Capitolo 35°

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Erano già passate ben 2 settimane dall'ultima volta che avevo visto Jack. E così era passato anche il mese di Luglio, non riuscivo ad accettare che l'estate stava per finire. Questo significava che sarei  dovuta tornare a New York, nella mia vecchia vita.

Ma non riuscivo proprio ad immaginare un posto dove non ci sarebbe stato Jack, certo mi mancavano i miei vecchi amici Mary e Ethan ma nulla sarebbe stato più lo stesso.

Al solo pensiero mi si riempivano gli occhi di lacrime, ma al momento non era questo l'importante. Avevo dato a Jack tutto il tempo che voleva per stare da solo con sua sorella, ma anche se fossi andata a casa sua mi sarei sentita di troppo.

I miei genitori si stavano preparando ad uscire, mi ripeterono un sacco di volte di andare con loro, ma proprio quel giorno non avevo per niente voglia.

- Punzie il pranzo lo trovi in frigo. Per favore lava i piatti una volta finito di pranzare e fammi il favore di pulire di sopra che ho lasciato davvero un disordine. -

Mi limitavo ad annuire seduta su una sedia accanto al tavolo,mentre mio padre già metteva in moto l'auto in giardino.

- Torniamo stasera, che peccato che non sei voluta venire con noi. -

Sorrisi dandole un bacio sulla guancia.

- Non trovo molto emozionante andare a vedere come producono il vino in quella campagna... -

- Fanno anche la marmellata! -

Mi misi a ridere accompagnando mia madre alla porta,e una volta partiti andai al piano di sopra a ripulire come mi era stato detto.

Scesi giù all'ora di pranzo, più malinconica che mai, apparecchio la tavola e di cattivo umore mangio il pranzo.

Proprio quando stavo lavando i piatti  suona il campanello distraendomi dai miei pensieri.

- Ottimo tempismo... -

Sussurro asciugandomi le mani e andando ad aprire.

- I miei genitori non ci sono, torni domani. -

Affermo seccata, ma non appena alzo gli occhi mi ritrovo gli occhi color ghiaccio di Jack.
Quasi senza fiato non trovo le parole giuste da dire, rimango lì a fissarlo.

- Beh meglio ancora, no? -

Entra senza che qualcuno lo invitò a farlo, lo seguo così nel salotto ancora stupita.

- Se ti stai chiedendo perché sono sparito....Non sono sparito. Mi sono solo occupato di mia sorella per un po'.  -

- Lo so. -

Riesco a dire debolmente, con un filo di voce.

- Come sta? -

- Molto meglio adesso, sono riuscito a farla svegliare da quello specie di coma permanente e adesso si sta solo ambientando in questo nuovo mondo. Abbiamo parlato molto e con mia grande sorpresa abbiamo riallacciato i rapporti. -

- Sono contenta per te, davvero. -

Sorrido annuendo mentre cerco di convincermi anche io delle parole che sto dicendo.

- Vuoi venire a trovarla? -

Quella domanda mi lascia senza parole per un istante.

- Come a trovarla? Ti sembra il caso? Cioè io...se non dovessi piacerle o se non fosse ancora pronta a conoscermi... -

- Ehi, frena un momento.  Emma sa già di te e vuole conoscerti! -

A quel punto non sapevo più che dire, accettai senza aggiungere altro e lo seguii fuori dalla porta.
Per quel tratto di strada che separava casa mia da quella di Jack non parlammo molto.
Io volevo evitare l'argomento trasloco e forse anche lui, ma entrambi sapevamo bene che primo o poi avremmo dovuto affrontarlo.

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