Capitolo 9°

54 7 1
                                    

Quella notte non ero riuscita a dormire pienamente, come avrei voluto, per dimenticare tutto quello che era successo quella mattina.

Bill e Jack. Vedevo solo la loro immagine che si picchiavano violentemente ed era tutta colpa mia, lo sapevo.

Non ho avuto il coraggio di uscire il pomeriggio, non volevo incontrare nessuno dei due, avevo persino paura di scatenare qualcos'altro, ma peggio di così non poteva andare.

C'era un buio tremendo ancora, esco il cellulare da sotto il cuscino per controllare l'ora, erano le tre e mezza del mattino. Mi alzo a metà letto passandomi la mano fra i capelli, nonostante io volessi dimenticare non ci riuscivo.

Perché nonostante sapevo che Jack non era il ragazzo giusto per me continuavo a pensarlo? Perché volevo farmi del male con le mie stesse mani? Mi sentivo come dopo aver preso un farmaco, sai gli effetti collaterali che potresti subire  ma lo prendi comunque perché sai che infondo ti farà star bene.

Lo odiavo con tutte le mie forze, per i suoi atteggiamenti provocatori, per i suoi modi di fare confusionali...eppure una parte di me sapeva che non la pensavo in quel modo. Volevo solo auto-convincermi.

No, Bill era quello giusto per me. Educato, sincero, scherzoso senza ferirmi. Completamente il contrario di Jack, erano due opposti, ed io ero come in un bivio.

Non avevo intenzione di giocare con i sentimenti di nessuno, ma si sapeva che alla fine sarei rimasta ferita solo e soltanto io.

Afferro il cellulare e istintivamente provo a chiamare Bill, probabilmente stavo sbagliando, ma il più delle volte quando sbagli alla fine fai la cosa giusta.  Il suo cellulare squilla ed è proprio quando penso di riattaccare che risponde.

- Punzie...-

- ...scusa per l'orario. -

Ero già tremendamente imbarazzata, non sapevo completamente cosa dire.

- Tanto non riuscivo a dormire. Il pugnio nello stomaco che mi ha dato Jack era più forte di quando pensavo...-

La mia voce si fa improvvisamente tesa, piena di rimorsi
- Non credevo reagisse così...non credevo gli importasse qualcosa. -

- Lui prova qualcosa per te, non è vero? -

- Non ne sono sicura, e se anche fosse è solo uno stupido... -

- Punzie... -

La sua voce cambiò improvvisamente, come se mi stesse per dire qualcosa di importante, ma poi il suo tono cambiò.

- Buonanotte... -

Tagliò corto lui, ed io capii che l'avevo ferito, non solo fisicamente ma anche dentro.

- Buonanotte. -

Risposi subito dopo, di scatto, come se non volessi che continuava quella strana frase.
Da una parte sapevo cosa stava cercando di dirmi e forse non ero ancora pronta.

Spengo finalmente il cellulare e mi rimetto a letto, quella telefonata mi aveva come rassicurato, infatti passarono alcuni minuti e calai in un sonno profondo.

Avevo dimenticato di chiudere la porta della mia stanza quella sera, non la dimentico mai e per un motivo ben preciso, tutti i rumori che provenivano dalla cucina riuscivo a sentirli perfettamente. Apro gli occhi ancora assonnata mentre scendo dal letto.

Era ancora tutta spettinata, con un enorme pigiama, precisamente era solo una maglietta troppo grande che usavo per la notte per non gettarla via. Sbadiglio scendendo le scale con gli occhi socchiusi.

Il tuo modo di cambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora