Diciannove

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Mancavano quattro giorni alla fine della scuola. Era lunedì ed io dovevo affrontare Shawn in qualche modo. Era ora di pranzo e lui era da solo davanti al suo armadietto. Con il cuore in gola, cominciai ad avvicinarmi a passi lenti.

Come reagirá?

-Ciao- dissi abbassando lo sguardo ma non rispose. Mi guardò per poi continuare a fare quello che stava facendo senza calcolare la mia presenza. - Io non... - venni interrotta questa volta.

-Ho altro da fare, ciao.- disse chiudendo l'armadietto e andandosene.

Perchè mi tratta in questo modo?

Sospirai non sapendo cosa fare. La campana dell'ultima ora suonò ma non mi interessò: dovevo andare in bagno. Oggi avevo mangiato un po' più del solito, ovvero un primo piatto intero. Mi chiusi dentro un gabinetto e mandai fuori tutto quello che avevo mangiato, insieme alle mie emozioni.

Ero persa nella confusione.

Restai a terra con le gambe attaccate al petto e solo verso metà dell'ora mandai un messaggio a Cassie di venire velocemente in bagno. Dopo pochi minuti sentii la porta aprirsi. - In quale bagno sei?- sentii i suoi passi camminare lungo la pila di porte.

Non avevo forza per parlare così diedi dei piccoli pugnetti sulla porta dove mi trovavo. Aprì la porta e sgranò gli occhi. Si avvicinò a me e mi aiutò ad alzarmi. - Perché l'hai fatto?-disse calma ma con un tono severo. - Ho parlato con Shawn e mi ha ignorata del tutto. Ho sentito come un colpo allo stomaco ed eccomi qui.- Alzai le braccia con finto entusiasmo. - Insieme alla mie emozioni ed il mio cibo- sorrisi sarcasticamente.

Cassie andó a scaricare il water e dopo mi fece dare una rinfrescata in faccia. Del trucco non mi interessava perché non ne avevo, solo un po di fondotinta per le occhiaie.

-Cosa hai intenzione di fare ora?- mise una mano sulla mia spalla. -Devo parlare con Cameron. Forse almeno lui mi dirà qualcosa.- presi il mio zaino ed andai via visto che era suonata la campana.

Il martedì all'ora di pranzo mi recai da Cameron seduto su uno dei tavolini della mensa. Nemmeno lo salutai che andai diretta al punto -Cosa gli hai detto visto che non mi parla più.- avevo un tono particolarmente acido e amaro. Prima di rispondermi ridacchiò. -Sapevo saresti venuta da me.- sorrise maliziosamente. Alzai le sopracciglia. -Bene, lui adesso ti odia.- sfregò le mani. -Il patto era che lui entrava, ma nessuno mi ha detto che non potevo dire cose false su di te.- rise ancora prima di continuare -Quindi mi spiace, hai perso il tuo principe.- rimasi confusa. -Guardalo ora, non sai cosa pensa di te. Potrebbe essere arrabbiato o qualcos'altro?- mi girai e vidi dalla finestra Shawn chiudere il suo diario di cuoio nel cortile.

-Ma perchè mi stai facendo tutto questo?- dissi con voce spezzata.

-L'ho fatto perché vi ho visti Ver! Io sono innamorato di te da anni ma non capisci! Anzi, lo capisci ma non ricambi. Cerco altre ragazze per farti ingelosire almeno un po', ma mai niente. Non vieni mai da me e poi che fai? Vai dal primo che capita.- prese un respiro profondo. - Quindi ora vedrai com'è amare senza essere ricambiati stronza.- si alzò dal tavolo e se ne andò.

La mensa era in silenzio ad ascoltare Cameron. Sperai ci fosse anche Shawn ma ovviamente entrò quando la mensa era in totale silenzio a guardare me. Mi alzai dal tavolo con tutte le voci degli altri che parlavano di me come sottofondo. Mi sentivo pesante, sentivo tutto attappato e poi cominciai a vedere sfocato. L'ultima cosa che vidi fu la figura sfocata di Shawn.

-Shawn- dissi sottovoce e poi, buio.


Appena aprii gli occhi vidi un soffitto bianco. Li richiusi subito. Feci un respiro pesante e li riaprii. Trovai nella camera Cassie, Louis e Matthew. -Shawn?- fu la prima cosa che dissi.

Rimasero in silenzio ed io continuai a guardarli aspettando una risposta. - È stato lui a chiamare l'ambulanza ed è venuto con te per poi andarsene.- disse Matthew che si era avvicinato a me.

-Mamma?- chiesi preoccupata. - Non lo sa e non lo saprà- rispose mio fratello. Gli sorrisi in segno di ringraziamento.

Quindi Shawn mi aveva accompagnata fino a qui e poi se n'è andato. Non lo capisco. Prima fa come se non esistessi ed ora mi accompagna fino a qui.

La porta si aprì ed entrò il dottore. Era un signore alto, all'incirca sui 50 anni. Aveva un camice bianco con in mano una cartellina e si avvicinò a me. - Come ti senti?- mi chiese mettendo una mano sulla mia fronte. -Fa solo male la testa, ma poco.- dissi guardando il cartellino del dottor... Sean. Perfetto. -Hai avuto un calo di zuccheri perché non mangi abbastanza. Quindi ascoltami, per due giorni starai a casa e seguirai gli alimenti da mangiare scritti su questo foglio per tornare a mangiare normalmente per un mese va bene?.- mi porse il foglio da seguire correttamente. - Lo farò. Ma devo restare per forza a casa? Non posso neanche uscire il pomeriggio?- chiesi. Dovevo parlare con lui, non potevo non andare a scuola ma almeno cercarlo il pomeriggio. - Domani è meglio di no, giovedì puoi. Ora puoi anche tornare a casa. Prendi il tempo che ti serve. Arrivederci.- disse sorridendo e chiudendo la porta della stanza.

Mi girai per vedere mio fratello ed i miei amici. - Come farò?- dissi con gli occhi ormai umidi. Cominciai a piangere, loro vennero da me stringendo le loro braccia intorno al mio ormai fragile corpo.


Ormai giovedì era arrivato ed il giorno dopo sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola insieme al ballo di fine anno. Era pomeriggio e si stava bene, cosi misi una felpa leggera ed uscii. Mi avviai nel parchetto dove ci eravamo baciati io e Shawn tempo fa. Mi sedetti sulla solita panchina e cominciai a ripensare a tutte le cose che avevamo fatto insieme. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi distrasse.

-Cazzo.- disse il ragazzo col cappuccio in testa raccogliendo il diario in pelle.

Si girò ed incontrai i suoi occhi. Era Shawn.

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Fine capitolo 19

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V xx


Mission Nerd || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora