Un passo.
Due passi.
Heather velocizzò la sua camminata, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli all'aria.
Erano giorni che si poneva quella domanda, ed ora, pretendeva una risposta.
In men che non si dica, si precipitò all'interno degli spogliatoi maschili, dando una rapida occhiata a tutti i giocatori ormai in lontananza, pronti per tornare a casa. O meglio, quasi tutti.
Alejandro si stava tranquillamente allacciando le scarpe, quando si ritrovò la figura imponente di Heather davanti a sé.
-Oh, ciao chica!- salutò sorridente, prendendo in mano il suo borsone da calcio.
Una smorfia si dipinse sul volto della corvina.
-Senti, chico. Non c'è bisogno che ti mostri così cordiale con me. E detto tra noi, tutta questa gentilezza, mi disgusta...-
Alejandro alzò un sopracciglio, confuso. Che problemi aveva quella?
-Che cosa sei venuta a fare qui?-
-Nulla di che, solo a farti una... proposta...- ghignò Heather incrociando le braccia al petto e parandosi di fronte a lui.
-Scusa, penso tu abbia sbagliato persona.-
-Oh, io non credo proprio, Alejandro Burromuerto, o meglio, il fratello insignificante di José...-
Questa volta fu l'argentino a fermarsi, per voltarsi a guardare la ragazza.
Non si era mossa dalla posizione in cui era prima.
-Non so di che parli.-
Heather gioì dentro di sé: finalmente quell'idiota stava cedendo.
-Oh, lo sai bene. Come io so bene che c'è una sfida tra voi due. E stando alle mie informazioni, ti mancano solo due ragazze, per vincere.-
Il calciatore in un attimo si irrigidì, colto alla sprovvista.
-Sai perfettamente a cosa mi riferisco. Il patto tra te e José consiste nell'arrivare a dieci fidanzate in questi quattro mesi. Lui è a nove, se non sbaglio...-
Un sorriso, molto simile ad una smorfia, comparve sul viso di Alejandro.
-Non ho idea di come tu possa esserne a conoscenza, ma ancora non comprendo cosa c'entri tu in tutto questo.-
-Semplice, voglio quello che vuoi tu: battere José.-
-E perché mai?-
-Piantala di fare domande e ascolta! Se fingessi di stare con me, lo raggiungeresti, e Gwen...- sorrise -sarà una facile preda per uno come te, avresti la vittoria in pugno.-
-E tu cosa ci guadagneresti?-
-Tesoro...-
In un attimo Heather si avvicinò pericolosamente all'orecchio di Alejandro, tanto che quest'ultimo poteva sentirne il suo respiro.
-...la vendetta, ovviamente.-~~~
Era mattina presto e il citofono già suonava incessantemente, tanto che Gwen fu costretta a correre con lo zaino ancora aperto sulle spalle.
-Guarda che non sono ancora sorda!- rimproverò Courtney poco dopo aver chiuso la porta di casa.
Quest'ultima la scosse energicamente, prendendole le braccia.
-Tu non puoi capire!-
-Sarò anche tarda, ma se non mi spieghi, nemmeno Sherlock Holmes ti capirebbe...-
Ad un tratto la vide prendere fiato, espirando ed ispirando profondamente.
-M-mio c-cugino...-
-José?- alzò un sopracciglio Gwen, cercando invano di interpretare i gesti dell'amica.
-No! L'altro!-
-Alejandro?- chiese con ovvietà.
-Sì! Quell'idiota... S-si è... fidanzato...- disse tutto d'un fiato riprendendo aria.
-Ehm... Devo farti le condoglianze?- tentò di sdrammatizzare la dark non capendo che problema c'era se uno si fidanzava o meno. Mica si stava sposando!
-No, tu non capisci!-
-Beh, oltre a saperti spiegare brillantemente, sei anche molto intuitiva. Complimenti.-
-Oh ma taci! Reagiresti anche tu se sapessi chi è!-
Come di consuetudine, da una settimana a quella parte, le due erano in ritardo e si ritrovavano a correre per i corridoi deserti, aprendo velocemente la porta della classe, ringraziando mentalmente il cielo che l'insegnante non fosse ancora arrivato.
-Allora?- ritornò sul discorso Gwen, sedendosi accanto a Courtney che non la degnò di uno sguardo, troppo presa a fissare qualcosa, anzi, qualcuno.
Gwen focalizzò meglio la persona in questione.
-Perché fissi la Wilson?-
Ancora nessuna risposta.
Sospirò, ritornando a guardarla.
Non aveva nulla di strano: stesso stile, stesso atteggiamento, stesso caratteraccio, stesso ragazz...
-Aspetta un attimo! Quello è Ale!- si alzò indicando il giovane dalla pelle ambrata, attaccato allo stipite della porta, mentre sorrideva e parlava beatamente con Heather.
-Ma non mi dire! È lei la fidanzata di mio cugino!- esclamò esasperata la castana mettendosi le mani tra i capelli.
-Ma da quanto? Cioè, come è successo? E come fa uno come Alejandro a stare con quell'arpia?-
-Non lo so, non lo so e... se lo stanno domandando tutti!-
-Non ci posso credere- disse sbalordita la pallida, ancora sotto shock.
-Ah, non dirlo a me. Tra l'altro ha detto che vuole presentarla alla sua famiglia. Ergo, a me...-
-Auguri...- sussurrò Gwen, trattenendo una risata.
-... ecco perché verrai anche tu alla cena di famiglia!- le sorrise innocentemente, incastrando i suoi occhi con quelli dell'altra.
-Come scusa?!-
-Dai! Ti prego! Non voglio passare tutta la serata con i miei che parlano delle solite cose noiose, José che se la tira per le sue vittorie, e Heather che si lamenta non appena apre bocca.-
-Beh, vista così sembra una tortura.-
-Lo è! Fidati!-
-E va bene!- alzò le mani al cielo sconfitta, -Ci sarò.-
-Grazie! Grazie! Grazie!- l'abbracciò riconoscente.
Forse non sarebbe stato poi così male quella cena...~~~
-Cosa vuoi che faccia?!- sputò Duncan l'acqua appena sorseggiata.
-Su! Non fare il bambino! Per una volta che ti chiedo un favore...- incrociò le braccia al petto la cheerleader, seduta al tavolo con il suo amico, in mensa.
-Un favore?! Questo lo chiami un favore?! Andare ad una cena circondato da una famiglia di perfettini, tutti educati e ben vestiti, non rientra nei miei programmi!- sbottò infastidito.
-È solo per una sera! Burromuerto mi ha detto che potevo invitare chi volevo! Ho bisogno che tu mi regga il gioco... E poi, c'è José e sai perfettamente che da sola non ce la posso fare!- lo supplicò, falsamente preoccupata a quell'idea. O forse, neanche più di tanto?
-Senti, te la puoi benissimo cavare e Ale o come si chiama, può aiutarti!-
-Ma... Tu sei il mio migliore amico! Non puoi abbandonarmi!-
-Solo quando ti conviene...- le rispose iniziando ad alzarsi.
In un attimo Heather fu dietro di lui, con i pugni serrati e lo sguardo fisso davanti a sé.
-T-ti compro quello che vuoi!-
-Sappiamo entrambi che non lo faresti veramente- ghignò Duncan scendendo le scale.
-Ti faccio i compiti per una settimana!-
-Pff, ma se non li faccio mai...-
-Puoi chiedermi tutto quello che vuoi!-
-Heath piantala... Tanto non attacca.-
La mora a quel punto si fermò, facendosi notare dal punk, il quale si arrestò a sua volta.
-Beh, avremmo potuto fare un'uscita a quattro ma... evidentemente non ne sei interessato...- mormorò abbassando lo sguardo.
-Uscita a quattro?-
-Sì, doveva essere una sorpresa però se non...-
-Heather, che stai dicendo?!- chiese confuso e curioso allo stesso tempo.
-Che Alejandro mi aveva invitato fuori a cena, e volevo invitare Courtney e te. Però non importa, fa niente...- girò su i tacchi, allontanandosi.
-Aspetta!-
Un ghigho si fece largo sul viso di lei, che lentamente si girò a osservare l'amico.
-A che ora hai detto che è?-...
-Ti odio. Ti odio. Ti odio.-
-Oh, su. Fai il bravo gentiluomo. Prendi esempio da Alejandro! Guarda come è elegante!-
Heather e Duncan si trovavano a varcare la soglia della casa dei Barlow. Lei vestita con un abito scollato, rosso, con lo spacco e scarpe del medesimo colore; lui con uno smoking e i capelli gellati, ovviamente non per sua scelta.
-Giuro che questa me la paghi- bisbigliò all'orecchio della giovane, facendo finta di sorridere a tutti.
Nel mentre, la ragazza trattenne una risata, scomparsa subito dopo alla vista di Gwen e Courtney.
Che avesse inizio il divertimento.
...Sono in ritardo? Sì, direi...
Purtroppo la scuola non aiuta e in questo periodo ho davvero poco tempo...
Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e commentate facendomi sapere!
Concludo facendo un po' di pubblicità su alcune storie:
"Non è così facile" che potete trovare sul profilo di Adele_cool e "Momenti di Chris McLain" di damok_devil
E... Ultima cosa, vorrei dedicare il capitolo a Carola che un mese fa ha fatto gli anni (meglio tardi che mai!)
Tanti auguri a Caro!!
Baci,
Ila :*
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La bulla, la secchiona e l'emarginata
FanfictionTre ragazze completamente diverse una dall'altra. Un solo destino che unirà le loro vite. Sarà un bene o un male? «Ti aveva regalato rose bianche pensando di essere originale. In realtà a te piacciono quelle rosse, perché, che tu lo voglia ammetter...