CINQUANTUNO

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Anastasia's Pov

A -Mamma sono a casa- dissi ad alta voce dopo essere entrata in casa.
Ma non ricevetti risposta, cosi iniziai a preoccuparmi.
A -Mamma?- chiesi un'altra volta.
Lasciai tutto davanti alla porta e camminai velocemente dappertutto, finchè non la intravidi in cucina con una lettera in mano.
A -Mamma, hey cosa succede?- dissi abbracciandola da dietro.
M -Lo sapevi?- mi chiese girandosi in lacrime verso di me.
A -Cosa? Perchè piangi?- non capendo nulla.
Lei subito mi diede tra le mani un assegno, e notai delle cifre esorbitanti per me, ma una cosa che mi fece un po' alterare era il mittente.
Michael.
Aveva dato a mia madre dieci mila dollari.
Non ci credo.
Dopo tutto quello che è successo.
M -Ana! Non capisci? Grazie al tuo ragazzo non perderemo la casa!- disse esaltata come non mai con le lacrime agli occhi mentre mi abbracciava forte.
M -Bambina mia, sono cosi felice. Non sono tutti ma ce li faremo bastare- disse incorniciando il mio viso con le sue mani.
A -Mamma volevo dirti questo. Sai che io sono andata alla premier, giusto? Ecco, mi hanno pagato nove mila dollari. Non avremo più problemi ora, ne mancheranno cosi pochi che la banca ci lascerà un po' di tempo- dissi piangendo assieme a lei.
M -Bambina mia! Sei un angelo, ed anche il tuo ragazzo- mi disse abbracciandomi fortissimo.
Si beh, se solo sapesse.

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Brooke's Pov

B- Summer, grazie mille ma ora devo andare- dissi alla bionda sulla porta che mi salutava.
S- Ti voglio bene, e mi mancherai sorellona- abbracciandomi e stringendomi fre le sue braccia sempre più forte.
M- Summer. La stai per strozzare, allenta la presa- disse Matt a sua sorella ridendo.
S- È che, mi mancherai tantissimo- notando che si puliva sotto l'occhio.
B- Anche tu- cosi dopo questo presi le valigie in mano e corsi dentro al taxi che mi porterà all'aereoporto.
Purtroppo non ne hanno la possobilità oggi di portarmi, ma va bene cosi, daltronde non ne sono obbligati ed era solo un optional che mi offrivano.
Hanno fatto cosi tanto per me che mi sento in debito.
Chiudo la portiera e dopo aver mosso la mano in un saluto, sfreccio via da quella casa, che per me era come la mia.

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Dylan's Pov

Camminavo per le strade di Melbourne in cerca di un regalo per Matt.
Lo so, avrei dovuto pensarci prima, ma credevo di ricevere un'illuminazione o qualcosa; quindi ora mi trovo davanti ad un negozio di vestiti.
Appena entro trovo solo commesse che mi dicono "Tre al prezzo di uno", "Posso aiutarti?", "Salve, se vuole sono qui" seguiti da dei sorrisi cosi falsi che il sedere di Nicki Minaj non è niente in confronto.
Cioè, ok che domani è Natale, ma porco schifo calmatevi!
D- Sto solo guardando, grazie- dissi cercando di levarmele dalle palle.
Fino a che notai un reparto pieno di camicie colorate, direi perfetto.
A Matt piacciono tantissimo, quindi perchè non aggiungerne un'altra alla sua collezione?
Iniziai a prendere appendiabiti su appendiabiti in mano, finchè non ne scelsi tre carinissime che al mio ragazzo starebbero benissimo, però non so quale scegliere: la prima è blu scuro con piccolissimi puntini bianchi, la seconda bianca con dei fiorellini neri e la terza è bianca di raso e molto leggera.
Di fatto so che ama le camicie, e ne ha di veramente appariscenti, ma ho paura che se gliene compro una troppo colorata non la metterebbe.
Prendo le tre grucce di legno in mano e vado su uno specchio poco distante, e mettendone una alla volta davanti al mio petto vedo quale potrebbe essere la meglio.
Matt è veramente importante per me e farei qualunque cosa per lui.
Cosi non sapendomi decidere vado da una ragazza vestita con una divisa azzurra e bianca, ed arrivandole davanti, gentilmente le chiedo "Scusa posso farti una domanda?" seguendo con un sorriso sincero, non come quelle arpie.
"Il bagno è da quella parte" disse tranquillamente mandando avanti il carrello con tutte le scope, stracci, secchi e detergenti per pulire.
D- Oh no no no, volevo chiederti quale trovi sia la più bella- dissi mostrando e mettendo davanti al mio petto le tre camicie facendo smorfie buffe come per farla ridere.
"Direi quella, è la più particolare" mi rispose indicando quella in raso bianco, notandola aggiustarsi meglio la coda di cavallo.
D- Grazie mille, come ti chiami?- dissi mettendo le altre due in un posto a caso.
"Oh i-" ma non fece in tempo a finire che una commessa di prima arrivò e disse "Melanie! Non disturbare I clienti! Torna al lavoro" per poi strattonarla e condurla verso la direzione del carrello, fino a che lei abbassò la testa e camminò dritta.
"Mi scusi tanto, è una ragazzina che non-" ma la zittì con una mano davanti a lei.
D- Ma io dico, come si è permessa?
Come si è permessa di trattare cosi una persona, davanti a me tra l'altro. Avevo chiesto un'opinione su una camicia e lei arriva cosi?- dissi tutto d'un fiato non rendendomi conto.
Non era da me fare cosi.
"Mi scusi? Poteva chiedere a me un'opinione, è il mio lavoro" disse tutto d'un tratto mettendosi meglio le maniche della maglietta che indossava.
D- Ah, e quante persone la stanno cercando in questo momento? Se vede tutte le sue colleghe sono impegnate con dei clienti ed invece lei è qui, a rompere l'anima il giorno prima di Natale. Guardi, pure quel cliente stava venendo qui ma appena ha visto chi era lei è tornato indietro. Buffo, no? Si faccia due domande e cambi atteggiamento, grazie- dissi alla fine per poi prendere la camicia ed incamminarmi verso I bagni dove avevo visto la ragazzina incamminarsi.
Solo che stranamente non la vidi, e cosi notando che dopo un'oretta avrebbero chiuso il centro commerciale, andai alla cassa, pagai ed uscii direzionandomi verso il mio bar preferito.
Mi misi in fila, ordinai due ciambelle straodinariamente buone che misi dentro ad un sacchetto, ed afferrando il mio frappuccino al caramello uscii, dopo aver pagato.
Essendo le otto di sera era ancora abbastanza chiaro, cosi andai fuori dal centro commerciale, e trovata una panchina mi sedetti tranquillo assaporando una delle ciambelle con la glassa rosa, stile Homer Simpson.
Beh quel tipo ne sa più di noi in fatto di ciambelle, devo ammetterlo.
Vidi una guardia arrivare alle porte e chiudere tutto con delle catene e un lucchetto enorme.
Cosi notando tutti uscire, anche quella commessa molto "gentile" di prima che mi squadrava arrabbiata, ma notandola mi nascosi il viso con il sacchetto delle ciambelle, lo so sono stupido ma va bene cosi; iniziai a camminare nella parte opposta alla sua fino ad arrivare ad una porta di servizio laterale, dove notai la biondina di prima uscire aggiustandosi la borsa a tracolla nera sulle spalle.
D- Hey ciao- dissi alzando un braccio verso di lei per salutarla.
La ragazza mi guardò e abbassò subito la testa, come per farmi andare via.
D- Perchè non mi parli più?- avanzando verso di lei.
Arrivo dietro di lei e mettendo una mano sulla sua spalla mi ritrovo le sue braccia avvolte sul mio busto.
M- Grazie per prima- mi disse piano.
D- Ma figurati, non si devono trattare male le persone, tranne lei. Quella si- risposi ridendo della situazione.
Ci staccammo dall'abbraccio che mi fece venire un caldo atroce.
Qui fa caldo porca miseria.
D- Bene, ne vuoi una?- dissi camminando verso la strada ed agitando la busta della camicia tra le mani, con dentro anche il sacchetto delle ciambelle.
M- Cosa?- disse guardandomi.
D- Vuoi una ciambella? Sono buone- dissi per poi tirarle fuori.
M- Sul serio?- chiese fermandosi.
D- Certo- dissi sorridendole.
Le diedi il sacchetto e appena arrivai alla mia macchina dissi."Senti Melanie, ora devo andare. Ci si vede, e Buon Natale" le dissi alzando il mio braccio per salutarla col frappuccino in mano.
Posai tutto in macchina ed aspettando un attimo prima di partire, risposi ad un messaggio di Matt che diceva
"Ci vediamo a mezzanotte come avevamo deciso?".

A: Koala❤
"Certo, e non dimenticarti di lasciare la finestra aperta😘"

Destiny || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora