevo nulla da perdere. Li avrei uccisi tutti con le mie mani. Sarei andato in prigione.
Non avevo nulla da perdere in questa vita piena di sconfitte.