CINQUANTADUE

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6 mesi dopo

Anastasia's Pov

A- Ci vediamo domani Nick- dissi sorridendo al ragazzo vestito in divisa bianca dietro la porta della cucina del ristorante, che mi rivolse un occhiolino divertito, tornando a finire di pulire il pavimento.
Ebbene si, sono riuscita a trovarmi un lavoro.
All'inizio fu veramente difficile ambientarsi in un posto diverso dal solito, pieno di pregiudizi da parte loro verso di me e mia madre, ma col passare del tempo iniziai a capire loro, e loro a capire me, e trovato un incontro a metà strada siamo più uniti che mai.
So di potermi fidare.
Uscii dalla porta di legno verde, tirai giù la serranda fino a metà cosi che si capisse che si stava chiudendo e la bloccai con un ferretto, cosi che pure il mio collega fosse riuscito ad uscire.
Mi misi apposto il giubotto verde militare, ed alzai il viso al cielo sentendo un leggero vento fresco accarezzarmi tutto il corpo come una coperta consolatoria.
Vidi tutte quelle stelle brillare nel buio delle due di notte, e pensai se anche qualcun altro nel mondo fosse nella mia stessa situazione proprio in quel momento esatto, ovviamente si sa che è una cavolata, ma non posso fare a meno di sognare queste piccolezze, solo per creare un piccolo vortice di "non so che" in me.
Mi manca qualcosa lo so, ma si va avanti.
Dopo aver controllato l'orario sul telefono iniziai a camminare su quella strada, che non aveva avuto nemmeno una macchina correre su di essa come si è solito vedere, e lei mi portò proprio davanti casa mia.
Arrivai alla porta e infilando le chiavi la aprii del tutto, cosi che appoggiai la borsa con la mia divisa da lavoro in un tavolino all'entrata, mi tolsi le scarpe che lasciai affianco all'appendiabiti ed andai in cucina a prepararmi qualcosa da mangiare, dato che non avevo avuto il tempo di farlo durante il lavoro.
Tirai fuori un pezzo di pane e me lo farcii con quello che trovai, presi un bicchiere d'acqua ed andando in salotto accesi la TV, mi sedetti sul divano e mi godei il mio momento di tranquillità da sola.
Abbassai leggermente il volume sapendo di avere mia mamma al piano di sopra che dormiva a quest'ora, cosi non trovando niente andai su dei programmi registrati e ne trovai uno dei miei film preferiti: Lo Hobbit.
E via con quello.
Mangiai tutto quasi subito e continuai a guardare il film, fino a che arrivai alla parte dove I Nani si allearono con gli Elfi per combattere gli Orchi, girai lo sguardo sul mio telefono e non vidi niente, nemmeno una notifica.
Era tornato tutto come prima e non potevo essere cosi felice, solo una cosa era cambiata e mi pesava tanto.
Veramente tanto.
Era da parecchi mesi che non vedevo e sentivo Summer e Brooke.
Si sono trasferite a Londra per far parte di una squadra di pallavolo importante che le ha convocate a fare un provino, ed essendo state scelte sono rimaste là, e non potevo che essere felice per loro, ma la cosa che non mi piace è che invece di rispondermi ai messaggi, mettevano molte foto sui social di loro due insieme.
Non dico mai nulla ma, faceva male.
Avete presente quella voglia di reprimere tutto in uno sguardo, porre fine a questa falsità, ma non ce la fai perchè con quelle persone avete passato troppi momenti belli insieme, e siete passate oltre quelli brutti?
Io ce l'avevo ogni giorno.
Pensi alla tua migliore amica e capisci che bastava una persona a portartela via.
E ora vedi che tu non sei mai stata cosi importante.
Eri un'opzione, non cosi importante.
Fa male non parlare più a qualcuno a cui parlavi tutti I giorni.
A chi avresti dato tutto, e ora capisci a quanto stupida sei stata.
Fa male.
Fa fottutamente male vedere loro felici insieme e tu da sola in un angolo, senza nessuno.
L'ultima persona che ho visto da quell'ultimo momento tutti insieme alla premiere, è stato Ashton.
Che mi ha promesso di tornare da me.
Ma la situazione era cosi inverosimile  per noi due, che forse me la sono solo immaginata la sua promessa.

Flashback
Stavo ancora crollando.
Non stavamo più insieme ma faceva male avere detto quelle parole a Lui.
Dopo essere scappati dalla premiere da soli, siamo tornati in hotel, presi le mie cose, mi cambiai lasciando il mio splendido vestito su una sedia della stanza con vista su tutta la città, e Ashton mi accompagnò nel suo appartamento che condivideva con Calum.
Per tutto il tragitto non dissi una parola, ma guardai sempre fuori dal finestrino con le cuffie alle orecchie, ma sono consapevole degli sguardi che Ashton mi lanciava.
Amorevoli, pieni di sincerità.
Mi fece entrare in camera sua e appoggiai tutto a terra, dopo che lui chiuse la porta.
Mi sedetti sul letto togliendomi gli occhiali da sole neri, e Ashton venne affianco a me.
Mi prese la mano e disse esplicitamente guardandomi negli occhi "Ana, non posso nascondertelo. Sei veramente bellissima in questo momento, e ti voglio un bene che non posso esprimere a parole, vorrei solo trovare un modo per farti stare meglio e dimostrarti quanto tu conti per me".
Rimasi incantata dai suoi occhi smeraldini con pagliuzze dorate e, midispiace ma lo dissi.
"Ashton baciami" girando il mio viso verso di lui.
Ash- Che cosa?- disse sussurrando.
A- Baciami- per poi avvicinarmi fino a sfiorare le sue labbra.
Le fissai un paio di secondi, per poi mordermi il labbro e guardarlo negli occhi fissi sui miei.
Intrecciò la sua mano alla mia, appoggiata sulla mia coscia coperta da un jeans nero.
A-Hai detto che vuoi farmi stare meglio, e tu mi fai stare bene Ash. Baciami- dissi quasi supplicandolo.
Senza esitare oltre, dopo quelle mie parole lo vidi alzare una sua mano sul mio viso e spostarmi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio fino a che eliminò quella poca distanza tra noi, facendomi arrossire le guance come due semafori.
Serrai d'istinto gli occhi, solo che l'unica cosa che sentii di fare era mettere una mia mano sul suo petto, per sentire il suo cuore.
Era impazzito, come il mio d'altro canto.
Subito mi prese entrambe le mani e con velocità me le mise dietro al suo collo, cosicchè mi alzò con facilità fino a farmi distendere sul letto sempre con molta dolcezza.
Si mise sopra di me e accarezzandomi il viso notai come stava tremando.
A- Cosa succede? Perchè tremi?- baciandogli le nocche.
Ash- Mi sembri irreale- fissandomi negli occhi per poi baciarmi di nuovo.
Prese ad accarezzarmi ogni singolo centimetro quadrato del mio corpo, fino a che entrambi senza dire nulla iniziammo a volere di più, sempre di più.
Non ero completamente lucida in quel momento, e forse era sbagliato.
Ho sempre sopportato di tutto e poi sono anche stata umiliata dalla persona che amavo.
Ho bisogno di essere apprezzata, amata da qualcuno che vuole lo stesso.
Mi tolse I pantaloni e cosi feci con I suoi, le magliette erano ormai a terra sul pavimento da tempo quando si spostò a destra per prendere un preservativo dal cassetto del comodino.
Tornando su di me prese a mordere il mio capezzolo destro e inarcai la schiena scossa dai brividi scorrermi su tutto il corpo.
Continuai a baciarlo con foga e presi l'orlo dei suoi boxer tra le dita, ci giocai per poi sfilarglieli del tutto facendo uscire il suo membro.
Ad un certo punto successe, cosi dal nulla, I nostri occhi si incrociarono e lo ammirai in tutto il suo splendore.
Sembrava irreale anche a me.
Fino a che capii tutte le sue attenzioni verso di me in questi mesi, I regali, le giornate da soli, le passeggiate.
Lui è stato al mio fianco per tutto questo tempo, più di quanto Michael avesse fatto.
Aprì la bustina e disse "Sei sicura?" per poi ricevere una risposta immediata "Ash, tranquillo, io ti-" ...amo "-mi fido di te" sorridendogli sinceramente facendo spuntare le mie fossette.
Esatto, mi fidavo di lui, che per me è oltre l'amore, quando ti fidi ciecamente di una persona ormai sei ai suoi piedi.
Mi baciò sulle mie labbra rubino e si posizionò meglio fra le mie gambe.
Successe tutto cosi velocemente che io capii dopo quello che stava succedendo, e non potevo esserne più che felice.
Le spinte diventavano sempre più veloci, le stoccate sempre più forti e decise, cosi dopo esserci afferrati le mani a vicenda ci liberammo l'un l'altro.
Quella notte mi concedetti ad Ash con tutta me stessa.
Mi ero svuotata di tutto e lui lo sapeva.
Quando cedemmo sentii lui al mio fianco sussurrarmi "Girati", cosi lo feci e misi il mio viso davanti al suo.
Appoggiai la mia fronte sulla sua sudata e spostandogli un po' i capelli in alto sorrisi, facendo cadere una lacrima.
Ash- Perchè piangi?- essendosi allarmato cosi che mi abbracciò facendo venire a contatto le nostre parti intime, e le nostre labbra lo stesso.
Mi staccai e dissi "Grazie per esserci sempre stato quando nessuno lo era, e di capirmi anche quando non dico niente. Grazie di esistere Ash" per capire di essermi liberata di un peso che tenevo dentro da parecchio, e aver capito di essere stata molto fortunata.
Ash- Ana, ricordalo. Per me questo non è stato solamente sesso- per poi baciarmi la fronte ed ammirarmi il viso rosso.
A- Nemmeno per me- regalandogli uno di quei sorrisi timidi che so gli piacciono tanto, cosi che mi addormentai fra le sue braccia possenti.
Ma fu allora che le sentii "Ti prometto che tornerò".
Fine flashback

Storia strana ma vera.
Potrà sembrare difficile ma qualcosa per Ashton forse l'ho sempre provato, e nemmeno me ne rendevo conto troppo affascinata da Michael.
Quel "Ti prometto che tornerò" forse non so veramente quando accadrà, e all'inizio non avevo capito il perchè l'avesse detto, ma se queste parole le ha pronunciate Ashton, io sono sicura che le manterrà.
Qualunque cosa sia.
Finii di guardare il film e ricevetti una chiamata, stranamente.
"Pronto?"
A- Sono Anastasia, chi parla?- chiesi.
"Sono Dylan. Ana, ho bisogno d'aiuto. Subito." disse in preda al panico.
A -Oddio cosa succede? Dove sei?- correndo a mettermi le scarpe.
"Davanti al centro commerciale" disse.
A- Arrivo subito, devo chiamare qualcun altro?- dissi uscendo di casa.
"No, ho già chiamato l'ambulanza. Ma fai presto" rispose affannato.
Poi lo sentii, un respiro strozzato ed in panico di sottofondo fino a che sentii Dylan fare un rumore e prima di chiudere la chiamata disse "Ti prego, resisti" iniziando a piangere.
E fu cosi che iniziai a correre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 18, 2018 ⏰

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Destiny || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora