DICIASSETTE

119 9 2
                                    

Michael's Pov

Avevamo appena finito il concerto e io assieme ai ragazzi stavamo tornando al bus, ma vidi due ragazze, una biondina con la pelle pallida e una ragazza di colore decisamente più alta, camminare lentamente guardandosi attorno.
Erano sicuramente fan date le magliette con il logo 5sos.
Ashton fermò Calum camminare dritto verso il bus, indicandole.
Cal si fermò e le vide, facendo retromarcia con le gambe; io per secondo andai ad abbracciarle assieme ad Ashton e Luke, solo che le loro facce erano molto divertenti dato che erano immobili e ricambiavano dopo un paio di secondi gli abbracci.
Poi arrivò anche Calum e le ragazze avevano abbracciato tutti, all'inizio erano scioccate, ma poi la ragazza di colore parlò.
X -Oddio, io veramente non ci credo...stavamo facendo il giro dell'arena perchè aspettando una nostra amica non sapevamo cosa fare, e voi...voi...oddio!-.
La andai ad abbracciare assieme a Luke e lei si mise a piangere, ma la consolammo.
M -Hey tesoro, stai calma, non piangere...vedi? Siamo qui adesso-.
L -Esatto, basta piangere, non meritiamo le tue lacrime-.
X -Oddio grazie mille-.
Ci strinse ancora di più e noi facemmo lo stesso, poi staccandomi dall'abbraccio a tre, mi girai e vidi la biondina abbracciare Ashton e Calum, sentendola dire "Grazie per esserci anche attraverso delle cuffiette, dove io posso sognare e credere a qualcosa solo ascoltandovi".
Ash -Ohw, che carina che sei. Vieni qui-poi se la prese prese tra le braccia, e io assieme a Luke e l'altra ragazza li raggiungemmo, e con Cal ci abbracciammo tutti, con loro due all'interno del cerchio.
Le sentivo respirare tranquillamente e poi ci chiesero una foto con un autografo sulla cover dell'Iphone.
Appena ebbimo finito, le salutammo accompagnandole a pochi metri dove c'erano tutte le altre ragazze, che stavano lasciando l'arena, senza farci vedere.
Noi correndo, entrammo nel bus, dove mi precipitai nei letti per dormire con Ana.
Non la vidi e mi preoccupai, ma nel vedere Luke abbracciare Summer a letto e anche lo stesso Ashton e Calum con Faith e Brooke andai nella cucina. Niente.
Cosi andai nel salotto.
Niente.
L'ultima stanza era quella degli strumenti, cosi andai e la vidi raggomitolata su se stessa sopra un divanetto.
Chissà da quanto era lì.
Aveva addosso una tuta ma non aveva I calzini, quindi, vidi I suoi piedi adorabili e il suo smalto blu scuro.
Poi presi le sue cuffie e ne misi una su un mio orecchio sentendo che canzone stava ascoltando, e sorrisi di istinto.
Therapy.
Presi il telefono affianco a lei, stranamente non c'era il blocco,...forse si era spento da solo quando si sarà addormentata, cosi lo accesi per spegnere la musica, ma vidi un testo aperto con uno sfondo beige.
Provai a scorrere la schermata e mi accorsi che c'erano I nomi: Bell, Luke, Calum e il mio.
Stava leggendo una fan fiction.
Cercai di non ridere e sorrisi solamente, cosi spensi la musica e tolsi la cuffietta destra.
Misi tutto sul suo ventre coperto da una maglietta grigia, e poi prendendola dalla schiena e dalle gambe riuscii ad alzarla, e portarla a letto.
La appoggiai nel letto con un po di difficoltà, cosi Luke vedendomi in quello stato, venne ad aiutarmi togliendo il telefono ed appoggiandolo sulla sua valigia aperta, e senza svegliarla la misimo sul letto, dove lei nel sonno si raggomitolò all'angolo.
Andai nel salotto e mi cambiai, ma tutto il lavoro di prima non servì a nulla, perchè me la ritrovai dietro di me, mentre mi stavo togliendo la maglia.
Lei si strofinò gli occhi e mi chiese.
A -Non dovevi-.
M -Metterti a letto? Oh, si invece, in quella stanza è freddo alla notte dato che dormiamo nell'altra-.
A -Non dovevi lo stesso-.
La vidi sedersi su un divanetto e mi cambiai sotto il suo sguardo.
M -Perchè mi stai fissando?-.
A -Non posso vederti-.
M -Cosa? E perchè no?-.
A -Dimentichi che porto gli occhiali per vedere sempre, ma adesso no?-.
M -Oh, si, scusa-.
A -Ma sei più intelligente di quanto credevo-.
Sorrise e io mi sciolsi, perchè il suo sguardo era su di me, ma non mi poteva vedere.
M -Stai attenta a quello che dici-.
La minacciai con un dito e una voce bassa, stando poi in silenzio sorridendo.
Lei deglutii e abbassò la testa chiedendo "scusa".
A -Scusami. Non volevo offenderti-.
La vidi torurarsi le mani e la vidi mangiarsele vedendo il suo labbro inferiore tremare.
Vedendola cosi, mi resi conto che non mi aveva visto sorridere, e non sapeva che scherzavo, cosi avanzai verso di lei allargando le braccia e prendendola avvicinandola a me.
M -Hey, Ana, stavo scherzando. Tranquilla-.
La vidi aggrapparsi a me facendosi più piccola possibile tra le mie gambe incrociate e il mio petto.
M -E ora perchè piangi?- cercando di essere dolce.
A -È colpa tua-dopo quell'affermazione mi diede un piccolo pugno sulla spalla mettendosi a ridere e contagiando anche me.
M -Che cosa?-.
A -In questi giorni, mi hai reso troppo sensibile. Vedi -alzò la testa e parlò- Io per tutta la mia vita mi sono arrangiata, ho fatto tutto da sola, ad esempio a scuola le cose non andavano bene, subivo di tutto, mi criticavano, picchiavano, offendevano..., e in quel periodo mi sono odiata, offesa da sola, fatta sentire uno schifo. Quando mi lasciavano dietro la scuola, io da sola mi alzavo, tornavo a casa a piedi e sorridevo come se non fosse successo nulla. Solo che senza l'aiuto di nessuno, mi alzavo distrutta e mi riaggiustavo da sola, solo con me stessa. Giorno dopo giorno. Ad un certo punto non credevo più di farcela senza dirlo a nessuno, e volevo iniziare a tagliarmi, nemmeno Summer lo sa, ma una sera a casa non sapevo cosa fare, e andando su YouTube vidi un vostro video che sintitolava "Stay Strong Beautiful"-dette quelle parole I suoi occhi iniziarono a fondersi con uno strato acquoso, ma non smetteva di sorridere - lo aprii e da quel video tutto cambiò. Ascoltando le vostre voci, in particolare la tua che sembrava essere incrinata nel piangere, mi colpì, non mi faceva sentire sola...e da quel momento divenni una vostra fan-mettendosi a ridere abbassando la voce- ma apparte quello, non mi tagliai mai e dopo che a scuola mi trattavano male, sorridevo, pensando a tutte le frasi che trovavo su Tumbrl o Instagram "anche le stelle hanno bisogno del buio per splendere", e pensavo che aiutare gli altri della scuola, più piccoli di me dai bulli fosse una cosa molto coraggiosa, nel senso sacrificarsi per persone più deboli e piccole di te contro quelle più potenti.
Summer mi diceva sempre "Ridi sempre, ridi, fatti credere pazza, ma mai triste. Perchè molta gente, vive solo di quello, e poi starai a guardare le persone che rosicheranno perchè non sono riuscite a spegnerlo".
Io ero una persona rotta, spaccata, distrutta, che aiutava persone con solo una crepa. Perchè "un fiore può fiorire anche dal sale" , e ripensai a Winston Churchill "se stai attraversando l'inferno, fallo a testa alta" , e quello facevo. Ogni giorno da sola con me stessa. Mi rialzavo sempre, e quando credevo che non ce la potevo fare, mi rialzavo lo stesso. Non mi abbattevo mai. Non volevo dare la soddisfazione a dei mostri che procuravano solo male.
Pensavo sempre "non arrenderti mai, disolito è sempre l'ultima chiave del mazzo quella che apre la porta" , ma adesso arrivi tu e distruggi lo scudo infrangibile che nessuno ha mai osato infrangere, e mi fai piangere. Non l'ho mai fatto, nemmeno quando mi facevano male, ero cosi stupida che non volevo far vedere loro il mio dolore, ma ora tu entri nella mia vita e rovini tutto.
E come ho sempre detto:
"Per me un idolo è come un uragano, ti entra dentro, ti rapisce e ti ricostruisce piano piano"-.
Non mi accorsi che una lacrima uscì dal mio occhio destro e lei la asciugò.
M -Ma come hai fatto a trovare la forza?-.
A -Siamo donne, ci viene naturale-.
M -Siete creature cosi deboli all'esterno, ma dentro siete più forti di noi-.
La attirai al mio petto e prendendole la testa le baciai la fronte coperta appena da dei capelli biondi.
A -Hai ragione-.
M -Sei anche modesta adesso?-.
A -Quando serve si- sorridendo ed accennando una risata.
A -Sei caldo-.
M -Perchè sei tra le mie braccia-.
A -Sei troppo dolce. Sdolcisciti-.
M -Con te non posso-.
A -Perchè? Sono un caso particolare? Chissà quante ragazze avrai avuto-.
M -Apparte che non erano tante, ma tralasciando quello, nessuna era come te-.
A -Ma non fare lo sdolcinato-.
Continuò a ridere e mi drogai del suono chiudendo gli occhi.
A -Vuoi dormire?-.
M -No, perchè?-li riaprì subito dopo.
A -Hai chiuso gli occhi-.
Mise una mano a tracciare il sopracciglio sinistro e la vidi concentrata arrivare fino al destro toccando il piercing.
Continuai a guardarla concentrata a tracciare il mio viso dalla fronte ai capelli, dalle guance al naso, dagli zigomi al mento, ma si soffermò con l'indice sopra le mie labbra.
Chiusi appena gli occhi e poi li riaprì non sentendo più il contatto del dito.
Stava allontanando l'indice cosi presi esso, e con la mano giocai con la sua, fissando esse, sorridendo come lei, fino a che non incrociammo le dita tra noi, e lei smise di guardarle ma di conseguenza guardò I miei occhi per finire il suo sguardo sulle mie labbra.
Poi senza aspettare, avvicinai il mio viso al suo, ruotando la testa verso destra, cosa che fece anche lei.
Arrivammo a pochi millimetri, e prendendo l'iniziativa feci combaciare le nostre labbra bisognose del fiato dell'altro.
Mentre aveva una mano incrociata alla mia, lei con l'altra attorno al mio collo, e finita sui miei capelli, tirava dolcemente e piano le radici di essi.
Il suo tocco era leggero e dolce, ma allo stesso tempo sentivo che voleva di più, come se avesse bisogno di questo.
Tolsi una mano dal suo fianco e presi le sue gambe divaricandole, stendendola sul divano chiaro dove eravamo seduti.
Mi sdraiai sopra di lei, mettendomi in mezzo alle sue gambe, ma mettendo I miei avambracci ai lati della sua testa per non pesarle.
Quando la vidi prendermi la nuca per baciarmi più vogliosamente, usai una mano e dalla spalla tracciai una linea di pelle d'oca fino al fianco scoperto, data la maglia sottile ed appena alzata.
Tutto era perfetto.
Restammo in quella posizione ad unire le nostre labbra e la marchiai sul collo due o tre volte.
Appena finimmo, ci fissammo negli occhi e lei passò una mano dalla mia nuca, al collo, al mento, fino alla guancia.
Le presi la mano sul mio viso e ne baciai il dorso liscio e pallido.
Lei sorrise timidamente ed ammirai quella bocca rossa, provocata dai baci, alzare gli angoli per sorridere.
Sembrava che tutto quello di cui avessi bisogno fosse cui con me, tra le mie braccia.
Si morse il labbro inferiore, mi guardò le labbra e questa volta lei baciò me.
Era diverso, ma più bello e particolare.
Unico.
Le presi il viso tra le mani incorniciandolo con di esse e I suoi capelli biondi.
Sorrise nel bacio e ne fui felice, perchè essere contraccambiato ed essere attirato a lei dalle spalle, mi rese più felice.
Mi abbracciò, ma io la presi in braccio e sentendola inalare il mio profumo la portai nel nostro letto.
Tutte le tendine erano tirate verso la fine, quindi tutti dormivano.
La appoggiai sopra al materasso e quella notte mi dormì accanto la persona che amavo, senza rimpianti.

Destiny || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora