Cap 6

2.4K 85 3
                                    

«No aspetta, ho capito bene?» cominciò Harry.
«Horan studierà con te fin quando i suoi voti miglioreranno?» continuò Jenny.
«Esatto» risposi giocherellando con il cibo nel mio piatto.
Eravamo tutti a pranzare con me: i miei erano fuori per lavoro ed ero sola a casa. Cosa che amo, per carità, ma fino ad un certo punto.
«Non ci posso credere..» commentò Ellen.
«Oggi pomeriggio devi andare da lui?» chiese Louis.
«Sì» risposi continuando a torturare quel povero pezzetto di carne che, se avrebbe avuto la voce, mi avrebbe urlato: Sono un povero pezzetto di carne, non un formaggio svizzero: smettila di punzecchiarmi!
«Dicci come andrà, almeno..» affermò Jenny.
«Penso che non sarà poi così male: se ci sarà la madre, credo che faccia il bravo.. Almeno spero.. » affermai.

Dopo il pranzo con i ragazzi, Harry accompagnò tutti a casa in macchina, poi, per ultima, mi lasciò a casa di Niall.
«Hope» mi chiamò prima che io scendessi dall'auto «se se in pericolo, scappa in bagno, chiamami e buttati dalla finestra: io ti verrò a prendere!»
«Harry» lo guardai «quello che hai appena detto, è la conferma che i capelli lunghi ti fanno male al cervello.. Non siamo in un film di 007, operazione Salviamo Hope dal nemico! E comunque stai tranquillo, non mi succederà niente!» gli baciai la guancia e scesi dall'auto. Percorsi il piccolo vialetto e poi arrivai alla porta, suonando il campanello di casa.
«Oh ciao, tu dovresti essere Hope Belle, giusto? Prego, entra!» un ragazzo sulla trentina e capelli scuri venne ad aprirmi la porta, facendomi accomodare in casa «Io sono Greg, il fratello di Niall.» si presentò stringendomi la mano «Vieni, accomodati pure qui» mi segnò il tavolo in soggiorno e mi accomodai prendendo, dalla mia cartella, i libri.
Improvvisamente sententimmo dei forti rumori e una voce che urlava.
Greg si scusò e salì le scale che portavano al piano superiore, poi le sentii urlare: «È il momento di scopare?? Giù c'è la tua amica, razza di stupido!» e poi una porta sbattere.
Poco dopo scese giù, schiarendosi la voce: «Scusami, ora scende» mi sorrise. Si sedette accanto a me e ci mettemmo a parlare del più e del meno: nonostante non fosse sposato, aveva un figlio di tre anni di nome Theo.
«Se rimarrai oltre le 17:00, lo conoscerai: oggi pomeriggio verrà qui»
«Con molto piacere» risposi timidamente.
Dalla rampa delle scale provennero dei rumori: dei passi. Una ragazza scese le scale con un vestito inguinale rosso fuoco che le faceva il seno grosso, con i capelli arruffati e di un biondo più finto di Barbie, il trucco a posto e i tacchi vertiginosi; Niall, invece, indossava una tuta grigia, calze blu e maglia bianca.
Accompagnò la ragazza alla porta e, dopo essersi sussurrati qualcosa, tipo "È stato bellissimo" "Mi piacerebbe rincontrarti" "Ci vediamo a scuola" "Ti lascio il mio numero" "Chiamami" "Eri così bagnata" "Eri così sexy" "Il completino sexy mi ha fatto impazzire" ed altre cose sconce che non sto qui a ripetere, Niall si decise di salutare la sua puttanella di turno e sedersi accanto a me per studiare.
«Allora, cosa si studia oggi?» chiese guardandomi.
Cominciammo con matematica, per poi passare ad economia, italiano, inglese, storia.
«Ora passiamo a filosofia» affermai «Esattamente Arthur Schopenhauer» cominciai aprendo il libro.
Studiammo filosofia tranquillamente, fin quando lo sentii sbuffare più volte.
«Non hai capito qualcosa?» gli chiesi.
«Sì» disse guardandomi. Gli feci segno di dirmi cosa.
«Perchè parla di sesso e non si fa una sana scopata??» chiese.
Misi la mano sulla mia fronte in segno di disperazione. Perché doveva sempre (e dico sempre) pensare al sesso??
«Niall, è un filosofo e deve esprimere la sua idea, il suo pensiero e deve metterlo per iscritto per farlo conoscere ai posteri! Non può perdere tempo a fare.. Quella.. Cosa!» affermai gesticolando.
«Almeno la metteva in pratica!» rispose.
Dio, ti prego, illuminalo tu!
«Che ore sono?» chiesi poi.
«Le 17:30» rispose osservando l'orologio sul muro.
«Ok, allora chiudiamo. Per oggi va bene» affermai chiudendo il libri e quaderni, mettendoli nella tracolla e chiamai Ellen: con lei sarei andata a casa di Jenny per dormire da lei e per vedere a che punto era il vestito per la festa in maschera.
Dopo aver chiamato la mia amica, ero in piedi vicino alla porta, quando questa si aprì: «Tzioooooooo» un bambino, accompagnato dalla nonna, entrò correndo, ma, non appena mi vide, si fermò davanti a me, piegò la testa su un lato e mi guardò.
Era il bambino più bello che avessi mai visto: biondo come il grano, occhi azzurri come il cielo, nasino, boccuccia piccola e sottile, guance da pizzicare, una leggera panciotta che si intravedeva dalla maglia blu scuro.
«Io tono Theo. Tu come ti chiami?» mi chiese sorridendo, mostrando i suoi dentini e porgendomi la sua manina.
«Mi chiamo Hope» mi misi in ginocchio per stare alla sua stessa altezza e stringergli la mano con delicatezza.
«Sei la fidanzata di tzio Niall?» mi chiese poi.
Diventai rossa e il bambino rise fragorosamente, mettendo le manine sulla boccuccia.
«No Theo, è solo un'amica che sta aiutando quel l'asinello di zio a studiare!» affermò Niall prendendolo in braccio e portandolo sulle spalle con sè, per poi farlo stendere sul divano e fargli il solletico, ridendo sia lui che il bambino.
Mi alzai e vidi la mamma di Niall in piedi vicino alla porta, circondata da buste della spesa.
Istintivamente mi avvicinai e l'aiutai a portare le buste in cucina.
«Tranquilla Hope, faccio da me!» affermò la signora.
«Tranquilla, signora, non si preoccupi» le sorrisi.
Sentii un clacson: Ellen.
Salutai la signora, Niall e il bambino e uscii di casa.

NIALL'S POV:
«Tzio, fammi vincere!» dopo cena, io e Theo giocammo a Mario Kart e, per la terza volta, il bambino perse.
Gli feci la linguaccia e lui rispose allo stesso modo.
«Tzio»
«Dimmi, Theo»
«Hope è bella!» mi sorrise.
«E allora? Vuoi che te la faccia conoscere? È single.» risposi.
«È vero che non è la tua fidanzata?» chiese ancora.
«Esatto»
«Non ci credo.. Tra tutte quelle che mi hai fatto conoscere, lei è la più bella» mi sorrise ancora.
«Theo, e Jessy?» gli chiesi, riferendosi alla sua 'fidanzatina'.
«Se Hope si fidanza con me, lascio Jessy» Theo fece spallucce, come se fosse una cosa normale.
«Si vede che hai il gene Horan!» affermai ridendo e fiondandomi su di lui, facendogli di nuovo il solletico.
Hope? Solo una secchiona che mi avrebbe aiutato a migliorare i miei voti.

The Mask|Niall Horan|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora