Capitolo 4

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Il mare limpido si confondeva quasi con l'azzurro chiaro del cielo privo di nuvole.

Affittiammo solo per poco quella piccola barca ma bastava per sognare una vita diversa da quella che facevo e stranamente il rumore del mare, la barca che ondeggia a causa di quelle piccole onde...tutto era così perfetto.

Se non fosse quell'ansia costante che avevo nel petto dopo aver visto quel ragazzo la quale non conoscevo neanche il suo nome, non sapevo nulla di lui, era solo diverso da chiunque altro avessi mai conosciuto.

Dal primo momento che era salito con noi su quella barca non sembrava più tanto grande, era come se si era ristretta in un piccolissimo spazio dove eravamo troppo vicini.

Lui stava al timore mentre mio padre e mia madre erano affacciati, intendi a guardare l'orizzonte e ricordare quei momenti passati insieme.

Io non avevo il coraggio di guardarlo, neanche per un secondo gli avevo rivolto il mio sguardo e forse lui l'aveva anche notato perché ogni volta che posava gli occhi verso la mia direzione gli scappava un sorriso, possibile che percepiva il mio potale imbarazzo?!

Tutto sommato  quella giornata stava procedendo normalmente finché ovviamente mio padre non ci mise il suo zampino.

Lo vedo avvicinarsi al ragazzo al timore e dire ad alta voce - Ragazzo perché non insegni a mia figlia come usare un timone, è molto sveglia sai -

Diventai tutta rossa che dovetti coprirmi con una mano il viso fingendo che mi arrivasse troppo sole, mio padre insistette ad avvicinarmi e così dovetti fare.

Era la prima volta che guardavo da vicino il ragazzo e nonostante fosse estate sentivo dei brividi lungo la schiena.

- Questa è la mia unica figlia, Punzie -

Spiegò orgoglioso mio padre.

Lui accennò un sorriso non distogliendo lo sguardo dall'orizzonte - Jack - esclamò.

Quello era il suo nome, dopo tanto mistero finalmente conoscevo il suo nome.

- Allora...vuole timonare? Ci penserò io! -

Guardò mio padre che annuì contendo ma  poi si allontanò da noi lasciandoci soli.

Mia madre l'aveva chiamato - Tesoro guarda, l'acqua è così limpida che si possono vedere alcuni pesci! -

Mio padre sparì dalla nostra vista e non sapevo come comportarmi né cosa fare.

- Avvicinati... -

Oh mamma.... il cuore cominciò a battere all'impazzata.

- Guarda con attenzione il mare, non devi mai farti distrarre da niente. -

Feci di sì con la testa mentre mi avvicinavo come mi aveva suggerito, il timone era davanti a me e fu in quel momento che una mano fredda toccò la mia, era quella di Jack che dietro di me prese entrambe le mie mani quasi a sfiorarle portandole sul timone.

- E' molto leggero come vedi... -

Lasciò andare le mie mani in modo tale che potessi capirlo da me, era davvero bello poter avere le redini di una barca del genere, come se fossi stata libera di andare dove volevo.

Abbassai lo sguardo per vedere le mia mani sul timone.

- Oh no, ti ho detto di fissare l'orizzonte, mai farsi distrarre, ecco vedi-

- Si, mi dispiace... -

Guardai per un momento i suoi occhi azzurri fissare il mare immenso davanti a noi, sembrava non vi fosse differenza tra quei occhi e il mare. Mentre lo guardavo lui abbassò lo sguardo guardandomi negli occhi, accennai un sorriso.

- Hai appena detto mai farsi distrarre -

Quelle parole mi uscirono di bocca spontaneamente, per la prima volta lo vidi sorridere. Era uno di quei sorrisi rari, strappati, come se fossi stato triste per tanto tempo e solo adesso sorridi per la prima volta. Ecco, lui era così.

- L'allieva supera il maestro!  - esclamò sorpreso.

Si portò i capelli scompigliati dal vento indietro e riprese i comandi.

- Sono un bravo insegnante allora -

La giornata passò con una tale velocità da non sembrarmi vero, tornammo a casa al tramonto, stanchi e ancora entusiasti.

Dopo quello strano incontro sono rimasta per conto mio, scattavo foto o fissavo l'orizzonte.

Salgo le scale che portano in camera mia barcollando, come se avessi ancora quella sensazione di essere spinta dalla forza delle onde.

Posai i miei bagagli e solo per un attimo mi guardo allo specchio.

Oddio avevo avuto tutto il giorno quell'aspetto orribile e spettinato?

I miei capelli dorati erano completamente in disordine e scompigliati, gli occhi verdi erano arrossati a causa del vento che mi era arrivato tutto il giorno in piena faccia.

Ero davvero orribile, chissà cosa aveva pensato Jack, che impressione gli avrò fatto in questo stato?

Non voglio pensare ad altro, adesso vado a farmi la doccia, ceno e subito dopo mi metterò a dormire.

Domani sarà un altro giorno...


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