Capitolo 29°

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 Andai a trovare Jack nei giorni che seguirono, non c'erano miglioramenti. Quella minima parte del mio potere l'aveva completamente sfinito.

Passò una settimana prima che riuscì ad uscire del tutto da quel letto.
Mentre io, per rendermi utile seguii il consiglio della signora Ciattman.

- Chiudi gli occhi, concentrati su quello che provi. -

- Posso dare un nome al mio potere? -

- No! Zitta e concentrati! -

Era abbastanza severa come insegnante, ma dovevo ammettere che con il suo aiuto riuscivo a gestire il tutto con più agilità.

- Punzie adesso sei in grado di controllarlo. Il tuo potere è legato al sole perché fornisce calore, capisci? -

Annuisco mentre chiudo il pugno della mano comprimendo quella piccola scintilla di luce che si era venuta a formare poco prima.

- E quello di Jack? -

- Il suo è legato alla luna, essendo il ghiaccio. -

- Mh...che strano. -

Presi un biscotto masticandolo mentre sentivo ancora gli occhi della signora Ciattman puntati su di me.

- Chiudi gli occhi, immagina il vuoto, buoi. Poi all'improvviso vedi il sole... -

Come sempre feci come mi aveva suggerito, ma a quando pare non ero concentrata abbastanza.

- Come mai devo farlo? -

- Parli troppo e ascolti poco. Il tuo cuore è puro, contiene sogni, speranza...io sto cercando di riuscire a tirarli fuori. -

Detto in quel modo mi fece quasi paura, doveva essere una cosa alquanto difficile da fare. Ma non volevo mollare, lei aveva molta più esperienza.

Il sole che immaginai di vedere era molto più grande del solito, più luminoso ed emanava  un calore sovrumano, ma nulla  che io non potessi sopportare.

- Resisti, non mollare. -

Ma ero troppo distratta per sentirla, scossi la testa riaprendo gli occhi.
La prima cosa che notai furono i miei capelli, come al solito scendevano lungo le mie spalle, arrivavano quasi alla pancia, ma non erano biondi come al solito.

- Oh mio dio...cosa mi sta succedendo? -

Ne presi una ciocca, strizzai gli occhi, ci stavo vedendo bene o i miei capelli stavano risplendendo?

- Lascia stare...sei ancora troppo debole. Adesso se non ti dispiace io ho altro da fare.-

Mi accompagnò alla porta nonostante le mie lamentele sui capelli che luccicavano come una lampadina.

Con la bicicletta mi diressi subito verso la casa  di Jack per raccontargli cosa mi era successo.
L'aria in quella zona era più gelida, un piccolo brivido mi percorse la schiena mentre busso decisa alla porta.

Non ricevetti nessuna risposta, la spinsi di poco sulla maniglia e quella si aprì. Indugiando entrai, cammino fino al soggiorno dove vedo Jack seduto sul divano.

- Non dovresti lasciare la porta aperta, chiunque potrebbe entrare. -

Dissi mentre posavo alcune buste sul tavolo e ne uscivo il contenuto.
Non mangiava da giorni e mi sembrava giusto portargli qualcosa da mettere sotto i denti per non indebolirlo troppo.

- Credi che non mi sappia difendere benissimo da solo? -

Disse in un bisbiglio, quasi seccato. Qualcuno non era di buon umore!

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