Sentimenti

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"-Che ti sei persa? Il doppio cappuccino macchiato stamattina?-
-Al diavolo!-"
~Duncan e Heather~

Il sole era ritornato a padroneggiare il cielo e Gwen era più tranquilla del solito.
Trent l'aveva aiutata tantissimo in quei giorni di solitudine e dalla scoperta di Courtney e Duncan, ma c'era anche un'altra notizia a farla sorridere ogni tanto: il chitarrista finalmente si era iscritto nella loro scuola e avrebbero potuto passare il tempo assieme.
Sperava che almeno lui non l'abbandonasse, che non fuggisse via come tutti gli altri; tuttavia, non l'avrebbe biasimato di una sua possibile fuga da lei, evidentemente non sapeva tenere le relazioni e il fatto di ritrovarsi sempre sola, ne era una prova.
Quel giorno il supermercato era gremito di gente e sua mamma aveva già riempito tutto il carrello al punto che faceva fatica a spingerlo.
-Dici che dovremmo prendere un altro litro di latte?- domandò Mary guardando la figlia.
-Dico che abbiamo fatto rifornimento per un anno! Va bene che adesso c'è anche papà, ma tutta questa roba vale per un esercito intero, inoltre...-
Mentre la gotica cercava disperatamente di far comprendere a sua mamma l'importanza di tornarsene a casa in quanto il sabato mattina se ne sarebbe stata volentieri a letto, con il suo computer, la sua musica a palla e le cuffie nelle orecchie, la donna in questione sembrava essere stata attirata da un'altra persona di loro conoscenza.
Se ne stava per conto suo, con l'aria imbronciata a vagare per gli scaffali.
Le si avvicinò a passo felpato, con un sorriso a trentadue denti, facendola leggermente sussultare per l'improvviso e inaspettato tocco sulla spalla. Si girò a guardarla.
-Heather! Che piacere rivederti! Anche tu stai facendo la spesa per la famiglia?-
Heather cercò, con tutte le sue buone doti di attrice, di ricambiare il sorriso, togliendo gli occhiali da sole dagli occhi per metterli sopra il capo.
-Diciamo di sì...-
-Non sono ancora rientrati?-
Mary aveva sempre avuto il dono di capire le persone soltanto guardandole o sentendo una parola dalla loro voce.
A Heather non capitava spesso di essere capita e in quelle situazioni non sapeva se esserne felice o infastidita, perché dopotutto erano affari suoi.
-No. Hanno detto che dovrebbero arrivare tra qualche giorno... O almeno, così dicevano il mese scorso e quello ancora prima- cercò in un disperato tentativo di alleggerire quel dialogo imbarazzante, mettendola sul ridere, ma proprio non ci riusciva.
Certo, avrebbe potuto mentirle, dirle che i suoi genitori erano tornati dal lungo viaggio, che i suoi fratelli più piccoli non stavano più dai nonni ma le facevano compagnia, e che qualche volta sua sorella e suo fratello maggiori li andassero a trovare, ma non ce la fece.
Non aveva più voglia di parlare di una famiglia che per lei non era mai esistita, non aveva più voglia di inventare scuse. Non a lei, a Mary, che l'aveva sempre accolta quando aveva bisogno di una mamma o di un papà.
-Mi dispiace, ma vedrai che ormai avranno finito con le riprese e potrai rivederli!-
-Sì, immagino andrà così...-
Era pronta a salutarla e a voltarle le spalle per andarsene a gambe levate da quel posto, quando una mano la trattenne.
-Senti, da poco è tornato mio marito a casa, e io non ero abituata a vivere in quattro e temo di aver preso più cibo del dovuto, che ne diresti di venire da noi? Sono sicura che Gwen sarà molto contenta!-
Heather sgranò gli occhi per lo stupore, avrebbe tanto voluto mangiare in una vera famiglia, mangiare con loro, ma non erano più all'asilo e i tempi erano cambiati. Si stupì che Mary non capisse che lei e sua figlia non si frequentassero più da un pezzo e le poche volte che si vedevano, dalle loro bocche non uscivano certo parole gentili.
-Mi farebbe molto piacere ma...-
In quel momento si aggregò la dark, tanto per rendere la situazione ancora più disagiata.
-Heather?-
-Oh, tesoro! Arrivi giusto in tempo! Ho invitato la tua amica a pranzo da noi! Così almeno non avremo fatto la spesa inutile. Già che ci sei, puoi chiedere anche a Courtney! Intanto vado a pagare, aspettatemi in macchina!- si dileguò, lasciando le due ragazze da sole.
Gwen la squadrò da capo a piedi.
-Ah, no! Non mi guardare così! Io stavo solo facendo la mia spesa e declinando l'invito di tua mamma se tu non fossi arrivata ad interrompermi!-
-Ah, certo... Dimenticavo che da quando respiro è sempre colpa mia!- alzò gli occhi al cielo, esasperata.
-E comunque mia mamma è ancora alla cassa, quindi hai tutto il tempo del mondo per dirle di no.-
Un'altra volta Heather venne bloccata da una presenza alle spalle di Gwen.
-Ehy ragazze! Che coincidenza, tutte qui? Ah, ho appena incrociato Mary, mi ha invitato a pranzo da te, non ho nemmeno fatto in tempo a dirle che non ce n'era bisogno.-
Courtney Barlow apparì tutta sprezzante nella loro visuale, con il suo solito tono da perfetta studentessa e gli occhi da cerbiatta.
Heather riservò uno sguardo eloquente a Gwen.
-Dicevi?-
La suddetta inspirò profondamente maledicendo in tutte le lingue sua madre e la sua smisurata bontà.
Senza fiatare le tre si apprestarono a salire in macchina, pregando che Mary facesse in fretta.
Quel silenzio stava iniziando ad essere fastidioso.
-Mary mi ha detto che è da poco tornato tuo papà... Dov'era andato?- indagò l'asiatica, posizionando il suo sguardo verso il finestrino.
-Ti importa realmente?-
-Curiosità- fece spallucce, senza voltarsi.
-Adesso sono anche io curiosa!- si intromise Courtney che non voleva in alcun modo essere tagliata fuori dal discorso.
-Davvero? Pensa, se tu non fossi stata così tanto impegnata con Duncan te lo avrei detto giorni fa!- esplose Gwen, incrociando le braccia al petto.
-Lui almeno mi sta vicino! Tu invece mi hai voltato le spalle!- si giustificò, indignata.
-Io?! Tu sapevi della mia cotta per lui e ti ci sei messa insieme!-
-All'inizio lo odiavo, è successo tutto dal nulla che non ci ho capito niente nemmeno io. E poi pensavo ti piacesse Trent!-
-Io non...! Questo non è assolutamente... Aaah!- arrossì di botto, senza rendersene conto, nascondendo il viso tra le mani.
Courtney le tolse le mani, stringendole alle sue e guardandola dritta negli occhi.
-Senti, non voglio vederti soffrire per un ragazzo. Per cui, se necessario, lascerò Duncan, basta che fai pace con te stessa e i tuoi sentimenti.-
-Davvero lo faresti?-
-Sono stati i giorni più lunghi e noiosi della mia vita, tralasciando il punk, che ho scoperto che ha anche senso dell'umorismo, ho sentito molto la tua mancanza. Insomma, come si fa a vivere senza amici?- le sorrise, abbracciandola.
-Già... Comunque non voglio che lo lasci per me, vedrai che mi passerà.-
-No, insisto. Se tu hai bisogno che...-
-No, stai tranquilla, davvero...-
-POTETE DARCI UN TAGLIO?! MI STATE FACENDO VENIRE LE CARIE AI DENTI- sbottò Heather che fino a quel momento aveva cercato di mantenere la calma.
-Oooh che carina! Hai provato a dividerci perché eri gelosa della nostra amicizia! Dai, lo so che vuoi anche tu un abbraccio!- le si avvicinò Courtney a braccia aperte.
-Oh ma per favore! Non diciamo stupidaggini! Non ho bisogno di amici.-
-Duncan mi ha detto che avete litigato- ritornò seria la perfettina.
Percepiva quanto al punk gli mancasse Heather e viceversa.
Anche se non era Miss Gentilezza, era consapevole che tra di loro ci fosse un forte legame, quindi in qualche modo voleva provare a riavvicinarli.
-Non sono affari tuoi.-
-Lo so, ma credo dovreste parlare... Si vede che gli manchi.-
Heather si sentì improvvisamente più fredda del solito, ma con il cuore che le martellava dentro.
Dio quanto sentiva l'assenza di quell'idiota al suo fianco, delle loro battute, dei loro scherzi, dei loro complotti.
Si sentiva... sola.
E lei odiava la solitudine, e, ricordandosi le parole di Courtney prima, come si fa a vivere senza amici?
Si sforzò di apparire composta e gelida come sempre.
Tuttavia, come sempre, aveva dentro un turbine di emozioni che nemmeno lei sapeva gestire.
-Adesso lo vuoi quell'abbraccio?- ritornò ad allungarle le braccia la secchiona, in attesa solo di un suo cenno, che dopo eterni secondi in cui lei stessa stava perdendo la speranza, arrivò.
-Come puoi vedere, ognuna qua ha i suoi problemi, ma se li si affrontano in gruppo magari sembrano più piccoli- la sorprese Courtney, sussurrandole poi all'orecchio qualcosa che si sarebbe ricordata per molto tempo:
-Non sei sola, Heather.-

...

Eccomi qua con un nuovo capitolo!
Sinceramente non so quanti altri ne manchino alla fine.
Finché ho idee cerco di allungare il più possibile la storia... Spero di non essere troppo noiosa.
In questo capitolo non è successo tanto, ma quel poco sarà fondamentale per il miglioramento di rapporto tra le tre protagoniste.
Mi scuso se a volte lascio più spazio ad Heather che alle altre, è la mia preferita quindi mi immedesimo più facilmente.
Nel prossimo dovrei mettere più spazio per Courtney (l'adozione) e un po' per Gwen (il papà).
Vi prego, fatemi sapere nei commenti come vi sembra.
Se ci sono errori o meno.
Baci,
Ila

La bulla, la secchiona e l'emarginataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora