Capitolo 13°

47 7 0
                                    

Continuavo a girare quel cucchiaino nella tazza ancora piena di latte che mi ero versata poco prima, prima di incantarmi davanti ad essa ed immergermi nel mio mondo. Un mondo dove accadevano cose immaginabili e che non avrei mai e poi mai pensato.  

Possibile che tutto quello che ho letto sui libri, miti, leggende popolane siano davvero reali?!

Cos'era realmente Jack? Avrei cambiato idea su di lui una volta scoperta tutta la verità?

Dovevo cercare di distrarmi in qualche modo o sarei seriamente impazzita.

Poso i biscotti e la tazzina che avevo perso, sparecchio e salgo in camera mia.

- Punzie va tutto bene figliola? C'è qualcosa che ti preoccupa per caso? -

La voce bassa di mio padre mi fece alzare lo sguardo, cercai di sorridere e camuffare quello che avevo dentro.

- Ma certo papà, sai è il caldo che mi fa questo effetto. Non preoccuparti. -

Mi accarezzò la testa allontanandosi. Per fortuna non aveva continuato a replicare.

Chiudo   la porta dietro  di me e mi dirigo accanto al letto, durante questo tragitto qualcosa  sbatte contro il mio piede scalzo. Mi faccio subito male, mi afferro il  piede saltellando con una gamba sola mentre arrabbiata guardo cosa mi abbia urtato.

Era quel libro che mi  aveva regalato la signora Ciattman, lo afferro  senza  pensarci mentre lo  osservo attentamente la copertina. Passo una  mano  sopra per togliere uno strato di polvere di troppo, sembrava che fosse  antico, di  un secolo circa, viste  le sue condizioni. Le pagine erano  come sbiadite  e talmente  fragili che temevo ne potessi  strappare  involontariamente una.

Mi siedo sulla scrivania accanto alla finestra e mi immergo in quella lettura. Pagina dopo pagina.

Il libro riportava le seguenti parole:

Furono i due secoli  più cupi e bui che il tempo potesse ricordare,   panico e paura popolavano  quei villaggi. Non vi erano più ne sogni ne   speranza, solo incubi.  Potenti demoni della notte possedevano la mente dei paesani. Tutto era  nero.
Ma negli anni avvenire qualcosa   cambiò, qualcosa di luminoso e  potente apparve scacciando via le   tenebre e il buio che tempestavano   quelle terre. Gli abitanti lo   chiamavano un guardiano della luce; portò  via tutto il male lasciando   solo la luce della speranza. Era uno spirito  benevolo che scacciò   quelle tenebre, quella paura costante che  manipolava gli abitanti dei   villaggi. Fin quando la luce possedeva  quelle terre non vi era più alcun buio. Era sconfitto, ma si ripromise un giorno lontano di  ritornare fra i mortali e scatenare finalmente ciò  che non concluse due secoli fa...

Allontanai istintivamente quel libro indietreggiando spaventata. Cosa mai voleva dire?

Avevo solo paura a continuare a leggere, come faceva quell'anziana signora a possedere un simile libro?

Il cuore batteva velocemente , avevo la sensazione che volesse uscirmi fuori dal mio petto.
Chiudo   quella copertina e solo adesso noto con attenzione il disegno raffigurato sulla copertina. Riuscivo a distinguere un grande sole  giallo con raggi particolari e lungo, al suo fianco vi era anche una    luna nera,grande e rotonda. Erano l'uno di fronte all'altro, come se    fossero in conflitto.

Il bussare della porta  mi fece sobbalzare di colpo dalla sedia, nascosi  subito il libro tra  alcuni scaffali, mi schiarisco la voce    subito dopo essermi  alzata.

- Si? -

- Quel ragazzo Jack, chiede di te. -

Esclamò mia madre sbucato da dietro la porta.

Il tuo modo di cambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora