Primo anno|C.1

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-E fu così che l'Impero Romano divenne...Oriente o Occidente?

La bambina, doveva avere undici anni circa, buttò sul letto il libro di storia, e poi sbuffó.

Era un giorno di Giugno torrido. Tutte le bambine del suo collegio erano fuori a giocare, mentre lei, Sarah, era ancora chiusa in quella stupida stanza a ripetere storia.

E pensare che la libreria era aperta...

Controllando che non ci fosse nessuno, Sarah indossò le scarpe da ginnastica, un berretto ed uscì.

Il caldo la investì. Però, a differenza dei giorni precedenti, era più piacevole.

Eh grazie, senza quei folti capelli lunghi era molto meglio.

Sarah amava i capelli lunghi, ma in una città così calda e piena di smog come quella non erano proprio il massimo per sopravvivere al caldo.

Così, due sere prima, aveva desiderato avere i capelli corti.

E la mattina dopo, i suoi capelli castani erano diventati corti come quelli dei ragazzi.

Aveva sorriso, quando si era guardata allo specchio, finalmente libera.

Non era la prima volta che le succedeva qualcosa di strano, lei sapeva di essere diversa.

Sua madre veniva chiamata da tutti Atena, dotata di intelletto e cucito.

La piccola stimava quella donna con quegli occhi grigi, ma poi l'aveva lasciata in quel collegio pieno di suore severe per i futuri sette anni.

Quelle li la odiavano.

Ma torniamo al giro che si stava facendo la piccola.

C'erano un sacco di bambine con insopportabili e caldi grembiuli rosa, con un sole con dentro una S ricamata.

Era il simbolo del collegio "Sunny Life", che, a differenza del nome, era ombroso e rigido.

Tutte le bambine erano delle mini ochette.

Che noia.

Sarah desiderava solo evadere per sempre da quel posto.

Benché fosse una bambina di undici anni, Sarah era già abbastanza alta per la sua età, inoltre era piena di lividi e graffi, perché era solita a lottare (senza escludere i calci nei gioielli) con tutte le sue forze contro i bulli del quartiere.

Le suore l'avevano etichettata come: caso perso.

Poco le importava. Tanto non voleva chiudersi in un convento.

Voleva diventare una detective e scrivere i casi che avrebbe risolto.

Tanto, in Giappone, c'era un suo cugino che si impegnava a fare il detective. Avrebbe seguito le orme di Sherlock Holmes, aveva detto una volta.

Avevano circa tre anni, l'ultima volta che si erano parlati, ma, considerando che una mocciosa fastidiosa stava sempre appiccicata a lui, probabilmente non si ricordava nemmeno di lei.

Ok che erano cugini di quarto grado, ok che erano troppo piccoli per giudicarsi, ok che non si vedevano da tanto tempo, ma Sarah aveva sempre giudicato quel bambino uno sbruffone cieco con le ragazze e quella ragazzina una gatta morta.

Vabe, ormai erano passati tanti di quegli anni!

E poi se l'era sempre cavata da sola, e cercava di convincersi di non avere bisogno di nessuno.

Sarah entrò in libreria: adorava quel posto; era così magico! Potevi perderti in quei volumi e parole, immaginare i personaggi e fantasticare su di essi.

[SOSPESA] Hogwarts is my home {1.0}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora