Opposti

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"I maschi vanno nel pallone davanti a due cose: bellezza e dolore."
~Gwen~

Ah, cosa non si fa per amore?
Solo in quel momento Courtney ne apprendeva il pieno significato... O quasi.
Dopotutto, chiamarlo amore era troppo, no?
Nella sua testa altri sinonimi suonavano meglio: sentimento ribelle, follia, distrazione.
L'amore era contro ogni logica, e lei odiava tutto ciò che era illogico.
L'amore era ribellione, e lei odiava trasgredire alle regole.
L'amore era disordine, e lei odiava che qualcosa fosse fuori posto.
L'amore era lui, e lei prontamente lo odiava. Sì, lo odiava con tutta se stessa.
La importunava, la ricattava, le rompeva l'anima fino a quando lei non cedeva, e al tempo stesso, lui non la perdeva di vista un momento, aveva imparato le sue attitudini, le aveva... Le aveva promesso che sarebbe stato tutta la sera sotto casa sua, se lei non avesse accettato il suo invito ad uscire.
Superfluo dire che la sua risposta fu negativa: non tanto perché non voleva, quanto perché non poteva.
Il che, era molto diverso... Sì, in quanto il non volere era una sua scelta, decisione. Il non potere era totalmente legato ai suoi genitori: faticavano ad avere Gwen a casa per i compiti, figurarsi un punk dalla creste verde e piercing ovunque!
No, contro ogni logica. Appunto.
E nonostante ciò, la spiegazione a lui non era bastata, no.
Voleva sentirsi potente, voleva dimostrargli che loro due potevano fare tutto!...
Courtney scosse la testa frustrata.
Mai, mai aveva conosciuto un ragazzo tanto testardo come Duncan!
Ci ripensò un attimo, ricapitolandosi: mai aveva conosciuto un ragazzo tanto incosciente.
Insomma, chi starebbe tutta la notte sotto la pioggia ad aspettare una ragazza che sa che mai sarebbe scesa?
Nessuno.
"A parte lui..." pensò distrattamente, mentre apriva la porta dell'infermeria della scuola.
Lo guardò mentre il suo petto si alzava e abbassava regolarmente.
Intanto una voce richiamò la sua attenzione.
-Anche tu qui?-
Courtney si girò, sorridendo.
-Già...- rispose solo.
Dopodiché vide Gwen prendere una sedia e sistemarsi accanto a lei.
-Vedrai che si riprenderà... Ha solo un po' di febbre.-
-Lo so, non sono preoccupata. E anche se fosse qualcos'altro, non ne sarei inquieta. Dopotutto per me non è altro che un compagno- affermò convinta, non distogliendo però lo sguardo da quello di Duncan.
Sembrava quasi un angioletto quando dormiva... Quasi.
Gwen sospirò, scuotendo la testa.
-Se non ti importasse di lui, non saresti qui.-
-Ma che c'entra? Anche tu sei qui, e allora? Sei venuta per gentilezza e per curiosità, mica perché hai una cotta per lui!-
-Già...-
Non sapeva più come gestire quella situazione. Ormai aveva capito che le speranze tra lei e Duncan si affievolivano sempre più e anche se non fosse stato, non poteva mettere a repentaglio la sua amicizia con Courtney, per un ragazzo.
Però... C'era sempre un però che la fermava a rinunciare del tutto.
Forse, Courtney non era davvero interessata a lui, e Duncan avrebbe perso la pazienza a starle dietro...
No. Che razza di ragionamenti faceva?! Non poteva pensare a cose così.
Anche lei aveva diritto a vivere! Con o senza Duncan!
-Okay?-
Gwen si riscosse, puntando gli occhi su quelli della Barlow.
-Ho detto che vado a prendere il telefono per chiedere se qualcuno può venirlo a prendere... Infondo l'orario di lezione è finito.-
-Certo... È tutta mattinata che ha la febbre! Dimmi te se doveva svenire mentre mi stava interrogando quello di scienze!-
-Hai ragione: è un vero e proprio idiota! Non gli era bastato stare tutta la notte a prendersi i malanni, no. Doveva anche venire a scuola conciato così e contaminare tutti!-
-Sappiamo entrambe per chi era venuto...-
-Non so di che parli. Ora vado a sentirla...- esordì prendendo la sua borsa.
-Sentire chi?-
-L'unica che lo conosce come le sue tasche...-
Gwen sospirò di nuovo, odiava pronunciare il suo nome.
-Heather...-

~~~

-E io cosa dovrei fare? Non sono la sua balia... Va bene, va bene! Arrivo!-
Heather ripose il suo cellulare nella borsa, sbuffando sonoramente: ci mancava solo quella!
Il punk e l'argentino ce la mettevano tutta per sfinirla, il primo perché non le voleva dare retta di lasciar perdere quella secchiona da quattro soldi, il secondo perché...
-Chi era?-
Perché rompeva e non la lasciava in pace un dannato minuto!
-Affari miei- tagliente gli rispose, senza indugiare.
Dopotutto non erano veramente una coppia e non era tenuta a dirgli tutta la sua vita privata.
-Dai, sono curioso!- la esortò Alejandro, prendendola a braccetto, mentre passeggiavano per il parco.
-Ho notato. Detto sinceramente non so cosa vedano le ragazze in te... Sei arrogante, strafottente, petulante, bugiardo, manipolatore... Devo continuare?- chiese scansandosi dalla sua presa e parandoglisi di fronte con fare altezzoso.
-Chica, se non ti conoscessi direi che sei gelosa. E comunque, sei tu quella fidanzata con me... Avrò pure dei pregi!- le rise in faccia, mascherando una leggera nota di fastidio inspiegabile sul suo viso.
Come poteva essersi accorta in così poco tempo, di così tante cose su di lui? Perché, tutto sommato, non poteva negarlo, lui era tutto ciò che aveva descritto, ma non solo...
Su questo ci pensò un po' su: aveva realmente dei lati positivi? Non ci aveva mai pensato...
Prendeva il massimo dei voti, era uno studente modello, un eccellente calciatore, uno di buon gusto... Ma, interiormente, non aveva niente.
Tutt'un tratto si sentì immensamente piccolo e insignificante: lui non aveva alcun pregio. Tutto quello in cui andava bene, suo fratello andava meglio e i suoi sogni si infrangevano uno ad uno.
Solo allora si rese conto che qualcosa del fratello possedeva: Heather.
L'avrebbe fatto ingelosire da capo a piedi, avrebbe fatto innamorare la bulla dal cuore di ghiaccio, di lui, Alejandro Burromuerto. Oh sì, se l'avrebbe fatto... Altro che scommessa, Heather sarebbe stata la sua rivincita.
-Io.-
-Come scusa?-
-Mi hai chiesto quali pregi hai... Beh, io sono il tuo unico pregio- sorrise beffarda.
Alejandro fece lo stesso: anche quando doveva fare un complimento a qualcuno, parlava di sé. E, a dirla tutta, non gli dispiaceva più di tanto...
-Ma tu non sei realmente mia...-
-Vero, ma gli altri non lo sanno. È un segreto tra noi, quindi, che lo vogliamo o no, in qualche modo siamo legati da qualcosa.-
-Touché. Vorrà dire che farò vedere più spesso il mio pregio- scandì le ultime parole, prendendola per i fianchi, avvicinandosela.
Fu un attimo che le loro labbra si fusero in un bacio, diverso dal primo. Perché questa volta Heather non si oppose e Alejandro si lasciò trasportare dal momento, senza programmarlo come suo solito.

~~~

-Ha detto che arriva, a suo modo, ma arriva...- affermò Courtney, ritornando dall'amica.
-Capisco... Beh, allora facciamo a turno finché non viene?-
-D'accordo. Stai tu qua, io guardo se arriva e tra dieci minuti ci diamo il cambio.-
Gwen acconsentì, prima che Courtney scomparisse dalla sua visuale.
Rivolse nuovamente la sua attenzione a Duncan, quel ragazzo che le aveva fatto perdere la testa... In tutti i sensi!
Gli prese la mano e lo osservò intensamente, accarezzandogli di tanto in tanto la fronte imperlata di sudore dovuto alla febbre.
-Sai, non avrei mai creduto che in pochi mesi potessero succedere così tante cose a me!, che sono sempre in disparte, l'emarginata per eccellenza, neanche avessi la peste... Ma tu, tu non sei come gli altri, mi hai insegnato ad aprirmi di più. Pensa, solo l'altro giorno ho parlato con un perfetto sconosciuto... Capisci? Io, Gwen, ho parlato con una persona mai vista prima, in piena notte! Non penso di essere cambiata, solo... Migliorata. Prima avevo paura della mia ombra, adesso mi sento più forte, sia fisicamente che caratterialmente. Duncan, non so se ciò che provo per te sia amore o semplice attrazione, ma so che è difficile starti lontana, è difficile vederti correre dietro alla mia migliore amica, perché mi sento logorare dentro...- Si asciugò una lacrima che le era scesa involontariamente sulla sua guancia, per poi riprendere. -Sei l'unico che mi fa star bene e male allo stesso tempo e io non so per quanto possa continuare, non voglio ferire Court, perché so che ci tiene a te, pur non volendolo ammettere... E, ho paura di ferire entrambi e rimanere da sola... Per cui, credo che la miglior cosa da fare sia tenere tutto dentro, come ho sempre fatto, o forse, dovrei scriverlo sul mio diario... Sì, ho un diario! Ma non stupirti più di tanto: è stato un buon amico, forse l'unico che abbia avuto prima di conoscervi... Grazie, Duncan. Grazie di tutto- gli sussurrò, posandogli un delicato bacio sulle labbra, ormai le sue salate dalle lacrime.

~~~

-Ehy, notizie della Wilson?-
-Non ancora... Vado io?- le chiese Courtney, un po' incerta, vedendola più pallida del solito.
-Sì, vai pure.-
-Sicura di stare bene? Mi sembri...-
-Sto bene, ma magari Duncan è riuscito ad attaccarmi la febbre, quel ragazzo anche quando dorme combina qualcosa!- disse scherzosamente, rassicurando l'amica.
-A chi lo dici!- rise, per poi dirigersi in infermeria.
-Certo che sei proprio un idiota con la I maiuscola, sai?- non riuscì a trattenersi, scagliandoglisi contro, pur sapendo che dormiva. -Hai il cervello di un babbuino! Anzi, lui certo sarebbe stato più responsabile di te!- continuò, addolcendosi un po', vedendolo in quello stato.
-Tuttavia, mi sorprendi ogni volta, e sinceramente non so come tu faccia... Pensavo che quelli come te fossero solo dei dementi senza cervello, che vanno in giro a fare scherzi, senza sapere neanche dove si trovano... Ma tu hai mandato al diavolo tutti i miei pregiudizi. Sei davvero strano, Nelson. Davvero... Ma, devo ammettere che, alla tua maniera, sei stato dolce, quindi mi sento in dovere di ringraziarti...- disse solo, avvicinandosi a lui e prendendogli il viso tra le mani, premendo le sue labbra su quelle di lui. Si staccò subito dopo, sorridendogli amaramente: -Duncan, devi capire che noi non potremo mai stare insieme, perché... Noi due siamo come il "ma però", due opposizioni che insieme non possono stare, in quanto grammaticalmente scorrette. Capisci?-

~~~

-Finalmente il Bello Addormentato si è svegliato!- lo rimbeccò Heather, a braccia conserte.
-Ah, è sempre un piacere poter contare su di te...- mormorò il punk ancora un po' stordito e pallido.
-Taci, che mi sembra di fare già fin troppo... E comunque, non hai una bella cera! Per niente!-
-Oh, se fossi nella mia situazione, mi capiresti...-
-Che intendi dire?- alzò un sopracciglio Heather, curiosa.
-Solo due nomi e due problemi: Gwen e Courtney. Sono nel casino più totale... Penso mi farò prete...-

...

Ciao a tutti!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Come vi è sembrato il nuovo capitolo? Duncan cosa farà adesso? E la Aleheather? Che succederà?
Per le fan di Trent, arriverà anche lui, tranquille ;)
Baci,
Ila

La bulla, la secchiona e l'emarginataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora