Capitolo 12°

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Sembrava tutto così surreale, ma eppure era tutto vero.

Anche il mio amore ossessionato per Jack lo era.

Il discorso che avevamo preso ieri mi mise paura, era strano, diverso dal solito. La sua osservazione mi fece riflettere parecchio prima di addormentarmi quella sera.

Aveva detto di essere diverso, quasi non esistesse più.

Dovevo cacciare via quei pensieri, non avrebbero dovuto nemmeno sfiorarmi la mente...certe cose esistono solo nelle favole, e noi non eravamo dentro una qualche specie di favola.

Erano passate tre settimane dal mio arrivo nel Maine, e già mi stavo ambientando bene, ricordavo alcuni luoghi, qualche stradina. Adesso mi sembrava tutto più familiare.

Decisi di uscire con la mia bici e fare un giro nei paragi, poi mi ricordai che avrei potuto fare visita alla signora Ciattman che abitava lì vicino.

Bussai due volte nella sua porticina sul retro, quella casa era strana, come se fosse lì da un secolo. Molto più antica delle altre. La porta si aprì subito dopo al mio tocco con la mano.

- Permesso, si può? -

Domandai timidamente. Quel posto faceva uno strano odore di qualche albero, forse era un acero o un salice piangente. Era tutto molto antico lì dentro, dal soffitto sporgente, al pavimento rovinato, e persino i mobili stavano cadendo a pezzi.

- E' una vecchia casa di famiglia.. -

La voce della signora Ciattman rimbombò lì dentro facendomi sobbalzare.

-L'avevo notato,sa?! -

Sicuramente aveva notato che stavo osservando quel posto con troppa attenzione.

- E' un piacere rivederti piccola Punzie. -

Sorrise dolcemente mentre mi invitava ad entrare in soggiorno. Mi sedetti sul divano che sembrava sprofondare da un momento all'altro.

- Ti va del tè freddo? -

- Oh si certo! -

Arrivò poco dopo con un vassoio con due tazzine e un piatto con dei biscotti ancora caldi.

- Aveva previsto il mio arrivo per caso? -

Domandai senza pensarci. Ultimamente facevo parecchie domande insolite senza pensare.
Il fatto era che aveva portato quel vassoio con una rapidità incredibile, come se avesse già tutto pronto...

- Ho solo intuito che forse poteva essere il giorno giusto per sfornare biscotti. -

Disse con tutta la calma possibile mentre si sedette in una poltroncina proprio difronte alla mia.

- Allora...dove hai lasciato il giovane Jack? -

Alzai subito lo sguardo mentre diventavo completamente rossa, come faceva a saperlo? Non usciva mai di casa e i posti dove io e Jack ci incontravamo erano ben lontani da casa sua. Non aveva modo di saperlo a meno a che non conosceva Jack.

- Conosce per caso Jack? -

Posò la tazzina che aveva in mano diventando seria, guardavo i suoi occhi verdi penetranti, erano come se volessero parlare al posto suo.

- Ho avuto modo di conoscerlo, anche se...devo ammettere che non sono molto di suo gradimento. -

- Oh non si preoccupi, Jack è fatto così...deve solo imparare a conoscerlo.-

- Oh ma io conosco già il giovane ragazzo Jack White, sai? Da molto più tempo di te aggiungerei. Quel ragazzo non cambierà mai e se fossi in te lascerei perdere. Fidati di una vecchia signora con più esperienza di te. Quello lì porta solo guai... -

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