in time || larry stylinson (remake)

Chapter 11: Paris, 1800

Sento dell'acqua sotto i miei piedi e mi guardo intorno, vedendo solo buio.

Sento la calda mano di Louis nella mia e sorrido, ma sussulto quando sento che l'acqua salire.

'Louis? Ma che diamine...?' Chiedo, mentre lui ridacchia e mi conduce oltre un muretto di pietra, nonostante la difficoltà di camminare nell'acqua.

Metto a fuoco e mi accorgo che ci trovavamo nel bel mezzo di una fontana che stava per essere riempita da delle persone.

'Le porte possono comparire ovunque' sussurra, portandomi dietro un cespuglio.

'Ma dove siamo?' Chiedo, cercando di capire di più di questo posto.

'Ti presento Versailles, e credo sia il diciannovesimo secolo' dice, con aria da intenditore, prima di prendermi per mano e guidarmi dentro a quella che sembra una piccola depandance.

'E voi chi siete?' Chiede un ragazzo dai capelli neri corvino e la pelle abbronzata.

'Ehm...' biascico, mentre Louis si schiarisce la gola: 'viandanti, cerchiamo lavoro'.

Lo guardo con un sopracciglio alzato ma lui scuote la testa, ed il ragazzo abbronzato ci sorride.

È molto bello, con un sorriso dolcissimo e gli occhi profondi. La sua figura è misteriosa e...beh, bellissima.

'Bene, cercavamo giusto due camerieri, ora venite, abbiamo un letto che potete condividere e domani vi presenterò alla governante, Madame Dupont' dice, conducendoci in una stanzetta angusta illuminata solo dal pallido bagliore di una candela.

'Beh, buonanotte...' dice, e Louis si affretta a rispondere per entrambi: 'Louis ed Enrique'.

'Che bei nomi, io sono Zayn' risponde il moro, e sia io che Louis lo guardiamo straniti.

'Vengo da un paese lontano, mi hanno comprato' risponde Zayn alla nostra tacita domanda.

Annuiamo e lui esce, chiudendosi dietro la porta.

Sospiro, quando un dubbio mi sfiora: 'Ma non si è accorto dei nostri vestiti?'.

Louis scuote la testa: 'I viandanti sono sempre vestiti in maniera strana'.

Annuisco ed entrambi ci sdraiamo sul letto, la mia testa sul suo petto, e le nostre mani intrecciate, l'unico rumore udibile quello dei nostri respiri regolari che ci cullano in un sonno profondo.