Capitolo 2

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"Signorina si svegli, siamo arrivati." Disse una voce femminile.

Anna aprì leggermente gli occhi, prima di vedere correttamente dovette sbattere più volte.

La figura della donna anziana seduta durante il viaggio, si presentò ai suoi occhi.

"La ringrazio." Sorrise leggermente.

La donna contraccambiò il sorriso e si alzò dirigendosi verso l'uscita, seguita da Anna non appena prese i suoi due bagagli a mano, ovvero il suo portatile e la sua borsa a tracolla con una trama floreale.

C'erano molte persone, chi riabbracciavano i loro cari e chi come Anna cercava una persona in particolare. Cercava qualcosa che potesse aiutarla a capire chi fosse il suo presunto fratello, quando il suo sguardo catturò un cartello con su scritto:

'Ciao Anna! Sono Louis! :)'

Alzò di poco lo sguardo e incontro due occhi azzurri e dei capelli castani uguali ai suoi. Si avvicinò al ragazzo e poté osservarlo meglio: aveva i capelli piuttosto lunghi e un leggero strato di barba.

"T-tu s-sei Louis Tomlinson?" Balbettò Anna.

"Si." Sorrise. "Tu sei Anna De Fiore?" Lei annuì e il sorriso del ragazzo si ingrandì.

Si avvicinò e l'abbracciò, lei tra le sue braccia sembrava ancora più piccola di quanto già non fosse, essendo piccola sia di statura che di costituzione. Rimase immobile come se fosse pietrificata e Louis un po' deluso sciolse l'abbraccio.

"Vuoi una mano con le valigie?" Domandò. "Ma hai solo una valigia e due borse a mano?" Chiese incredulo. Lei annui cosi lui continuò. "Wow, non me lo aspettavo, sai essendo una ragazza-"

"S-sono diversa dalle altre ragazze." Lo interruppe.

Lui annuì. "Allora andiamo." Prese la valigia di Anna e si diresse fuori dall'aeroporto, seguito da Anna, fino ad arrivare vicino a una Alfa Romeo Giulietta di colore rosso.

"Wow." Si fece scappare Anna. I suoi occhi si erano dilatati dallo stupore.

Luois rise. " Ti piace?"

"Si, molto." Sorrise.

Luois posò la valigia di Anna e salì al posto di guida seguito da Anna che si sedette a quello del passeggero.

Rimasero in silenzio fino a quando Luois non parlò. "Parli molto bene l'inglese."

"G-grazie. Ho guardato molte serie televisive in inglese..."

"Ora capisco." Sorrise. "Parlami un po' di te." Aggiunse.

Anna sobbalzò, non si aspettava che volesse già sapere qualcosa su di lei. Così iniziò a balbettare cose senza senso.

"Ehi, calma. Ti va se ti faccio delle domande e tu rispondi?" Chiese e lei annuì.

"Mh... Colore preferito?"

"Azzurro." A quella risposta Louis sorrise.

"Età? Ancora non l'ho capito." Rise.

"Ne ho 16."

"Sei così minuta, non li dimostri." Disse sorridendo. "Dolce o salato?" Continuò.

"Dolce!" Quasi urlò

Louis rise. "Vedo che le cose dolci non ti piacciono." Rise ancora. "Cibo preferito?"

"Gelato."

"Qualche passione?"

"Mi piace leggere, scrivere, disegnare, avvolte cucinare e ... i f-fumetti." Disse con voce bassa. "Si sono una nerd." Arrossì.

"Sei adorabile quando arrossisci!" Disse guardandola per un attimo. "Che musica ascolti?"

"Amo moltissimo il rock."

"Non me lo aspettavo."

"Perché?"

"Non so, non sembri il tipo di ragazza che ascolta quel genere." Anna rise a quell'affermazione.

'Non immagina minimamente tutte le maglie e le felpe delle mie rock band preferite.' Pensò Anna.

"Perché ridi?" Chiese incuriosito.

"Mh... Niente." Era strano ma con Louis Anna riusciva a parlare liberamente, nonostante lo avesse appena conosciuto.

Sarà il legame fraterno che li legava e che l'aiutava a parlare.

"Davvero il tuo cibo preferito sono le carote?" Chiese Anna trattenendo a stento una risata.

"Si, hai problemi con le carote per caso?" Domandò con un sopracciglio alzato.

"No, nessuno." Sorrise.

Continuarono a farsi domande avvicenda fino a quando non arrivarono davanti a una villa color beige molto grande.

Quando entrarono si ritrovarono un grande salone con un divano a 'L' nero, un tavolino in vetro, una televisione al plasma e altri mobili.

"I miei amici non ci sono, torneranno tardi. In tanto ti faccio fare un giro della casa."

Appena terminato il giro, Louis gli mostrò la sua camera. Le pareti erano color azzurro acquamarina, il letto era matrimoniale con una coperta grigio perla, di fianco al letto c'era un piccolo comodino bianco. La finestra aveva un ripiano sottostante, con vari cuscini, per potersi sedere e le tende erano dello stesso colore della coperta sul letto. Di fronte al letto c'era una scrivania e al suo fianco una grande libreria.

"Wow... è molto grande!" I suoi occhi si dilatarono dallo stupore.

"Ti piace?" Chiese un po' preoccupato Louis. "Volevo tingerla di rosa-"

Anna lo interruppe. "No! E' bellissima così com'è!"

"Mi fa piacere. Ah quasi mi dimenticavo quella porta." Indicò la porta di fianco alla libreria. "E' il tuo bagno personale. Nella libreria ci sono i tuoi libri scolastici e nell'armadio c'è la tua divisa scolastica. Ora ti lascio mettere a posto le tue cose." Uscì dalla camera.

Anna posò il portatile sulla scrivania mentre la valigia e la tracolla sul letto. Aprì la valigia e incominciò a posare i vestiti nell'armadio, attacco i vari poster, foto con le sue migliori amiche e i suoi disegni. Posò i libri nella libreria e in fine posizionò la cornice sul comodino di fianco al letto.

Una lacrima sfuggi dal suo controllo, ma subito fu asciugata. Controllò l'ora e vide che erano le otto. Mandò un messaggio alle sue amiche per tranquillizzarle. Scese giù in cucina e vide che Louis stava cercando di preparare la cena.

"V-vuoi una mano?" Chiese avvicinandosi.

"No, non ti preoccupare-" ma non terminare la frase che rovesciò la pentola con l'acqua per la pasta.

Anna cercò di trattenere le risate.

"Va bene, dammi una mano."

Ripulirono il disastro fatto da Louis, dopo di che iniziarono a preparare della pasta al pesto.

"Davvero molto buona!" Disse Louis portandosi degli altri spaghetti alla bocca.

Anna aprì la bocca per parlare ma fu interrotta dal suono della porta di casa che veniva aperta.

"Sono in anticipo." Disse Louis guardando l'ora e alzandosi da tavola.

"S-sono i t-tuoi amici...?" Chiese un po' intimorita e avvicinandosi alla schiena del fratello.

Le figure di quattro ragazzi apparvero agli occhi di Anna.

"Allora, dov'è la tua sorellina?" Chiese una voce.





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