Cap 20

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27 Maggio 2015

«Tu sei pazza! Una settimana prima della fine della scuola glielo vuoi dire?»Jen sussurrò.
«Vuoi farti ammazzare?» lo stesso tomo di voce lo aveva anche Louis.
«Prima o poi lo dovrà sapere, Anna lo aveva promesso!» risposi «E poi ho già preso la decisione, quindi non contradditemi!» riposi.

Andai in bagno, durante la ricreazione per cambiarmi la maglia, le scarpe e legandomi i capelli come mio solito. Quella volta ero da sola, visto che quella era una cosa che riguardava solo me e non volevo niente e nessuno intorno.
Quando finii, appoggiai la schiena contro la porta del bagno chiusa a chiave e scivolai fino a trovarmi con il sedere per terra.
Guardai la maschera che era fra le mie mani. Con questa avevo nascosto me stessa, ma allo stesso tempo mi aveva permesso di rivelare la vera me e di conoscere anche gli altri.
«La va o la spacca» affermai sospirando allacciando la maschera dietro la nuca.
Non avvisai Niall, sapendo che fosse lì.
Mi alzai e, dopo aver fatto un sospiro, aprii la porta.
«Ciao Anna, o forse dovrei chiamarti Belle» Taylor.

TAYLOR'S POV:
In bagno, sentii Belle dire alla sua amica bionda che lei era Anna e che incontrava Niall a ricreazione ogni giorno.
Bene, ora sapevo perché il biondo si allontanava sempre.
Gli dissi che avevo scoperto chi era Anna, ma non volle sapere nulla, visto che la ragazza, prima o poi gli avrebbe rivelato la sua vera identità.
Ma visto che la brunetta non voleva farlo, lo avrei fatto io.
Seguita da Vanessa e Selena, seguii Belle in bagno, posizionandomi davanti alla sua porta, aspettando che uscisse.
Non appena aprì la porta, si fermò di scatto.
«Ciao Anna, o forse dovrei chiamarti Belle» sorrisi.
«Io non vi conosco, mi dispiace » Belle cercò di sorpassarmi, ma le ragazze la fermarono.
«Dove credi di andare, cara? Oh aspetta, stai andando da Niall, vero?» affermai, toccandole la spalla «Tranquilla, ti facciamo strada noi»

NIALL'S POV:
Se le cose parlassero, la ringhiera della terrazza mi chiederebbe di lasciarla in pace, per tutte le volte che mi ci sono appoggiato.
Guardavo gli alunni parlare e scherzare nel cortile, e tra loro c'erano Liam ed Ellen che parlavano e, non appena mi videro, mi salutarono e io risposi con un cenno della mano, dietro la casetta degli attrezzi, invece, c'erano Ian e Jenny che si baciavano appassionatamente. Poi c'ero io: solo come un cane su una terrazza aspettando, da un mese, la ragazza che amavo, alla quale avevo rivelaulto tutti i miei sentimenti.
È vero, era una ragazza misteriosa e strana, ma era dolce e simpatica, altruista e bella.
Sorrisi pensando all'immagine del viso sorridente della ragazza.
«Niall» mi voltai di scatto. Taylor.
«Tay, che ci fai qui?» le chiesi incrociando le braccia al petto.
«Sono venuta qui per farti conoscere una persona» sorrise, per poi far cenno a qualcuno di uscire.
Poco dopo, infatti, Selena e Vanessa spinsero Anna, bloccando le braccia dietro la schiena.
«Oh mio Dio, Anna!» affermai vedendo la ragazza «Ecco perché non mi risponderva più.. L'hai tenuta in ostaggio!» guardai Taylor con sguardo cupo, che lo divenne sempre di più quando la ragazza rise i gusto, come se avessi detto una barzelletta.
«No Niall. Ho catturato Anna in bagno, e l'ho portata qui per rivelati la sua vera identità» affermò la bionda avvicinandosi alla ragazza intrappolata.
In tutto questo, Anna si dimenava per liberarsi dalla presa delle ragazze.
«Sei pronto, Niall?» chiese Taylor.
Il mio cuore batteva a mille. La testa pulsava e l'agitazione e l'ansia cominciòarono a far parte di me.
«Non la toccare, Taylor!» allontanai la bionda con uno spintone e la stessa cosa feci con Vanessa, ma Selena prese Anna, toccandole la maschera, facendola cadere. Riuscii ad allontanare Selena, abbracciando Anna.
«Va tutto bene» la sua testa sul mio petto «Ora è tutto passa..» ma mi bloccai non appena la vidi bene in faccia. Feci un passo in dietro e la indicati con il dito.
«Tu.. Tu, Bennett, sei Anna??»
«Niall, ascolta, io..»
«No! Sta zitta! Mi hai preso in giro!» alzai la voce «Ti sei presa gioco di me! Ti ho detto tutto quello che non ho mai detto a nessuno! Inoltre, eseguito le cose che mi chiedevi: essere più dolce, simpatico.. Mi hai reso il tuo burattino. E quando studiavano insieme? Immagini che ti facevi le migliori riste nella tua testa, vero? Ti sei divertita?»
«Niall, tu non di sei innamorato di Anna, ma di me!»
«Non me ne forte un cazzo!» ribattei nervoso, superandola.
«Anche io sono innamorata di te!» mi bloccati e mi girai.
«Troppo tardi» e ritornai nella struttura scolastica.

7 giugno 2016

HOPE'S POV:
Aprii l'ultimo scatolone, nel quale c'erano i miei libri e li sistema i nella mia libreria, una normale, come l'avevano tutte le persone normali.
Mi gettati sul letto stremata, sospirai per poi alzare il busto pobbiandomi sui gomiti.
Mi guardai intorno. Ero soddisfatta del lavoro fatto alla mia nuova stanza.
Sì, nuova stanza.
Papà aveva ricevuto una promozione a lavoro che non poteva rifiutare. Lo sapevo dal mese di Maggio, ma non dissi nulla ai miei amici per non farli instristire e per far venire loro la malinconia, facendo il conto alla rovescia, ma soprattutto per godermeli al meglio, fino alla fine.
A loro dissi tutto il sabato, il giorno prima di partire.
Il giorno della partenza, prima di scendere, osservai per l'ultima volta la stanza, la mia stanza vuota e senza addobbi, senza colori né calzini ovunque, quella stanza che mi ha vista crescere, sclerare per i personaggi famosi o ascoltare le conversazioni delle mie amiche, ma vedere anche le lacrime versate.
Soprattutto quelle. Quelle che ho verdato a causa di Niall, il quale mi aveva chiaramente rifiutata. Ma sapevo che lì dentro sarebbe rimasta sono una cosa di mio: i ricordi, sia positivi che negativi.
Feci un sospiro e scesi, incontrando tutti coloro che erano miei amici, sia vecchi che nuovi.
Le ragazze mi strinsero forte piangendo, e non posso dire che non feci anche io la stessa cosa. Abbracciai anche quei due mattacchioni di Louis ed Harry, il quale, alla fine, decise di tagliarsi i capelli. Salutai anche Ian e Liam, raccomandandomi con loro di fare i bravi e stare accanto alle mie amiche. Liam mi indicò una macchina nera che dava le spalle e mi disse che lì c'era Niall. Li aveva semplicemente accompagnati, ma non aveva alcuna intenzione di scendere e salutarmi. Rimase in macchina, sul posto del guidatore. Lo salutari con un cenno della mano, sicura che mi avrebbe vista e che non avrebbe salutata.
Lo capivo.
Continuai a guardare il soffitto, poi mi alzai e mi vestii. Ero sola a casa e mi stavo annoiando, così decisi di andare dai vicini e presentarmi. Non volevo allontanarmi molto da casa, visto che ero appena arrivata a Doncaster, Inghilterra, e non conoscevo ancora bene la città.
Con i ragazzi ero rimasta che ci saremmo visti ogni estate e loro sarebbero venuti qui da me. Tra loro avrei visto di più Louis, visto che aveva dei parenti a Doncaster, e questo non mi dispiaceva affatto.

The Mask|Niall Horan|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora