Capitolo 1

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La ragazza con mano tremante prese il suo telefono e inviò un messaggio alle sue amiche.

'Per favore venite subito a casa mia. E' importante.'

La risposta, affermativa, non tardò ad arrivare.

"Anna, cos'è successo?" Chiese Sofia sedendosi sul divano affianco ad Aurora e Chiara.

Anna era una ragazza dai capelli castani, talmente lunghi da far quasi invidia a Rapunzel, e dagli occhi azzurri tendenti blu. E' sempre stata una ragazza tranquilla, gentile e studiosa. La sua timidezza superava limiti incredibili e di conseguenza difficilmente faceva amicizia. Aveva solamente tre migliori amiche: Aurora, Chiara e Sofia. Si conoscevano da molti anni e si potevano considerare tra di loro come sorelle.

Sofia invece era una ragazza dai capelli rossi e gli occhi marroni. Dal carattere molto ostinato e un po' esuberante, ma considerata la più matura.

Aurora dai capelli color miele e dagli occhi verdi, sempre molto allegra e positiva.

Infine Chiara ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri come il ghiaccio. Allegra ma allo stesso tempo piuttosto fredda.

Tutte e quattro frequentavano il terzo anno del liceo classico.

"Beh ecco, voi sapete cosa è successo ai miei genitori." Le tre amiche annuirono.

I genitori di Anna una settimana prima hanno avuto un incidente stradale e non sono riusciti a sopravvivere.

"L'assistente sociale oggi mi ha riferito che io ho un fratello, a Londra."

Le tre amiche rimasero a bocca aperta, non sapendo cosa dire.

Sofia ruppe il silenzio. "Come si chiama?"

"Louis e ha 23 anni." Disse abbassando il volto. "Domani pomeriggio partirò per Londra."

"Cosa?!" Urlò Aurora.

"Ma non puoi!" L'appoggiò Chiara.

"Ragazze calmatevi. Se vuole o meno non importa, non ha altra scelta." Disse Sofia con tono calmo.

"Ma..." Provò a ribattere Aurora.

"Sofia ha ragione." L'appoggiò Anna.

"Va bene, ma domani verremo anche noi in aeroporto." Disse Chiara. Anna le sorrise in segno di gratitudine.

"Ma com'è possibile che tu abbia un fratello?" Chiese Aurora.

"A quanto pare abbiamo lo stesso padre. Quando Louis aveva 2 anni, mio padre lasciò sua madre. Dopo un po' si sposò con mia madre e poi nacqui io dopo un paio di anni." Spiegò con tono freddo.

"Quindi tuo padre ha vissuto in Inghilterra un paio di anni, è tornato inseguito, in Italia e ha sposato tua madre." Domandò Sofia. Anna annuì semplicemente.

Rimasero in silenzio per un paio di minuti, abbandonate ai loro pensieri.

"Hai bisogno di una mano con le valigie?" Chiese Sofia.

"No, grazie." Sorrise leggermente.

"Va bene, allora noi ce ne andiamo." Concluse Aurora abbracciando l'amica.

Appena le sue amiche se ne andarono smise di trattenere le lacrime e scoppio in un pianto liberatorio. Quando si fu calmata prese la valigia più grande che avesse e incominciò a riempirla con i suoi vestiti, i suoi adorati libri, i poster delle sue band preferite, una cornice con la foto di lei all'età di 8 anni insieme ai suoi genitori, tutti e tre con un sorriso stampato sul volto. E altre cose a cui teneva molto. Chiuse la valigia, indosso il pigiama e cadde subito in un sonno profondo.

La mattina seguente si svegliò piuttosto tardi. Si fece una veloce doccia e indosso una felpa -nonostante fosse ancora fine settembre, faceva già un po' freddo- dei Green Day, un paio di leggings neri e le all star nere.

Prese il suo telefono e controllò l'ora, le 12:20. Andò in cucina, non avendo molta fame, decise di prepararsi un panino. Passò il resto del tempo a guardare il suo programma preferito, ovvero 'Big Bang Theory', in streaming. Verso le 16:00 arrivarono le sue amiche, passarono il tempo ad aspettare l'assistente sociale in silenzio, ancora troppo scosse dall'accaduto. Quando finalmente l'uomo arrivò, salirono in macchina e si diressero verso l'aereo porto.

"Bene siamo arrivati." Sorrise l'uomo ad Anna. "Io vi aspetto qui." Continuò riferendosi alle tre ragazze che accompagnavano Anna.

Scesero ed entrarono nel grande edificio e si avvicinarono al check-in.

'Il volo Milano - Londra è in partenza tra 15 minuti.'

"Beh è arrivato il momento dei saluti." Ruppe il silenzio Sofia.

"Già..." Disse con voce flebile Anna. "No, vi prego non piangete." Aggiunse guardando Chiara e Aurora.

"Si hai ragione, ci sentiremo tutti i giorni al telefono e con Skype!" Sorrise Chiara asciugandosi una lacrima.

"Abbraccio di gruppo?" Chiese con occhi da cucciolo Aurora.

"Certo!" Sorrise Anna.

Si strinsero in una grande e affettuoso abbraccio, alcune lacrime però sfuggirono dal loro controllo.

"Quando sarai triste..." Incominciò Chiara. "Basta che guardi..." Continuò Aurora indicando il bracciale bianco con una perla in vetro azzurra, al polso destro di Anna. "E subito penserai a noi e ti tornerà il sorriso." Concluse Sofia.

Tutte e quattro avevano lo stesso bracciale bianco con la perla, ma di diverso colore. Anna con la perla azzurra, Sofia blu, Aurora rossa e Chiara nera. Quell'oggetto non era un semplice bracciale dell'amicizia, ma un simbolo che contrassegnava la loro grande e profonda amicizia.

"Si, avete ragione." Sorrise Anna.

'Il volo Milano - Londra è in partenza tra 5 minuti."

"Ora è meglio che vada, se no l'aereo parte senza di me." Rise alla sua affermazione.

Le tre ragazze salutarono l'amica con un cenno della mano.

Salì sull'aereo, cercò il suo posto e appena lo trovò si sedette mettendosi le cuffie nelle orecchie e sprofondando nel sonno.

I have a brother? Z.mDove le storie prendono vita. Scoprilo ora