13 aprile 2016
Ennesimo giorno, ennesima ricreazione, ennesimo incontro con l'ennesima persona e con gli ennesimi indumenti.
Non appena arrivai sulla soglia del terazzo, vidi Niall appoggiato alla ringhiera, mentre guardava giù.
Mi avvicinai con cautela, senza far rumore e gli coprii gli occhi, facendolo sobbalzare per lo spavento.
«Chi sono?» affermai.
«Anna, la mia principessa preferita!» rispose Niall girandosi e abbracciandomi.
Dopo un mese dal nostro primo incontro, ci sentivamo tutte le sere prima di andare a dormire e ci vedevamo tutti i giorni sul terrazzo alla ricreazione.
«Come stai?» chiesi, sedendomi sulla ringhiera.
«Bene..» Niall fece spallucce e, con le mani nelle tasche dei pantaloni, osservò le sue scarpe.
«C'è qualcosa che non va?» chiesi preoccupata.
«Oggi arriva mio padre dalla Danimarca» affermò guardando davanti a sè.
«Oh.. Lavora lì?» chiesi.
«No» sospirò «È ora che ti racconti una cosa..» si girò verso la ringhiera e si appoggiò guardando un punto non chiaro davanti a sè.
«Niall, non sei costretto..» gli toccai la spalla.
«No Anna, mi fido di te, nono stante non so chi tu sia, ma.. Voglio toglier in questo peso che porto con me da tanto tempo..» mi guardò negli occhi e, dopo avergli sorriso e fatto cenno di continuare, lui ritornò a guardare davanti a sè «La mia infanzia trascorse bene: una famiglia perfetta, sempre felice, accogliente, spensierata e allegra. Ricordo che, quando avevo tre anni, io e mio fratello giocavamo alla band: io solista con la chitarra e lui alla pianola e i nostri genitori erano il pubblico. Andava tutto bene, quando un giorno mio nonno venne a prendermi dall'asilo. Non ero triste, anzi volevo molto bene ai miei nonni, ma non me l'aspettavo, visto che veniva sempre mamma a prendermi. Rimasi a casa di nonno e nonna per tutto il giorno, fin quando venne Greg, mio fratello, a prendermi per portarmi a casa. Ma quando entrai, la casa non era la stessa: era tutta sottosopra, messa a soqquadro, vasi frantumati per terra, portafoto scheggiate, TV rotta, cuscini squarciati. Chiesi a mio fratello cosa fosse successo, ma lui disse solo che mamma e papà ebbero una discussione e mi mise a letto. Quando mi svegliati, il giorno dopo, scesi le scale per fare colazione, ma sentii mio fratello che parlava con papà: mio padre aveva scoperto mia madre a letto con un altro e li aveva picchiati così forte da mandarli in ospedale. Poco dopo mio padre perdonò mia madre, ma continuava a picchiarla senza motivo, si ubriacava e faceva casini in casa. Questo in fermo durò anni, fino al compimento dei miei 6 anni, quando mamma decise di chiedere la separazione. Da allora vedo mio padre solo una volta all'anno. Ed è per causa sua che io sono diventato violento.. »
«C-Cosa vorresti dire?» chiesi non capendo.
«Per paura di diventare come lui, sono diventato come lui: un tipo violento e maldestro..» mi guardò «ma io non sono così, Anna! Io sono diverso e tu lo vedi, lo puoi dimostrare!»
«E alla ora perché non lo dimostri anche agli altri?» chiesi dolcemente.
«Ormai non posso: è troppo tardi!»
«Niall» scesi dalla ringhiera e gli presi le mani «non è mai troppo tardi»
Il biondo mi sorrise, vidi i suoi occhi diventare lucidi e poi mi abbracciò, un abbraccio forte sì, forte per l'emozione e la gratitudine.
«Te lo dimostrerò» sussurrò al mio orecchio «Promesso».
Si staccò da me, prese il mio viso fra le sue mani, poggiò la fronte sulla mia e, dopo averla baciata dolcemente, andò via.
Niall era cambiato.NIALL'S POV:
Quella ragazza mi aveva catturato. Aveva catturato me, la mia fiducia e me stesso. Il vero me. Il vero Niall.
Mi stavo recando in classe, quando una ragazza sbatte contro di me, cadendo per terra con tutti i suoi libri.
«S-Scusa» balbettò, raccogliendo i libri «N-Non volevo.. È.. È stato un incidente, io..»
«Tranquilla» le sorrisi e mi abbassati per aiutarla a raccogliere le sue cose, per poi alzarmi in contemporanea con lei e porgergliele. Sorrisi e mi allontanai da lei.
Davvero facevo questo effetto!? Davvero incutevo paura e terrore nella gente?
Quando arrivai in classe, Liam venne incontro tutto eccitato e contento.
«Niall! Oggi pomeriggio conoscerò la principessa del ballo!»
«Bravo bro! » lo abbracciai sorridendo. In fondo ero felice per lui.
«Buon giorno, ragazzi! Il professor Alaric entrò in classe, ordinandoci di sederci.
Poco dopo entrò Bennet, che si sedette al suo posto e si scusò per il ritardo.
Forse dovevo cominciare proprio da lei a trattarla bene..«Allora ragazzi, cinema stasera?» propose Ian fuori scuola.
«Siiiii» rispose Taylor.
Ok, se ci sarebbe andata lei, giuro che io non ci sarei andato.
«Io non lo so» affermai camminando di spalle, per vedere i miei amici, mentre cercavo le chiavi della macchina.
«Oh, scusami!» Marcel, il secchione di tutta la scuola, il secchia che più secchia non si può, sbattè contro la mia schiena.
«Ehi fondo di bottiglia!» lo chiamò Ian, prendendolo per il colletto della camicia, per poi farlo girare dalla mia parte, trovandoci faccia a faccia.
«Ian, lascialo» gli ordinai.
«Chiedi subito.. Che cosa?!?» Ian mi guardò meravigliato.
«Ti ho detto di sciarlo in pace, Ian..» lo guardai.
«Niall..»
«Ian, ti ho detto di lasciarlo!!» gli ordainai e il ragazzo mi ascoltò, lasciando la prese dal colletto della camicia di Marcel.
«Non so cosa ti sia preso, ma stai cambiando, Niall, non sei più lo stesso!» mi disse in faccia.
No Ian, questo è il vero me.
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The Mask|Niall Horan|
RandomNiall Horan, bullo della scuola. prepotente. Hope Bennet, capro ispiatorio del bullo. dolce. Solo un ballo ed una maschera li avvicinerà e cambierà loro la vita.