25 Dicembre 2015
«È NATALEEEE!!» Mia cugina Leigh, con sua sorella Perrie, saltarono sul mio letto svegliandomi.
Il giorno precedente, loro e i loro genitori (nonché miei zii), vennero a casa per festeggiare la Vigilia insieme, ma quando dovevano tornare a casa, cominciarono a piangere come dannate, urlando per tutta casa. L'ebbero vinta: rimasero a dormire da noi.
«Buon giorno anche a voi, cerbiattine!» le abbracciai, tirandole con me sul letto. Perrie a destra e Leigh alla mia sinistra.
Le guardai bene e notai che entrambe erano cresciute molto negli ultimi anni.
Leigh era più piccola di me di due anni e frequentava il secondo anno di scuola superiore; i suoi occhi erano neri come la pece e leggermente a mandorla, corti capelli neri e ricci come un cespuglio e la pelle color cioccolato al latte. Avete presente il cioccolatino al latte della Lindt? Ecco, esattamente quel colore. Siccome i miei zii non potevano avere figli, decisero di adottare una bambina, Leigh. Ma quando la ragazza fu adottata aveva solo 10 anni. All'inizio i miei zii avevano paura che la bambina avesse difficoltà ad ambientarsi alla nuova casa e alla nuova famiglia, ma la bambina non dimostrò nulla di tutto ciò: amava tanto i suoi genitori e lo dimostrava sempre.
Dopo due anni, mia zia rimase in cinta di Perrie, ma non stravolse la vita di Leigh, perché se ne è sempre occupata, non ha mai avuto istinti omicidi verso la sorellina o alzato le mani. Anzi, l'ha sempre difesa, all'inizio le cambiava lei il pannolino, la portava al parco e ci giocava insieme. Perrie, invece, è l'opposto di Leigh: pelle chiara e bianca come porcellana, occhi azzurri come il cielo e lunghi capelli lisci e biondi.
«Avete visto se è arrivato Babbo Natale?» chiesi.
Ormai io e Leigh non credavamo a babbo Natale da tempo, ma lo nominavano per la piccola Perrie, che ci credeva ancora, nella sua ingenuità.
«Sì, ma non c'è nulla» rispose la biodina «Alloraa vuol dire che arriverà nel pomeriggio! Dai, fatemi andare a lavare, che tra un po'arrivano gli ospiti per il pranzo di Natale!» affermai staccandomi da loro e alzandomi dal letto «E mi sa che vi dovreste lavare anche voi!» le ripresi, mentre uscivo il mio outfit per Natale.
«Noi ci siamo già lavate, Hope!» affermò Leigh stiracchiandosi sul mio letto sfatto.
«Bene, allora rifatemi il letto!» affermai, vedendo le loro espressioni contrariate.
Mi recai in bagno, feci una doccia veloce e mi infilai l'intimo pulito, per poi ritornare in camera. Il letto era fatto e le mie cuginette non c'erano più.
Chiusi la porta e mi vestii. Maglia nera con maniche lunghe in pizzo, gonna nera corta che scendeva liberamente creando delle balze, calze nere quasi trasparenti, stivaletti neri alti fino alla caviglia con tacco. I capelli li raccolti parzialmente, creando una piccola coda alta raccogliendo i capelli più corti che cadevano davanti al viso, trucco leggero agli occhi con rossetto bordeaux alle labbra; aggiunsi dei bracciali argentati e una lunga collana argentata, punti luce alle orecchie ed ero pronta.
Mi stavo osservando allo specchio, quando il campanello suonò.
«Vado io!» risposi scendendo dalle scale.
«Oh, ciao Greg!» salutai con un sorriso il fratello di Horan. Era con la moglie e il figlio «Prego, accomodatevi!» li invitati ad entrare.
«Grazie per l'invito, ma abbiamo fretta!» rispose sorridente «Siamo venuti perché Theo ha una cosa per te»
«Buon Natale, Belle Hope!» Il bambino mi sorrise mostrando tutti i suoi dentini e porgendomi una bustina blu.
La presi ringraziandolo e aprii subito il regalo. Un bracciale colorato fatto a treccina sottile, che, a tratti, si interrompeva per la presenza di perline: una a forma di libro aperto, una a forma di 'N', una di 'H', una di 'B' e una di 'T'.
«Quelle sono le iniziali mie, di tzio e le tue, e il libro perché a te piace leggere!» mi spiegò il bambino.
«Grazie mille, piccolo!» gli lasciai un bacio sulla guancia e poi ringraziai anche Denise e Greg.
Dopo averli salutati, e augurato loro buon Natale, entrai in casa allacciando al braccio il nuovo braccialetto.NIALL'S POV:
«Tzioooo!!» Theo entrò in casa correndo.
«Ciao tempesta!» lo abbracciai, per poi notare che aveva qualcosa sulla guancia.
«Cosa hai qui?» chiesi guardando meglio: il segno di un rossetto.
«Chi hai conquistato?» gli chiesi facendo l'occhiolino.
«Da uomo a uomo?» chiese sottovoce, mettendo la mano al lato della bocca, per far sentire solo a me.
«Da uomo a uomo» gli sorrisi.
«Belle Hope, tzio!» sorrise «L'ho conquistata prima di te! Hahahahaha!» si mise a ridere come un pazzo, per poi andare dalla mamma che gli tolse il giubbottino.
Scossi la testa: Theo, da grande, conquisterà i cuori di molte ragazze.. sperando, però, che non diventi come me!Come tradizione, dopo il pranzo di Natale, tutti ci sedemmo vicino al caminetto del soggiorno dove c'era l'albero di Natale per scambiarci i regali.
Io, come mio solito, fui l'ultimo a scartare i regali. Su questa cosa zero peggio di Theo! Mi ha sempre dato energia aprire i regali, per scoprire cosa ci fosse dentro.
Ricevetti una nuova chitarra classica da Denise e Greg, visto che quella vecchia era rotta e le corde erano spaccate, mentre mama mi regalò un paio di cuffie nuove.
«Questo è per te!» imprilovvisamente Theo si avvicinò a me porgendomi un sacchettino rosso.
Lo affermai e lo aprii: era un bracciale di pelle nera, con una placca argentata al centro e sopra c'era inciso: A zio Niall, da Theo e quando girai la placchetta, vidi un'altra incisione: una 'N', una 'H', una 'B' e una 'T'.
«Sono le iniziali mie, tue e di Belle Hope» mi sorrise.
«E cosa centra Belle?» gli chiesi.
«È una mia amica, ed anche tua! Buon Natale, tzio!» si mise sulle punte e mi abbracciò.
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The Mask|Niall Horan|
RandomNiall Horan, bullo della scuola. prepotente. Hope Bennet, capro ispiatorio del bullo. dolce. Solo un ballo ed una maschera li avvicinerà e cambierà loro la vita.