Cap 3

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12 Ottobre 2015

HOPE'S POV:
Quella mattina andai a scuola da sola: Ellen era a casa con la febbre a 40, Louis era a casa per occuparsi delle gemelle malate, Harry era a Holmes Chapel per vedere la mamma Anne e la sorella Gemma, Jenny era in vacanza per tre giorni con i genitori.
Perfetto.
Volevo non andare a scuola anche io, ma oggi c'erano le tre ore di matematica e quella di musica, non potevo saltarmi quelle materie, e, soprattutto, mi ha sempre dato fastidio saltare lezioni, anche solo un'ora. Ricordo che, l'anno precedente, saltati la prima ora con Ellen e Jenny, per trovare una maglia per il compleanno di Harry, e mi sentii in colpa per aver saltato solo un'ora.
Lo so, ho qualche problemino..
Indossai un paio di jeans, una felpa verde e le vans blu. Indossati il giubbotto, presi la cartella, il cellulare e un libro dalla mia libreria (questa volta La vita di Pi) e mi recai a scuola con il mio libro in mano. Quando superai la soglia di casa, ricevetti un messaggio su whatsapp da Louis, lo aprii e feci avviare il messaggio vocale: «Belle, oggi pomeriggio non ho il turno in libreria, e stavo pensando se.. Phoebe smettila, sto parlando a telefono! Ti do dopo la plastilina! Stavo dicendo.. Lottie, fai compiti, non e non..» improvvisamente l'audio chiassoso di schiamazzi e urla si era bloccato. Lou aveva 4 sorelle e 2 fratelli più piccoli.. Avviai il secondo audio, che era più silenzioso «Scusami, mi sono chiuso in bagno, almeno non sono disturbato.. Stavo dicendo: oggi pomeriggio, visto che non ho il turno in libreria, ti va di venire qui e studiare insieme? Ah, e oggi, vicino scuola, ti aspetterà mio cugino Ashton con dei suoi amici, ti faranno da 'bodyguard' per oggi, visto che domani tornerò io a scuola..» Sorrisi.
Louis ed Harry sono molto dolci, si preoccupano per me e le ragazze, ci difendono e sono degli orlttimi amici.
"Vada per oggi pomeriggio! Alle 16:30 sarò da te! E grazie per Ashton!" inviai il messaggio e cominciai a leggere, ma qualcuno mi fermò. Liam.
«Ciao Hope» mi sorrise affiancandomi.
Spesso lo incontravo la mattina per andare a scuola, ma si avvicinava a me quando ero sola. Foelrse aveva paura di una brutta reazione da parte di Louis o Harry.
«Ciao Liam» chiusi il libro, per poi metterlo in cartella. In fondo non era un cattivo ragazzo.
«Cosa leggevi?» chiese curioso.
«La vita di Pi» risposi sorridendo.
«Bel libro! Io l'ho letto!» rispose.
«Ho saputo che ci hanno fatto anche il film!» affermai.
«Sì, lo so, ma.. Preferisco il libro!» fece una piccola smorfia che mi fece sorridere.
«Liam, scusami, posso farti una domanda?» chiesi, curiosa.
«Certo Hope, dimmi» lui era l'unico del gruppo di Niall, a chiamarmi per nome, gli altri o per soprannome o per cognome. E questo, non mi dispiaceva.
«Bhe ecco, vedi.. Non per farmi gli affari tuoi, eh, ma.. Mi chiedevo.. Perché...» mi bloccò.
«Perchè esco con Niall e il suo gruppo, anche se sono bravo e buono?» lo gurdai stupefatta «Me lo chiedono in tanti, ma... Questa storia te la racconterà un'altra volta.. Ci si vede!» e mi salutò, per poi allontanarsi.. verso la scuola. Non mi ero resa conto di esserci già arrivata..
Mi guardai intorno, cercando un viso maschile simile a quello di Louis, quando qualcuno mi toccò la spalla.
Mi girai e vidi un biondino, affiancato da un altro biondino, un asiatico e un tipo con i capelli rosso fuco.
«Tu devi essere Hope! Io sono Ashton, il cugino di Louis!» affermò il biondo sorridendo.
Sorisi anch'io, affermando che non aveva sbagliato persona.
«Perfetto! Loro sono Luke» l'altro biondo, «Calum» l'asiatico «e Mike» il ragazzo dai capelli color rosso fuoco «Per Mike è il primo giorno di scuola, si è trasferito da poco qui, a Mullingar.» mi spiegò Ashton, mentre entravano a scuola.
«Oh, non ti preoccupare, lo aiuterò io!» affermai prendendo sotto braccio il rosso.
«Il numero del mio armadietto è il 133» affermò Mike timido.
«Oh perfetto! Sei vicino a me e Louis ed Harry!» gli sorrisi «Dai, andiamo» lo incitati, salutando Ashton, Calum e Luke, dandoci appuntamento a fine lezione fuori scuola.
Quando arrivammo agli armadietti, feci vedere a Mike come usarli e mi ringraziò, posandone all'interno dei libri.
«In che classe andrai?» gli chiesi.
«4F»
«Bene, allora siamo compagni di classe!» affdlermai sorridendo e, siccome era presto e avanzava un po' di tempo, feci un piccolo giro turistico della scuola al mio nuovo amico.
Arrivammo alla palestra, mostrandone la grandezza, quando qualcun altro entrò.
«Ma guarda guarda, Bennet con un nuovo amico!» Niall entrò seguito da Ian e Enzo, uno dei suoi scagnozzi.
«Cosa vuoi, Horan?» chiesi incrociando le braccia in segno di sfida.
«Lo sai, bocconcino» si avvicinò a me accarezzandomi la guancia e sorridendo maliziosamente.
«La mia risposta è sempre la stessa, Horan: NO!» lo sfida i, e feci male.
«Ragazzi!» Niall fece un segno ai suoi scagnozzi: Enzo bloccò Mike dai polsi, immobilizzandolo, e Ian cominciò a schiaffeggiarlo e dare pugni alla pancia.
«Horan, falli smettere!»
Ma il biondo guardava la scena come se fosse un film comico, e rideva di gusto.
«HORAN!» ma il biondo non mi sentì, così cominciai lasciai la cartella a terra, e cominciai a correre verso Mike, ma Niall mi bloccò dai polsi.
«Dove credi di andare?» mi sussurrò all'orecchio.
Mi liberai dalla sua presa e gli parlai in faccia.
«Cosa vuoi da me, eh? Cosa cazzo ti ho fatto? Solo perché le ragazze non vogliono venire a letto con te perché sanno che sei uno stronzo, le tratti così? Credi di sentirti forte?» Intanto Ian si fermò e guardò, con gli altri, la scena «Perchè non lo sei, Horan! Tu sei un bastardo, un verme viscido e schifoso, senza cuore, un mostro.. Tu sei un fallito! » gli gridai con tutta me stessa.
Vidi i suoi occhi diventare pian piano sempre più scuri, più neri e più cupi.
L'avevo fatta grossa, meglio se mi stavo zitta.
Mi sferrò uno schiaffo.
«Come sono io?»Un altro schiaffo. «Un» Altro schiaffo. «Fallito?» Un altro ancora.
Mi scaraventò sul muro e mi bloccò dai polsi, ponendoli sopra la mia testa. Con una mano bloccava le mie braccia, mentre con l'altra teneva stretta la mia spalla. Si avvinghiò su di me e pose le labbra sul mio collo: lo torturò mordendolo e succhiandone la pelle, fino a farne uscire un succhiotto.
«Horan, cosa diavolo stai facendo!» il professor Alaric, accompagnato dalla professoressa Jeremy, irruppe in palestra.
Niall mi lasciò e mi massaggiai i polsi.
«Tu, Enzo e Somerhalder, in presidenza, ORA!» segnò la porta e i tre si diressero verso la porta come tre agnellini indifesi «Hope, ci vediamo dopo a lezione» e il professore uscì.
«Hope, cara, come stai?» la professoressa si avvicinò a me preoccupata.
«Io bene, prof, ma Mike..» segnalai il mio amico con il capo e la prof se ne accorse solo allora della presenza del ragazzo.
«Portiamolo in infermeria» affermò decisa.
Si chinò per aiutare Mike a poggiarsi su di lei, mentre io presi sia la mia cartella, che quella del mio amico. Pian piano arrivammo in infermeria e l'infermiera fece stendere Mike sul lettino. Solo in quel momento potei vedere il suo viso: guance rosse, quasi viola e occhi rossi, inoltre, non faceva altro che toccarsi lo stomaco. Ian ci era andato su pesante..
Dopo i vari controlli, la professoressa ci accompagnò in classe, dove il professore stava spiegando il seno e coseno.
«Mike, come stai?» chiese Alaric, non appena entrammo in classe.
Mike rispose con un flebile bene, sedendosi all'ultimo banco, accanto a me.
«Elisabeth» Alaric fermò la professoressa «Grazie per aver aiutato i ragazzi in infermeria» la professoressa sorrise e uscì dall'aula chiudendo la porta.
La lezione continuò a gonfie vele, anche se mi sentivo lo sguardo di Niall addosso.
A fine lezione, tutti uscirono dall'aula, tranne io e Mike. Stavamo parlando, quando Alaric si avvicinò a noi.
«Ragazzi, Niall, Ian Enzo hanno avuto 30 giorni di sospensione.. E a fine giornata vi accompagno io a casa con la macchina..»
«Prof, non ce n'è bisogno: Ashton, il cugino di Louis Tomlinson, ci accompagnerà lui a casa a fine lezione..» affermai. Non volevo disturbare il professore.
«Allora andrò ad avvisare Ashton che vi accompagnerò io a casa.. Voglio essere sicuro che arriviate sani e salvi a casa» ci sorrise e si allontanò.
Alaric è un uomo d'oro, così gentile e premuroso.. Mi chiedevo come mai non fosse sposato, ma secondo me provava un debole per la professoressa Jeremy e sperai, con tutta me stessa, che la sua 'principessa' alla festa, fosse davvero lei.


The Mask|Niall Horan|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora