In tre

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"Vincere sarebbe fantastico, ma sarebbe ancora più fantastico adoperarsi per far perdere Heather!"
~Gwen~

Heather cercò il meno possibile di farsi vedere nervosa, mettendo la sua solita maschera di indifferenza e freddezza.
La realtà era che stava morendo dentro: non andava a casa di Gwen da anni.
E non solo, sua mamma era fermamente convinta che avessero ritrovato l'amicizia di un tempo e che si frequentassero e si vedessero quasi ogni giorno.
Una cosa, però, dovette ammetterla e ringraziare la darkettona: non aver detto nulla su ciò che succedeva tra loro, su quanto si odiassero e per tutte le volte che si insultavano e lei la prendeva in giro.
L'ultimo suo pensiero era quello di deludere Mary, che l'aveva sempre trattata come una figlia, in particolar modo quando i suoi erano assenti (e ciò accadeva troppo spesso).
-Bene, ragazze. Siamo arrivate... Ho cercato di mettere a posto il più possibile la casa, ma tra Gwen e suo fratello è dura mantenere l'ordine- rise Mary, smorzando la tensione e facendo sorridere involontariamente anche le ragazze dietro.
-Non si preoccupi, è stata molto gentile ad ospitarci- le rispose Courtney mentre scendevano dalla macchina.
-Oh, per me è solo un piacere. Sono contenta che mia figlia abbia finalmente socializzato con qualcuno!-
-Mamma... Per favore, ti sento e non sei divertente- borbottò la dark, intenta ad aprire la porta.
-Invece trovo che tua madre sia molto simpatica- ghignò Heather, incrociando le braccia al petto. -Sicuramente molto più di te- aggiunse poi, sussurrandole all'orecchio.
Gwen le riservò uno sguardo carico d'odio reciproco, pregando che quello fosse tutto uno scherzo e che sua madre riportasse la Wilson al locale.
Non aveva mai parlato a sua mamma di lei, semplicemente perché non le importava e sapeva cavarsela, a volte con qualche livido, ma certo non ne faceva un problema di stato.
Per lei Heather era solo una bulla senza cervello, superficiale e tremendamente innamorata di se stessa.
A tal proposito le venne in mente il giorno in cui scoprì che lei e Alejandro non stavano insieme per davvero... Aveva promesso di non parlarne a nessuno, ma Courtney era sua amica e cugina di Ale, aveva diritto di sapere.
-Court- esordì decisa, prendendola per un braccio, assicurandosi che l'asiatica salisse le scale e non si girasse per origliare.
-Dimmi.-
-Ricordami che appena Heather va in bagno, ti devo raccontare una cosa. Poi starà a te decidere se dirle o meno qualcosa.-
Courtney si sentì confusa e leggermente spaesata per le parole dell'amica, ma non proferì alcuna domanda in quanto sia Heather che Mary le stavano aspettando in cima alle scale, e lei decise di tacere per il bene suo e di Gwen... Se non voleva la presenza della mora, era senz'altro qualcosa che la riguardava e non aveva alcuna voglia che si mettessero a litigare anche a casa.
Già a scuola poteva bastare: in classe non facevano altro che punzecchiarsi e lanciarsi stilettate di puro odio, per i corridoi si insultavano ad ogni intervallo e in mensa sparlavano l'una dell'altra, parlando ad alta voce per farsi sentire intenzionalmente e reciprocamente.
Insomma, se fossero state solo loro tre su un'isola deserta, lei sarebbe senz'altro impazzita o l'avrebbero fatta santa il giorno della sua morte.
Gwen le aveva accennato che un tempo erano inseparabili, ma poi qualcosa si era spezzato e quel qualcosa non l'aveva mai capito.
Lei diceva che era stata Heather ad allontanarsi e dopo l'asilo non l'aveva più rivista, se non il primo giorno di liceo, dove subito l'aveva trattata male.
Ma per Courtney c'era ben altro sotto... Infondo, se erano così amiche perché Heather, per quanto insensibile e fredda fosse, l'aveva abbandonata?
Che fosse proprio per il suo carattere ad aver messo fine alla loro amicizia?
Scosse la testa ed entrò in stanza con le altre, ci sarebbe stato modo e tempo per chiarire.

~~~

-Amico, sei pronto a perdere la scommessa?- lo punzecchiò Duncan, mentre camminavano per le vie deserte di Toronto.
L'argentino ghignò di rimando, incrociando le braccia al petto e facendo spallucce.
-Io non perdo mai, amico- gli fece notare.
-Di che scommessa state parlando?- si incuriosì Trent.
-Se Al e Heath non litigano per una settimana, io non dovrò parlare con Court e Gwen- gli spiegò Duncan, ancora irritato che avesse messo in mezzo loro due.
Il punto era che non poteva non accettare, ne andava del suo orgoglio!
Forse poteva convincere Heather a litigare con Burromuerto, per interesse comune nel sconfiggerlo, ma si rammentò che se c'era una cosa che l'asiatica non sopportava più di Alejandro e Gwen messi insieme, beh, quello era perdere.
-Ehy! Non mi chiamare Al!-
-Perché?-
-Mio fratello mi chiama così e mi fa imbestialire!- si sfogò l'argentino, alzando gli occhi al cielo e innervosendosi ancora di più al pensiero di José che vive solo per umiliarlo.
-Interessante...- sussurrò tra sé e sé Duncan, sentendosi già la vittoria in pugno.
-Comunque lo diceva Heather che eri troppo perfetto- scherzò, facendo voltare Alejandro dalla sua parte.
-Heather ha detto questo di me?-
-Sì, non c'è giorno in cui non ti nomina... per insultarti. Però almeno ti pensa, dai!- gli diede una gomitata.
-Sinceramente, non mi interessa ciò che pensa di me.-
-Sinceramente, non mi sembra...-
Entrambi si scambiarano sguardi di sfida, finché non vennero interrotti.
-Ehm, dato che siamo nella mia zona, che ne dite di salire su da me? Vivo in un piccolo appartamento, non è il massimo del lusso ma almeno ci riscaldiamo dato che è quasi notte fonda- propose gentilmente Trent, sbalordendo entrambi i ragazzi.
-Va bene. Ma giuro che se qualcuno dovesse dire che facciamo un pigiama party, lo ammazzo- minacciò Duncan.

~~~

-Ti ho detto che io dormo sul letto e tu nel sacco a pelo!-
-No! Io sono l'ospite e non posso dormire per terra... La tua stanza sarà senz'altro piena di polvere e mi verrà da starnutire!- insistette Heather parandosi di fronte a Gwen.
Courtney se ne stava comodamente seduta vicino alla scrivania, limandosi le unghie, aspettando che le acque si calmassero.
-Oh, certo... Dimenticavo che sei delicata!-
-Molto più di te! Questo è poco ma sicuro! Non posso dormire per terra... O lo andrò a dire a tua mamma!-
-Dirlo a mia mamma... Ma dove siamo? All'asilo?!- esclamò Gwen esasperata.
Era la sua stanza e faceva ciò che voleva.
-No. Sicuramente non siamo all'asilo, se no non staremmo neanche a litigare- se ne uscì la mora, zittendo l'altra e facendo drizzare la schiena a Courtney.
Calò il silenzio per minuti che parvero ore a tutte e tre le ragazze.
-Oh, ma cosa sono questi musi lunghi? Vi ho fatto una bella cioccolata calda! Gwen, hai tanti giochi di società, fate qualcosa per passare il tempo... Non vorrai mica far annoiare le tue amiche?- sorrise Mary, contagiando anche le altre con la sua vivacità.
-E magari dopo guardate un bel film. Approfittate che domani non c'è scuola, su!-
Il tempo che le tre presero le loro tazze, che Mary scomparì con il vassoio e con lei anche la spensieratezza.
-Tua mamma ha ragione... È un'ottima serata e dobbiamo sfruttarla. Vi prego, almeno per oggi mettete da parte le vostre divergenze e divertiamoci! Tanto siamo tra di noi, possiamo anche giocare a nascondino o un, due, tre, stella! Nessuno lo verrà a sapere.-
Heather e Gwen guardarono all'unisono Courtney, che a sua volta guardò loro: sorridevano.
-Pronta?- ghignò la mora. -Sempre- le rispose Gwen, sfidandola.
-Conto fino a cento, dopodiché sarai sconfitta- esordì Heather coprendosi gli occhi con le mani.
-Uno, due, tre...-
Gwen e Courtney risero e si precipitarono correndo fuori dalla stanza.

...

Tadaaan!
Sono tornata (di nuovo) e con un capitolo nuovo di zecca!
Spero vi sia piaciuto anche se non succede chissà che cosa... Più che altro sta cambiando qualcosa nel rapporto tra le ragazze e che dire dei maschi?
Saranno stati gelosi di Heather, Courtney e Gwen e avranno organizzato un bel pigiama party pure loro!
Se mi sentisse Duncan, avrei già le ore contate! XD
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate, per me è molto importante anche per migliorare a scrivere o capire dove sbaglio o se la storia sta diventando noiosa...
Scrivete nei commenti senza problemi :)
Baci,
Ila

La bulla, la secchiona e l'emarginataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora