Capitolo 20

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Il mio risveglio ad Hogwarts fu alquanto brusco: mi ero infatti svegliata di soprassalto dopo essere riuscita a mettere fine al mio incubo, il mio solito incubo.

Mi aveva seguita fino a lì.

"Stai bene?" Il sussurro di Felicity mi prese alla sprovvista
"Sì solo un incubo. Scusami se ti ho svegliata."
"Non importa.- mi sorrise gentilmente- vuoi parlarne?"

Non me la sentivo di parlare di quell'incubo con qualcuno. Era solo un stupido sogno; un stupido sogno che mi tormentava da quando avevo memoria.

"No tranquilla, torna a dormire. Ti ringrazio."

Felicity dopo avermi augurato di nuovo la buona notte si rinfilò sotto alle coperte.

L'orologio della camera diceva che erano le tre del mattino.
La notte era ancora lunga, troppo lunga, e io sapevo benissimo che quasi sicuramente non sarei riuscita ad addormentarmi.
Così mi alzai facendo meno rumore possibile, andandomi a sedere sul divanetto della finestra più vicina al mio letto.

Fuori l'oscurità regnava ancora sovrana; alcune nuvole coprivano una parte di cielo, ma le stelle erano ben visibili.
La luce della luna illuminava me e la finestra, ed io mi ritrovai alle tre del mattino, con le ginocchia strette al petto, ad ammirare quelle stelle che avevo sempre amato osservare.

Non mi accorsi nemmeno di essere scivolata in un sonno profondo, fino a quando non sentii la dolce voce di Beatrice.

"Ehi sonnambula." Scherzò appena aprii gli occhi.
"Ehi..."

Mi tirai su a sedere sentendo ogni singola vertebra della mia schiena indolenzita scricchiolare.

"Che ci facevi lì?" Mi chiese curiosa Margaret
"Non riuscivo a dormire, così mi sono messa a guardare le stelle, ma devo essermi addormentata..."

Iniziammo a cambiarci. Erano le 7 in punto.
Mentre cercavo la mia tunica, il mio sguardo si posò su una foto incorniciata che era nel mio baule.
Era la foto di famiglia: io, la mamma, il papà, il nonno, gli zii e le zie, i cugini; eravamo tutti lì felici. Sorridevamo all'inizio, ma poi qualcosa aveva fatto scattare una risata generale, per questo nella foto ad un certo punto si vedeva un gran movimento.

Sorrisi ripensando al giorno in cui l'avevamo scattata: era un giorno di luglio di quello stesso anno; il nonno voleva aggiungere una foto all'album di famiglia e per questo aveva chiamato il fotografo.
Ci eravamo messi tutti in posa davanti alle scale dell'entrata della casa: ogni genitore vicino al proprio figlio, e poi il nonno al centro.

"Sorridete e state fermi!" Aveva gridato il fotografo

E mentre sorridevamo e la macchina fotografica scattava, Filippo aveva gridato: "Cheese alla mucca volante!"

E una risata improvvisa e spontanea dovuta a quell'assurdità irruppe nello scatto fotografico.

Mi mancavano già.
Decisi che a pranzo avrei scritto una lettera per aggiornarli sulla mia permanenza alla scuola.

Poggiai la cornice sul comodino, e mi avvicinai allo specchio per indossare la tunica.

Il capelli erano lisci e di un biondo scuro con tracce di biondo chiaro, gli occhi erano neri, il sorriso era sempre presente, il cuore batteva: la mia famiglia era sempre con me; specchiandomi vedevo loro.
I loro capelli, gli occhi della nonna e di Stefano, il sorriso della mamma. Il cuore che batteva in tutti noi.
Loro erano sempre con me.

Scendemmo in sala comune tutte insieme, per poi avventurarci nei corridoi di Hogwarts.

"Dovremo farci una cartina per i primi tempi temo." Proposi
"Ottima idea." Annuirono le altre quattro

"Io non ricordo niente di questo corridoio." Disse esasperata Lucinda

Erano passati dieci minuti da quando avevamo lasciato la sala comune.

"Mi ricordo questo quadro..." sussurrai
"E se si fosse spostato?" Chiese Margaret

Effettivamente ogni cosa sembrava spostarsi.

Un gruppo di studenti interruppe i miei ragionamenti.

"Presto seguiamoli! Sicuramente vanno a mangiare." Dissi iniziando ad inseguire di corsa il gruppetto di Grifondoro del quinto anno

Memorizzai tutte le svolte, le scale e le porte.
Due volte a destra, scala, porta dietro al quadro con l'armatura, tre volte a sinistra, scala.

La Sala Grande era finalmente di fronte a noi.

"Che fame. Che fame. Che fame." Lucinda corse al tavolo occupando i posti della sera precedente

"Ciao Eleonora!" Fred e George mi salutarono contemporaneamente
"Buon giorno ragazzi...-li osservai un attimo notando delle leggere, ma visibili differenze tra i due- tu sei Fred- dissi indicando il gemello a sinistra- e tu sei George- indicando quello a destra."
"Azzeccato. Sorprendente per essere il primo giorno."

Sorrisi soddisfatta.

"Ragazze vi presento Fred e George, i fratelli di Ron."
"Ciao piacere!" Risposero tutte insieme

"Ragazzi potreste spiegarci un po' come funziona qui? Dove sono le aule, come sono i professori?" Chiesi
"Tu che dici Fred?"
"Dico che si può fare.
Le lezioni di astronomia le farete alla torre a mezzanotte.
Tre volte a settimana avrete erbologia con la Sprite, non è male.
Storia della Magia con Rüf il fantasma. Vi faremo i complimenti se non vi addormentate.
Incantesimi con Vitious, che deve salire su una pila intera di libri per arrivare alla cattedra. Gli facciamo sempre qualche scherzetto- e risero-
Trasfigurazione con la McGranitt. Non pensate che favorisca noi Grifondoro, anzi. È il contrario di Piton che ama i Serpeverde."
"A proposito di Piton.- lo interruppe George- ho sentito Ron lamentarsi che venerdì avrete doppia ora di pozioni con Piton e i Serpeverde."

"Oh no." Mi coprì la faccia con le mani immaginandomi l'inferno di passare due intere ore nella stessa stanza con Malfoy

"E poi avrete Difesa contro le Arti Oscure con quel pezzo di aglio fatto persona di Raptor, e volo con la Bumb."

"Volo! Non vedo l'ora!" Esclamò Margaret
"Mi sembri tipa da Quidditch." Disse Fred
"Oh lo sono." Sogghignò lei
"Quest'estate se volete potete venire a casa mia a giocare. Facciamo sempre delle partite i miei cugini ed io. Un paio di giocatori in più sarebbero i benvenuti." Proposi
"Hai un giardino abbastanza grande?" Mi chiese Lucinda
"Io veramente oltre al giardino ho un intero campo da Quidditch con gli spalti e tutto..."
"Non ci credo. Per la barba di Merlino!"
"È la nipote di un ministro...cosa ti aspettavi?" Disse Fred facendomi l'occhiolino, che ricambiai con un sorriso pieno di gratitudine

Per la seconda volta era intervenuto in un momento imbarazzante.

Finimmo di mangiare in fretta, erbologia con i Tassorosso ci aspettava.

La stella nell'oscurità||Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora