Non puoi contrastare un'ape regina

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Dopo ben dieci minuti di ritardo e un'immensa pazienza nell'aspettare che la bidella aprisse quella dannata porta, Gwen si ritrovò con il fiato corto e il viso completamente rosso sia per lo sforzo che per la vergogna, in quanto si trovava a biascicare scuse davanti all'insegnante e a essere scrutata da mille occhi indagatori.
Due di questi appartenevano a Heather, intenta a sfoggiare il suo miglior sorriso.
Ancora una volta la sua posizione da capo studentesco era stata confermata.
La sua mente stava già elaborando nuove vendette contro la sua vittima.
Il suono della campanella fece risvegliare la cheerleader e le sue compagne di squadra che la seguirono a ruota.
La sua attenzione, però, ricadde puntualmente su una chioma verde-azzurra che spiccava tra tutte le altre, in mezzo a quella vasta folla, che si fece spazio per farla passare: nessuno poteva esserle d'intralcio.
Gwen sperò in cuor suo che quella volta non le potesse accadere niente, che finalmente avrebbe potuto prendere un autobus come una normale diciassettenne, senza riportare ulteriori ferite e lividi sulle poche parti del corpo ancora intatte.
La sua ultima speranza svanì, non appena si sentì addosso lo sguardo di tre persone dietro di lei, le solite tre persone.
Cominciò ad accelerare il passo, oltre che il suo battito cardiaco.
Mancava solo lei per salire sopra al veicolo che l'avrebbe riportata a casa, nel suo mondo di disegni insensati, nel suo angolo del pensatoio come amava definire così la sua scrivania.
Un passo, due passi...
Ce la stava per fare.
-Dove credi di andare, Gwendoline?-
In un batti baleno sentì il polso premerle fino a farle mancare la circolazione del sangue, tutto il suo corpo sbattere contro il freddo cemento del marciapiede.
-Ma guardati... non hai ancora abbandonato quel tuo look da vagabondo di strada?- la derise Heather guardandola dall'alto, con quel suo solito ghigno stampato in faccia.

~~~

-Dove diavolo è finito?!-
Courtney, rimasta ormai da sola in classe, era alle prese a cercare il suo libro di storia, sicura di averlo lasciato accuratamente sotto il banco.
-Eccolo!-
Lo raccolse da terra, inorridendo alla vista delle pagine strappate, disegnini inclusi all'interno di esse, e un nome che saltava subito all'occhio per il pennarello nero utilizzato: Gwen Fahlenbock.
“Perfetto, quella stupida ha scambiato i libri!”
Tra due giorni avrebbe avuto l'interrogazione, e doveva riaverlo, non poteva certo utilizzare quel mal ridotto coso.
Prese al volo la cartella e si catapultò fuori dall'edificio sperando che la dark fosse ancora lì.
Pochi secondi dopo, come previsto, la ragazza non era andata molto lontana, e solo dopo essersi avvicinata, notò che era piegata in due dal dolore.
-Tutto bene?- tentò di chiederle, ma non appena incrociò il suo sguardo con quello di lei, le parole le morirono in bocca. Gli occhi prima ricoperti dalle lacrime, avevano lasciato posto a un colore tendente al nero che circondava il contorno dell'occhio destro.
-Ti sembra che vada tutto bene?! Lasciatemi in pace. Tanto a nessuno importa di come sto veramente.-
Courtney sentì l'impulso di cedere alla rabbia che aveva dentro.
Come si permetteva di trattarla così?!
Ancora una volta i loro volti si osservarono a vicenda e, ancora una volta, la sua voce venne meno.
Optò quindi per la soluzione più facile: parlare civilmente.
Chiuse le palpebre, per poi riaprirle e fare un enorme sospiro.
-Senti, non so che tipo di problemi tu abbia oggi... o tutti gli altri giorni, ma io sono solo venuta per riprendere il mio libro di storia. Perciò se non ti dispiace...- glielo porse, chiarendo bene le sue intenzioni.
Gwen si meravigliò del tono, avrebbe osato dire, quasi amichevole della Barlow.
Aprì la borsa e le restituì ciò che le apparteneva.
Senza proferire parola, si voltò per incamminarsi verso casa; non aveva la minima voglia di aspettare l'altro autubus.
-Aspetta!-
Come in uno scatto felino, Courtney si parò davanti a lei, facendola stupire per la seconda volta.
-Anch'io vado per di qua. Possiamo fare la strada insieme.-
Le pupille della dark si dilatarono per un secondo di perplessità, riprendendo poi l'espressione originale, di indifferenza.
-Se proprio ci tieni...-
-Rispondi sempre così quando sei allegra?-
-Sì- tagliò corto.
-Allora non mi immagino quando sei di umore nero...- alzò gli occhi al cielo la secchiona.

~~~

-Ragazze, ma avete visto come si è vestita la Smith oggi? È un oltraggio per il buon senso della moda!-
-Ah perché vogliamo parlarne della Watson? Da quando si è lasciata con il suo fidanzato è peggiorata un casino.-
-E si dice che prenda le taglie due volte più grandi di lei, perché non vuol far vedere che è ingrassata!-
Voci. Voci. Voci. Sentiva solo quelle da quando si erano sedute nella limousine di Liz.
Detestava quel brusio che proveniva da quelle stupide boccacce che si ritrovavano le due compagne.
Oh, pardon, le sue due carissime amiche, delle quali di loro non ricordava nemmeno il compleanno.
Ciò nonostante erano delle buone alleate su cui poter contare: ricche, popolari e senza un neurone funzionante nel cervello.
Era da anni che Heather le sfruttava, ma non sembravano dare segni di comprendonio al riguardo.
-E tu cosa ne pensi?- le chiese Jasmine scrutandola e sbattendo le sue lunghe ciglia finte nella sua direzione.
-Riguardo alla Fahlenbock- si affrettò a dire vedendo lo sguardo interrogativo della compagna.
-Gwendoline? Oh, dovrà tremare al solo mio sguardo. E vedrete che non si opporrà più. Nessuno può contrastare un'ape regina.-
Ancora una volta le sue labbra si incurvarono all'insù, mostrando un sorriso tutt'altro che amichevole e comprensivo. Era uno sguardo di quelli che ti perforavano dentro, fino a sognarlo la notte, facendo gli incubi. E quel sorriso venne accompagnato da risate altrettanto crudeli.

...

Scusatemi, per i pochi che seguono questa storia, scusatemi.
So che è corto e ci ho messo quasi UN MESE per farlo.
Questo diciamo che fa parte un po' dell'introduzione. Come se fosse una giornata-tipo delle tre ragazze, con qualche differenza dalla loro solita routine.
Gwen, riesce finalmente ad avere con qualcuno una conversazione.
Courtney, è riuscita ad andare un po' oltre alle apparenze.
Heather... no beh, lei è sempre la stessa ^-^"
Ok, spero abbiate pazienza per i prossimi capitoli, siccome ho già molto da studiare in questi giorni, ma appena mi libero, cercherò di mandare avanti la storia.
Un bacio grande,
Ila♡
PS: ditemi se vi piace, se ci sono qualche errori di tempi verbali ecc..
Mi fa sempre piacere la vostra opinione

La bulla, la secchiona e l'emarginataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora