Il peso degli sguardi

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-Harry! Ehi, Harry!-
Ti volti e vedi i tuoi migliori amici, lei tutta sorridente, lui non proprio entusiasta. Attribuisci i loro comportamenti al primo giorno di scuola.
Li raggiungi, la sala comune è vuota, considerando che sono tutti a fare colazione.

-Andiamo a mangiare?- chiede lui, gli occhi che si illuminano al solo pensiero del cibo. Giusto, la colazione!

Te ne eri dimenticato, assorto com'eri nei ricordi della guerra avvenuta solo tre mesi prima.
-Si, andiamo-.

Noti che i due si tengono per mano.
Bé, hai sempre pensato che fossero destinati a stare insieme. Buon per loro, pensi.

Oggi inizia il tuo ultimo anno.
Quanto tu era mancata Hogwarts!
Ed ora è così bella che sembra nuova. In effetti è nuova, visto che è stata ricostruita  tale e quale a prima.
Tu stesso hai dato una mano.

L'unica cosa diversa è il soffitto della sala grande, che non mostra più il cielo ma, incisi su piastrine d'argento, vi sono i nomi di tutte le vittime della guerra, di tutti quelli che sono morti per sconfiggere Voldemort e i mangiamorte.
Era stata un'idea di Hermione, quella ragazza è un genio.

Resti un attimo ad ammirare il tetto, poi distogli lo sguardo. Non vuoi leggere i nomi dei tuoi cari.

Ti guardi intorno.
Ovviamente, non appena sei entrato in sala grande, tutti si sono girati verso di te.
Ti dirigi a testa bassa verso il tavolo rosso e oro, schiacciato dal peso di quegli sguardi.

Mangi in silenzio, ascoltando distrattamente le chiacchiere di Ron che cerca di tirarti su di morale, pensando che la ragione del tuo malumore fosse l'aver rivisto il luogo della battaglia.

In effetti, è vero solo in parte.
Quello che ti dà più fastidio è che tutti ti trattano come un eroe, mentre tu vorresti solo dimenticare.
Ma la gente intorno a te lo rende impossibile.

E poi, hai una questione in sospeso da risolvere: Ginny.
Non avete più parlato, dopo la battaglia finale.
Dovreste chiarirvi, sai. Lei ci tiene ancora a te? Sicuramente si.
Ma tu non ti senti pronto per amare, non ancora.

Parliamoci chiaro: l'hai amata, e tanto, ma di recente, nei tre mesi che hai passato in semi-isolamento, ti sei reso conto che lei era troppo simile ad una sorella per te.
E ora cerchi di evitarla, ma sai che prima o poi dovrete parlare.

Ti risveglia dai tuoi pensieri una voce femminile non troppo nota, appartenente ad una figura con lunghi capelli rossi. Lei.

-Harry, tutto bene?-
La guardi. Sembra preoccupata.
-Si, si, sto bene. Sono solo stanco, non ho dornito molto. Ron russa, sai-.
E, puntualmente, -Ehi! Non è vero, io non russo!-
Una risata generale, poi Hermione intervenne con un: -Conoscendoti, mi sembra probabilissimo che Harry abbia ragione!-.

Altra risata, e ti ritrovi a ridere pure tu. È una sensazione bellissima, liberatoria.

Ora ti senti pronto per affrontare, come dice il tuo orario, due ore di trasfigurazione e una di pozioni.
"Solo" questo, stamattina.

Così andate a prendere i vostri libri, e dopo una mezz'oretta ti ritrovi di fronte l'aula.

************************************

Ti sei svegliato presto, stamattina.
Non è che tu riesca a dormire molto, in effetti. La guerra ti ha lasciato troppi incubi.

Tuttavia, hai deciso di non andare in sala comune, cerchi di evitare la gente.
Infatti hai preferito fare colazione nelle cucine piuttosto che in sala comune, tra gli sguardi sprezzanti di tutti.

Ma ora che ti ritrovi una ventina di elfi che ti fissano, ti rendi conto che non è servito a molto. Un elfo ti si avvicina.
-Desidera qualcosa, padron Draco? -
Lo guardi bene, sembra anziano.
-Vorrei fare colazione-.
Un attimo dopo, ti ritrovi circondato da elfi che portano ogni tipo di alimenti.

Pensi al tuo vecchio elfo, Dobby.
Persino lui è stato più coraggioso di te. Lui è morto per la guerra, per salvare delle persone.
E tu invece le torturavi.

Pensieri troppi tristi da fare quando si mangia, no, Draco?
Non sarebbe meglio chiedersi, invece,  come mai quell'elfo conosceva il tuo nome? Ma questo è il tuo ultimo pensiero, al momento.
Sei così preso dai fatti tuoi che non ci hai neanche fatto caso.

Finito di mangiare, non sai dove andare. Perché, giustamente, gli orari li distribuiscono in sala grande.
Alla fine ti tocca andarci lo stesso.

Appena metti piede in sala, tutti si girano a guardarti. Ovviamente.
Ti dirigi a passo svelto dal Caposcuola di Serpeverde, quasi gli strappi il tuo orario dalle mani, e altrettanto velocemente te ne vai.

Stamattina hai un'ora di Incantesimi, una di Cura delle Creature Magiche e una di Pozioni.
Sbuffando ti dirigi verso il dormitorio per prendere i libri.

In sala comune, c'è un ragazzino del primo anno che si allontana appena ti vede.
-Guarda che non mordo.-
Ma la risposta ti spezza il cuore.
-Mia madre ha detto di stare lontano da te-.

Nella tua stanza, finalmente ti lasci andare. E così, adesso sono i genitori stessi a dire ai figli di evitarti.
E il prossimo passo quale sarà, "Fai il bravo altrimenti chiamo Draco Malfoy"?

Non puoi reggere oltre.
Nessuno potrebbe.

Aspetti che tutti escano dalla sala comune, poi ti dirigi verso l'aula.

I ragazzi che non hanno avuto scelta ~another Drarry fanfic~ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora