Capitolo 10°

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Quell'insopportabile e fastidiosa pioggia era finalmente cessata ed io mi ritrovai al caldo e quasi asciutta di nuovo nel retro del garage di Jack. Anche se poteva sembrare piccolo era ben accogliente e riparato dalla pioggia cessante.

Ero ancora in imbarazzo per quello che era successo poche ore prima che lui mi portasse dentro casa, avevo ancora in mente le parole di Bill, sapevo che stava dicendo la verità ma mi avevano ferito comunque. L'idea di qualcuno che stesse male a causa mia non potevo proprio sopportarla.

Avevo una morbida coperta sulle spalle ed i capelli avvolti in modo tale da non gocciolarmi tutti sul viso. Nessuno dei due aveva aperto bocca da quando eravamo entrati lì dentro, io non ne avevo la forza e lui...non so proprio cosa potesse passargli per la testa.

Era seduto a pochi metri di distanza da me, si asciugava il viso e tutto ciò che poteva avere di bagnato.

Con un respiro profondo presi coraggio e mi decisi a parlare.

- Jack...grazie per avermi portata qui e...per tutto. -

Ero una stupida, lui era lì proprio davanti a me ed io non riuscivo a parlare decentemente senza mettermi in imbarazzo e mangiarmi alcune parole.

- Non potevo lasciarti sotto la pioggia, in quelle condizioni.-

Il suo tono di voce era più basso rispetto il solito e questo mi preoccupava, aveva qualcosa che non andava?

- A proposito delle mie condizioni io ero solo...-

- Lo so, non devi aggiungere altro e non devi di certo giustificarti con me. Non sono nessuno. -

Quelle parole fecero accendere qualcosa dentro di me che non immaginavo possibile.

- Non è vero invece! -

Dissi decisa mentre mi liberavo della coperta sulle spalle e scendevo dal tavolino avvicinandomi a lui.

- Non se non fossi stato tu io...di sicuro non sarei qui ma ancora sotto la pioggia. Non sei nessuno o almeno non per me... -

Jack si voltò a guardarmi come perplesso per la mia decisione messa in quelle semplici parole. Ormai eravamo faccia a faccia, non ricordo neanche come c'eravamo arrivati. Avevo davanti a me una delle poche persone che riusciva a stravolgermi completamente.

Riuscii finalmente ad alzare lo sguardo e guardarlo dritto negli occhi, non mi sentivo le gambe, per non parlare del mio cuore che sicuramente sarebbe uscito fuori dal mio petto fra qualche istante.

- Pensavo mi odiassi... -

Bisbigliò quasi sorridendo, sorrisi di rimando scuotendo appena la testa.

- Le cose possono sempre cambiare, le persone posso cambiare. -

La mano di Jack sfiorò la mia fronte umida spostandomi alcune ciocche di capelli portandoli dietro l'orecchio.

- Non credo che una persona possa mai cambiare del tutto.-

Toccai la sua mano ancora vicino ai miei capelli
- Tutto può essere possibile, basta solo volerlo. Tu sei sempre tu.-

- Solo una parte, credo... ma quando sono con te non ho la più pallida idea di chi possa essere. Tu fai in modo di rendermi chi dovrei essere davvero Punzie. -

Non intendevo affatto cambiarlo e renderlo come non avrebbe mai voluto essere, cercavo solo di offrirgli qualche possibilità di diventare una persona migliore di quella che era diventata.

Fece avvicinare il mio viso con il suo, la mia fronte toccò la sua. Chiusi gli occhi immaginandomi cosa sarebbe accaduto dopo.

Ma niente di tutto quello avvenne. Il mio cellulare iniziò a suonare e vibrare dentro la tasca dei miei pantaloni. Avrei voluto maledire il destino in quel momento.Tempismo perfetto. Lo aspettavo quel bacio da un sacco di tempo ed il mio cellulare doveva squillare proprio ora.

Sento il viso di Jack allontanarsi dal mio ed indicare il cellulare dentro la mia tasca.

- Il cellulare... -

Sussurrò. Ma io ero come paralizzata, come teletrasportata in un altro pianeta, stavo solo pensando alle parole che era riuscito a dirmi Jack, a quei visi che stavano per toccarsi...

Lo sento mentre esce il cellulare da dentro la mia tasca, preme il tasto "rispondi" e me lo poggia all'orecchio.

Scuoto la testa come se mi stessi svegliando in quel momento da un sogno profondo
-Pronto...-
riesco a dire a stento.

- Punzie si può sapere dove sei finita? Fuori c'è un temporale e tu sparisci da ore?! Dimmi immediatamente dove sei! -

Ero ancora parecchio sconvolta, non stavo a sentire nemmeno le parole di mia madre - ...qui. -

Risposi con voce spenta, quasi balbettando. A Jack scappò una risata ma si coprì la bocca con la mano per non farlo notare.

- Ehm...volevo dire che non devi preoccuparti, ho visto il temporale e mi sono messa al riparo, sto bene, davvero! -

- Ma che bello sentirtelo dire, adesso vieni subito a casa. Immediatamente! -

Riagganciai posando nuovamente il cellulare nella tasca.

- Scusa... mia madre era abbastanza preoccupata. -

Sorrise passandosi una mano fra i capelli. Perché in quel momento ero come ipnotizzata da lui?

- L'avevo notato, tipico di ogni madre. Andiamo, ti riaccompagno a casa. -

No! No! No! No!

Quello doveva essere il mio momento perfetto, e adesso era solo rovinato. Non volevo andar via, volevo restare dov'è e avere quel maledetto bacio!

- Oh...ehm grazie ma potrei anche andare da sola. -

- Non si direbbe. -

Rise mentre prese la sua giacca e uscimmo fuori. L'aria era leggermente fresca e odorava ancora di pioggia. Tutto intorno a noi era ancora bagnato e umido nonostante avesse smesso di piovere già da un pezzo.

Camminammo fianco a fianco fino a quando non arrivai davanti il vialetto di casa mia. Mi fermai a guardarlo, come una stupida.

Lo stavo proprio fissando. Dovevo smetterla.

- Grazie ancora Jack. -

- Figurati. Ci vediamo presto. -

Lo trattenni prima che potesse andar via da una mano, facendolo voltare nuovamente verso di me.

- D-dove vai adesso?-

Chiesi con tutta l'ansia che potevo avere.

- A casa credo...perché? -

Adesso avevo paura. Avevo paura che se ne sarebbe andato, che sarebbe sparito come sapeva fare lui. Forse non dovevo affezionarmi così tanto a lui. Tutto ha un inizio e una fine...

- Ehi, non preoccuparti....non ne hai motivo. -

Fu come se mi lesse nel pensiero e la cosa mi imbarazzò parecchio. Mi limitai ad annuire e lasciargli andare la mano.

Mi avviai verso casa mentre riuscivo a vedere ancora Jack in lontananza.

Dovevo fidarmi? Avevo fatto bene ad essere così spontanea con lui? Quello che c'era tra noi era vero?

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